Carlo Antonio de Rosa
Carlo Antonio de Rosa (1638 – 1712), scrittore, storico e illustre giurista italiano.
Ritratti poetici di alcuni uomini di lettere antichi e moderni del regno di Napoli
[modifica]Al chiarissimo signore Angelo Maria Ricci
Egli è gran tempo, Ornatissimo Sig. Cavaliere, che un vivo desiderio nudro di porgervi, comechessia, un piccolo attestato di verace stima, figlia di quell'antica amistà che ne congiunse. Poiché fin da quel momento ch'ebbi il piacere di conoscervi presenzialmente, a chiari segni in Voi ammirai l'uom di lettere non solo, ma un di quei pochi di rari e pregevoli antichi costumi assai ben adorno; dì Voi sempre bassamente opinando, di qualunque altro lodatore non parco, e di tempera cosi graziosa ed amena, che colui, che con Voi conversava, non potea rimanersi di amarvi, e di avervi in somma estimazione.
Citazioni
[modifica]- Nella persona di Andrea Matteo Acquaviva si videro meravigliosamente insieme uniti, e non mai scompagnati, Marte e Minerva. Unione rarissima, e che non ha avuto permanente durata in uomini, che nell'uno o nell'altro aringo si son distinti. (p. 2)
- Le opere da S. Tommaso composte sono tutte ridondanti di solida dottrina, avendosi riguardo singolarmente al tempo barbaro ed oscuro iu cui furono scritte e sembra incredibile che nel breve corso di anni 49 ne abbia tante composte, e di sì svariati argomenti. Dotato di un ingegno meraviglioso e divino, egli ebbe sempre in sommo conto il tempo, e poco dandone al cibo ed al riposo, tutto il rimanente concedeva all' orazione ed allo studio. (p. 24)
- Se tanti encomj ha ricevuti il S. Dottore [Tommaso d'Aquino] ne' tempi dei progressi delle lettere, quanti non dovette riceverne ne' tenebrosi secoli in cui visse? Egli comparve qual vero prodigio, e per tal cagione venne raffigurato coll'emblema del Sole che sgombra le tenebre. Regnò in tutte le scuole, e specialmente in quelle dell'inclito suo Ordine, ove tuttavia riscuole la giusta venerazione e rispetto. Ma in mezzo a tanta gloria dovette incontrare validi oppositori, fra' quali primeggiò il Francescano Giovanni Duns, detto Scoto dalla sua patria Scozia, del quale si feron seguaci i figli del Patriarca d' Assisi, essendosi verificato fin da quei tempi che i sommi ingegni deggiono avere chi si opponga a' loro sistemi, e sien pure tali da non meritar disapprovazione. (p. 28)
- Spesso si vede avverato negli uomini ciò che nelle piante talvolta osserviamo, che nel primo lor germogliare annunziano la felice o infausta riuscita che son per fare, e se scarsi o abbondanti frutti debbon col tempo produrre. Aulisio fin dalla sua prima età diede chiari segni di dover divenire uno degli uomini non volgari, e che il suo nome era per rendersi illustre, e da far onore alla patria che gli avea dato la culla. (p. 32)
[Carlo Antonio de Rosa, Ritratti poetici di alcuni uomini di lettere antichi e moderni del regno di Napoli, dalla Stamperia e Cartiera del Fibreno, Napoli 1834]