Castello del Buonconsiglio

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Castello del Buonconsiglio. Trento.
Albrecht Dürer, Castello del Buonconsiglio, acquarello, 1495, British Museum, Londra.

Citazioni sul Castello del Buonconsiglio.

  • Ai rappresentanti della riforma cattolica non piaceva che il Castello del Buonconsiglio, anziché essere solo una residenza vescovile, fosse anche una corte principesca. Madruzzo, invece, amava sottolineare il suo rango principesco e lo dimostrava anche nel suo modo di vestire. Portava generalmente un abito principesco di velluto rosso e solo la berretta cardinalizia svelava che era cardinale della Chiesa di Roma. Benché avesse dichiarato che durante il concilio non considerava se stesso, ma i legati, quali sovrani della città, ed avesse dato disposizioni ai suoi dipendenti di obbedire ai loro ordini come ai propri, restò tuttavia sempre consapevole della sua responsabilità. (Hubert Jedin)
  • Nel 1549 il «maso di Margone, situato sul monte Pe de Gaza sopra Castel Toblino», aveva sei case. Come era stato stabilito negli anni successivi alla fondazione, i discendenti dei fratelli Briarana di Molveno, colonizzatori dei luoghi, dovevano versare ogni 19 anni alla Chiesa di Trento una libbra di pepe e scendere il giorno di San Michele, di ogni anno, al castello del Buonconsiglio di Trento recando quattro staia di frumento, sei di segala, sei di scandella e la decima. (Aldo Gorfer)
  • Questa città di Trento è soggetta nel temporale e nello spirituale al suo Vescovo. Il Re dei Romani, Conte del Tirolo, tiene permanentemente nella città un Capitano suo rappresentante. La rendita annua del vescovado ascende a dodici mila Scudi d'oro. La città è posta in una pianura nella valle fra scoscesi monti, in riva allo Adige, sopra il quale sta un ponte in legno a sette archi abbastanza bello. Ha circa mille case, alcuni bellissimi edifizi e molte vie regolari, con ampie piazze, ha molti palazzi, fra i quali primeggi per bellezza e grandiosità il vescovile. Fu questo palazzo[1]fatto costruire da Bernardo Clesio, antecessore al presente Vescovo. È diviso in due parti, la nuova e la vecchia. Così è pieno di svariati adornamenti, che chi lo visita, è duopo confessi, non aver veduto in altro luogo palazzo più bello ed ornato, come io devo spontaneamente dirlo. (Angelo Massarelli)

Note[modifica]

  1. Si tratta del Castello del Buonconsiglio, indicato dal Massarelli come "palazzo vescovile" perché tale era allora, ossia residenza del Principe vescovo, e tale sarebbe rimasto fino al 1776, anno in cui Trento venne invasa dalle truppe napoleoniche. Cfr.voce su Wikipedia.

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