Charles Le Beau

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Charles Le Beau

Charles Le Beau (1701 – 1778), storico francese.

Storia del Basso Impero[modifica]

  • [Su Costantino I] Gli orribili spettacoli di tanti schiavi divorati dalle bestie feroci, la morte dell'innocente suo figlio, quella di sua moglie, la cui punizione troppo precipitosa prese le sembianze dell'ingiustzia, dimostrano che il sangue dei barbari scorreva tuttavia nelle sue vene, e che s'egli era buono e clemente per carattere, diveniva duro e spietato per impetuosità. (tomo I, parte III, libro V, p. 502)
  • [Su Costantino I] Se lo si confronta con Augusto, si scorgerà che mandò in rovina la idolatria con quelle stesse precauzioni e con quello stesso accorgimento che l'altro adoperò per distruggere la libertà. Fondò, siccome Augusto, un nuovo impero, ma meno abile e meno politico, non seppe renderlo ugualmente solido; debilitò il corpo dello stato, aggiungendovi in qualche maniera una seconda testa colla fondazione di Costantinopoli; e trasportando il centro del movimento e delle forze troppo da vicino alla estremità orientale, lasciò senza calore e pressoché senza vita le parti dell'occidente, che divennero la preda dei barbari. (tomo I, parte III, libro V, pp. 503-504)
  • Procopia, figlia di Niceforo[1], non rassomiglia né al marito, né al padre. Si vedevano in lei le virtù contrarie ai vizj di Niceforo, ma vi si trovavano eziandio molti vizj opposti alle virtù di Michele. Era sincera, casta, generosa, né usava dei suoi beni che in sollievo dei poveri e in pie fondazioni; ma era ad un tempo altiera, ostinata, ambiziosa, e voleva reggere il marito e tutto l'impero. (tomo IX, parte II, libro LXVII, p. 308)
  • Tutto inteso agli affari del governo [Basilio II Bulgaroctono], rinunziò ai piaceri, ed alla magnificenza degli ornamenti e degli equipaggi, e divenne sobrio, vigilante, laborioso, ma nel medesimo tempo altero, malinconico, diffidente, inesorabile nel suo sdegno, e talmente geloso del suo proprio fratello [Costantino VIII], che non gli lasciò se non il nome e gli ornamenti d'imperatore con una guardia scarsa e male stipendiata. (tomo X, parte IV, libro LXXVI, p. 475)
  • [...] Costantino [VIII], snervato dall'effeminatezza, consentiva volentieri a non essere stimato, purché avesse la libertà di abbandonarsi allo stravizzo: la compagnia dei libertini, che componevano la sua corte, lo compensava del disprezzo dei suoi soldati ch'ei non conosceva, ma ai quali era noto; e l'unico sentimento, che gl'inspirava la superiorità di suo fratello [Basilio II Bulgaroctono], era quello di compiangerlo d'essersi incaricato della pesante soma d'un impero. (tomo X, parte IV, libro LXXVI, p. 475)
  • Il tribuno Memmo, doge di Venezia, avendo somma premura che gli fosse dichiarato successore suo figlio Maurizio ma non conoscendosi tanto amato da potervi riuscire, lo mandò a far la sua corte all'imperatore [di Bisanzio], colla speranza che ne ritornasse insignito di alcun titolo, il quale gli servisse di raccomandazione presso i suoi cittadini. La morta del padre prevenne il ritorno del figlio, e rese vana tutta la sua politica. (tomo X, parte IV, libro LXXVI, p. 489)
  • [Andronico II Paleologo] Il suo trasporto per le teologiche discussioni, la parte che vi prese, la cura ch'ebbe di non lasciar isfuggire veruna occasione d'immischiarvisi, lo dimostrano più acconcio ad amministrare una diocesi, che a impugnare lo scettro d'un grande impero. (tomo XIV, parte III, libro CII, p. 380)
  • Quantunque pochissime delle sue azioni meritano appena di essere conservate, la storia le ha tutte raccolte. Egli occupò il trono per un lungo spazio di tempo senza aver fatto cosa degna di ricordanza; e dir si potrebbe che Andronico portò la corona cinquantacinque anni senza né governare né regnare. (tomo XIV, parte III, libro CII, p. 380)

Note[modifica]

  1. Niceforo I (... - 811) imperatore bizantino.

Bibliografia[modifica]

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