Convenzione di Dublino

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Convenzione sulla determinazione dello stato competente per l'esame di una domanda di asilo presentata in uno degli stati membri della Comunità Europea, comunemente conosciuta come Convenzione di Dublino, e il corrispettivo Regolamento di Dublino.

Citazioni[modifica]

  • È vuota e autoingannevole ideologia l'«europeismo» assunto come articolo di «fede» dall’attuale Pd: unica sua «fede», i cui contenuti concreti non vengono mai definiti se non con genericità («Erasmus» per i «giovani»). Un tale «europeismo» – la cui faccia vergognosa è il Trattato di Dublino – vorrebbe essere la nuova forma dell'internazionalismo, quasi un intellettualistico ritorno 'alle origini'... Ma nella realtà effettuale è piuttosto l'internazionalismo dei benestanti. Il suo epicentro è finanziario, con effetti, se del caso, vessatori. (Luciano Canfora)
  • Il Regolamento di Dublino del 2003, venti anni fa - un'era geologica -, va totalmente rivisto; la regola del primo approdo si è tradotta in una negazione della solidarietà e in una deresponsabilizzazione sulla questione migratoria di alcuni Stati membri che, per ragioni geografiche, non sono Stati di confine. (Alessandro Battilocchio)
  • Il tema è complesso, non si risolve senza l’Europa. È l’Europa che deve capire come cambiare il trattato di Dublino perché ci sia una ridistribuzione delle richieste d’asilo. (Stefano Patuanelli)
  • L'Italia ha bisogno di normalizzare i rapporti con i nostri partner europei, con l'Unione europea, ma soprattutto di andare insieme a richiedere una modifica del “regolamento Dublino”. (Aboubakar Soumahoro)
  • Sono gli Stati sovrani nazionali che in questo caso bloccano la possibilità di andare oltre il Regolamento di Dublino e di avere una politica migratoria europea più efficace, di cui in primo luogo beneficino i Paesi, come l'Italia, che pagano i prezzi più grossi dell'inadeguatezza di quella politica. (Piero Fassino)

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