Devis Dori

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Devis Dori nel 2019

Devis Dori (1979 – vivente), politico italiano.

Citazioni di Devis Dori[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Il Governo ha mosso i suoi primi passi; siamo ancora alle battute iniziali, ma il Governo Meloni ha già mostrato all’Europa il suo vero volto, un volto cinico, dove gli esseri umani diventano un fastidioso residuo.[1]
  • Il volto istituzionale del Governo Meloni è durato il tempo di un discorso, il tempo dell’intervento della Premier qui in Aula. Poi, alla prima prova dei fatti, eccovi mostrare i muscoli, ma solo con chi è più fragile, con chi non può reagire. È una forma di bullismo, di bullismo di Stato.[1]
  • [Sul Governo Meloni] Voi dite di voler fare gli interessi degli italiani, ma non è vero: a voi interessa fare gli interessi solo di una parte degli italiani, quelli già forti socialmente ed economicamente.[1]
  • [Sul Governo Meloni] Avete un evidente timore reverenziale nei confronti dei grandi colossi energetici, di fronte ai quali vi fate piccoli piccoli.[1]
  • [Sugli extraprofitti delle aziende energetiche] Il continuo aumento degli extraprofitti invece produce un aumento di disuguaglianze sociali. Mentre le famiglie italiane sono in ginocchio e non riescono a pagare le bollette e ad arrivare alla fine del mese, mentre le imprese rischiano di chiudere per i costi energetici esorbitanti, mentre il Paese diventa sempre più povero e disuguale, c’è qualcuno che si sta arricchendo sulle spalle della maggioranza degli italiani: sono le società energetiche che continuano ad accumulare profitti scandalosi.[1]
  • [Sugli extraprofitti delle aziende energetiche] Gli extraprofitti sono un esproprio sociale, ai danni delle famiglie e delle imprese italiane.[1]
  • [Sugli extraprofitti delle aziende energetiche] Gli extraprofitti sono soldi degli italiani ed è a loro che vanno restituiti immediatamente, utili sì, ma all’Italia.[1]
  • Fisica, verbale, psicologica, economica e sessuale: la violenza contro le donne ha molteplici forme radicate nella storia, ma viene addirittura negata o relegata a una sfera privata, anziché affrontata come un dramma sociale. Occorre un cambiamento culturale, che coinvolga tutta la società, uomini e donne insieme, perché si inneschi un meccanismo virtuoso di consapevolezza su questo dramma.[2]
  • [Sulla violenza contro le donne] Gli interventi legislativi non sono in sé sufficienti. La strada da seguire è inevitabilmente quella culturale, che deve mirare al contrasto di quei radicati stereotipi relativi a ruoli e responsabilità di donne e uomini nella famiglia e nella società. È dunque necessario continuare a lavorare sul piano culturale, incoraggiando i giovani a uscire da un modello stereotipato e intollerante per promuovere una cultura libera da pregiudizi.[2]
  • I numeri della violenza contro le donne continuano a raccontare un'Italia, nella quale è necessario fare molto in termini di informazione e sensibilizzazione, una questione culturale che non può essere, anche questa, a carico delle sole donne, ma che coinvolge attivamente gli uomini.[2]
  • [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] L'Alleanza Verdi e Sinistra ribadisce, anzitutto, la ferma condanna della criminale aggressione della Russia di Putin nei confronti dell'Ucraina, che pone la Russia in palese violazione del diritto internazionale, provocando uno scenario di insicurezza globale.[3]
  • [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] Al di là delle altalenanti evoluzioni di questo conflitto, ormai si prefigura una condizione di guerra di posizione e di logoramento, destinata a protrarsi nel lungo periodo, prolungando e aumentando così il carico di morte, distruzione e sofferenza. Bisogna, quindi, considerare che, in questo contesto, non è immaginabile una soluzione militare al conflitto. La soluzione non può essere nelle armi.[3]
  • [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] L'inconsistenza del ruolo diplomatico dell'Italia e dell'Unione europea è evidente. È, quindi, urgente un cambio di strategia e di prospettiva, finalizzato a rendere prioritaria la via negoziale per la ricerca della pace e la fine del conflitto. Si tratta di un percorso complesso - ne siamo ben consapevoli - ma è l'unica strada possibile per interrompere un'ulteriore escalation e allargamenti del conflitto.[3]
  • [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] [...] i Governi trovano più comodo riempire il vuoto della diplomazia con il peso distruttivo delle armi: è più facile riempire l'Europa di armi che riempirla di costruttori di pace. Si inviano armi senza nemmeno preoccuparsi di come e dove andranno quelle armi, perché occhio non vede e cuore non duole. Ma il cuore, colleghi, duole, eccome se duole![3]
  • [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] [...] il portafoglio dell'industria bellica si gonfia e senza troppa fatica, considerato che la maggioranza, con un emendamento in Senato, intende prorogare fino al 31 dicembre 2023 la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. Il messaggio che mandano la maggioranza e il Governo è chiaro: non importa come andrà il conflitto; meglio buttarsi nel mucchio in anticipo. State scommettendo su una lunga guerra e a quel punto, per vincere la vostra scommessa, troverete sconveniente puntare sulla diplomazia.[3]

Note[modifica]

  1. a b c d e f g Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 9, 10 novembre 2022.
  2. a b c Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 13, 23 novembre 2022.
  3. a b c d e Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 15, 29 novembre 2022.

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