Diomede

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Diomede, copia romana di una statua greca del 440-430 a.C. attribuita a Cresila

Diomede, personaggio della mitologia e della letteratura greca.

Citazioni di Diomede[modifica]

  • Se d'un compagno | mi comandate a senno mio l'eletta, | come scordarmi del divino Ulisse, | di cui provato è il cor, l'alma costante | nelle fatiche, e che di Palla è amore? | S'ei meco ne verrà, di mezzo ancora | alle fiamme uscirem; cotanto è saggio. (Iliade) [a Menelao]

Citazioni su Diomede[modifica]

  • Allor Palla Minerva a Dïomede | forza infuse ed ardire, onde fra tutti | gli Achei splendesse glorïoso e chiaro. | Lampi gli uscìan dall'elmo e dallo scudo | d'inestinguibil fiamma, al tremolìo | simigliante del vivo astro d'autunno, | che lavato nel mar splende più bello. (Iliade)
  • Il thumos può dire a un uomo di mangiare, bere o combattere. Diomede dice in un punto che Achille combatterà «quando nel petto il thumos gli parla e un dio lo sospinge». Ma il thumos non è in realtà un organo e non è sempre localizzato: un oceano infuriato ha thumos. (Julian Jaynes)
  • Sente questo cantore? [...] Si chiama diomedea. La leggenda vuole che quando morì Diomede, tutti questi uccellini si raccolsero insieme e gli cantarono un coro funebre accompagnandolo fino alla tomba. Sente che sembra un singhiozzo. ()

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]