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Achille

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L'ira di Achille (F. L. Benouville, 1847)

Achille, personaggio della mitologia e della letteratura greca.

Citazioni di Achille

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  • Non lodarmi la morte, splendido Odisseo. | Vorrei esser bifolco, servire un padrone, | un diseredato, che non avesse ricchezza, | piuttosto che dominare su tutte l'ombre consunte.
  • Di notte vedo le loro facce... Di tutti quelli che ho ucciso. Se ne stanno lì, sulla riva opposta del fiume Stige. Aspettano me. Dicono "Benvenuto, fratello". L'uomo è ben misera cosa!
  • I soldati combattono per un re che non hanno mai visto. Fanno ciò che gli dicono, muoiono quando gli dicono di morire.
  • [A Ettore, inciampato su una pietra] In piedi, principe troiano. In piedi, non lascerò che una pietra si prenda la mia gloria!
  • Mirmidoni, miei fratelli di spada. Cinquanta di voi valgono più di un intero esercito. Nessuno dimentichi mai la nostra forza: siamo leoni! Sapete cosa c'è, ad aspettarvi, oltre quella spiaggia?! L'immortalità! Andate, è vostra!
  • Gli hai concesso l'onore della tua spada! Non avrai gli occhi stasera, né orecchie, né lingua. Vagherai nell'oltretomba cieco, sordo e muto e i defunti diranno "Ecco Ettore, lo stolto che credeva di avere ucciso Achille".
  • Ti dirò un segreto, una cosa che non insegnano nei templi. Gli dei ci invidiano. Ci invidiano perché siamo mortali, perché ogni momento può essere l'ultimo per noi. Ogni cosa è più bella per i condannati a morte... E tu non sarai mai più bella di quanto sei ora! Questo momento non tornerà.

Citazioni su Achille

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  • [Ultime parole] Ben lo previdi che pregato indarno | t'avrei, riprese il moribondo Ettorre. | Hai cor di ferro, e lo sapea. Ma bada | che di qualche celeste ira cagione | io non ti sia quel dì che Febo Apollo | e Paride, malgrado il tuo valore, | t'ancideranno su le porte Scee. (Ettore: Iliade)
  • Il thumos può dire a un uomo di mangiare, bere o combattere. Diomede dice in un punto che Achille combatterà «quando nel petto il thumos gli parla e un dio lo sospinge». Ma il thumos non è in realtà un organo e non è sempre localizzato: un oceano infuriato ha thumos. (Julian Jaynes)
  • L'unico punto vulnerabile nel corpo di Achille fu quello per cui lo aveva tenuto sua madre. (Henry de Montherlant)
  • Omero descrive amicizie maschili di intensità affettiva così forte da far inevitabilmente pensare a legami ben diversi da una semplice solidarietà fra compagni d'arme: e l'amicizia che a questo punto è quasi di prammatica citare è quella fra Achille e Patroclo. Un rapporto così forte da far sì che Achille, dopo la morte di Patroclo, dichiari di avere un solo scopo di vita: dopo aver vendicato l'amico, giacere con lui nella stessa fossa, per sempre, unito a lui nella morte come gli era stato in vita. Un rapporto assai diverso da quello che Achille aveva avuto con Briseide, la schiava concubina che Agamennone gli aveva sottratto quando era stato privato della schiava Criseide. Le schiave erano compagne intercambiabili: come dimostra, appunto, il gesto di Agamennone che si consola immediatamente sostituendola con un'altra, della perdita di Criseide. Il legame tra Achille e Patroclo, invece, era insostituibile: ed è non poco significativo, a questo proposito, il discorso di Teti, la madre dell'eroe, al figlio disperato ed inconsolabile: Achille, dice Teti, deve continuare a vivere e dimenticato Patroclo, deve prendere moglie "come giusto che sia". Un rimprovero, forse? La prova che Teti riprovava l'amore omosessuale del figlio? A prima vista così potrebbe sembrare. Ma, a ben vedere, le cose stanno diversamente. Quello che risulta in realtà della parole di Teti, è che il legame con Patroclo era stata la ragione per la quale l'eroe non aveva ancora preso moglie: una conferma, dunque, del carattere amoroso del rapporto. Ma l'esortazione della madre al figlio a compiere finalmente il suo dovere sociale non è – ciononostante – una condanna assoluta della sua relazione con Patroclo. Essa sembra, piuttosto, un invito ad accettare quella che, per i greci, era una regola naturale: raggiunta una certa età, bisogna por fine alla fase omosessuale della vita e assumere il ruolo virile con una donna. E per Achille, ormai, questa età era giunta: se un rimprovero può essere colto, nelle parole di Teti, è quello di aver prolungato troppo – per eccessivo amore per Patroclo – la fase dell'amore omosessuale. (Eva Cantarella)
  • Se l'Inter è Ettore (bello, valoroso e masochista), e la Juve è Achille (forte, permaloso e furbetto) il Milan può essere, al massimo, Patroclo. Bravo ragazzo, ma perfino Omero dopo qualche verso l'ha mollato. (Beppe Severgnini)
  • Sullo sfondo ondeggiante delle sanguinose battaglie d'eroi spicca nell'Iliade un destino individuale di tragicità puramente umana, la vita eroica d'Achille. La storia d'Achille diviene per il poeta l'intimo nesso col quale comporre le successive scene di combattimento in unità poetica. Alla figura tragica d'Achille deve l'Iliade di non essere per noi soltanto un venerando incunabolo di preistorico spirito guerriero, ma anche monumento immortale d'esperienza eternamente umana e di dolorosa grandezza. (Werner Jaeger)
  • Di tutti i guerrieri amati dagli dei, lui è quello che odio di più. (Agamennone)
  • Ettore combatte per la sua patria! Achille combatte solo per sé stesso! (Agamennone)
  • No... tu sei venuto qui perché vuoi che il tuo nome viva nei secoli. Una grande vittoria è stata colta oggi, ma quella vittoria non è tua. I re non si sono inchinati ad Achille. I re non hanno offerto i loro omaggi ad Achille. (Agamennone)
  • [Riferita alla sua partenza per la guerra di Troia] Se resterai troverai la pace, troverai una magnifica donna, avrai figli e figlie, che ne avranno a loro volta, e tutti ti ameranno, e ti ricorderanno quando morirai. Ma quando anche loro se ne andranno, i tuoi figli e i loro figli, il tuo nome sarà disperso. Se invece vai a Troia, sarai coperto di gloria, si scriveranno poemi sulle tue vittorie nei secoli a venire, il mondo intero ricorderà il tuo nome. Ma se tu vai a Troia non tornerai più, perché la tua gloria è legata fatalmente alla tua distruzione, e io non ti vedrò più. (Teti)
  • Se uccidere è il tuo solo talento, è la tua maledizione. (Briseide)
  • Sì, ha talento per uccidere, ma è una minaccia per tutto ciò che io ho costruito! Prima di me la Grecia non era niente! Io ho unificato tutti i regni della Grecia, io ho creato una nazione con veneratori del fuoco e mangiatori di rettili! Io ho costruito il futuro, Nestore, io! Achille è il passato. Un guerriero senza bandiera. Un uomo che non si riconosce in nulla. (Agamennone)

Voci correlate

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