Eduard Fueter
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Eduard Fueter (1876 – 1928), storico svizzero.
Storia della storiografia moderna
[modifica]- [Sulle Istorie fiorentine] Il capolavoro storico di Machiavelli, la parte veramente geniale della sua opera, è la sezione sulla storia interna di Firenze, dagli inizi fino a circa il 1420 (2° e 3° libro) [...] nell'esposizione della storia più antica, tenuta più nella forma di uno sguardo generale che in quella di una narrazione, ebbe occasione di far fruttare per la storia le qualità che, anche tra i Fiorentini, possiede lui solo: lo sguardo ampio ed il dono di riconoscere i grandi nessi storici, e di inquadrare i fatti singoli in uno sviluppo generale. [...] basandosi sulle sue riflessioni circa i motivi che avevano prodotto l'inferiorità militare dell'Italia, ha mostrato nessi esistenti fra cose molto distanti le une dalle altre, i quali giacciono al di là dei calcoli, e perciò anche al di là dei pensieri, degli uomini della politica pratica assorbiti per lo più dalle cure del giorno. Qui Machiavelli ha pensato come storico, e non solo come politico o diplomatico.
Perciò diminuì fortemente l'influenza degli individui, per lo meno l'influenza cosciente. (pp. 80-82; in 1981, pp. 417-418) - Dopo Aristotele e Polibio, Machiavelli è il primo in cui si trovi l'avviamento ad una considerazione storico-naturale della storia. (pp. 80-82; in 1981, p. 418)
- [Sulle Istorie fiorentine] Persino la forma è qui completamente originale, tolte alcune esteriorità. Machiavelli è ancor più moderno degli umanisti. Elimina gli ultimi residui della maniera cronachistica [...] Tentò una composizione reale: i suoi libri corrispondono a raggruppamenti naturali e non sono più sezioni divise in modo puramente esteriore. Le sue introduzioni non sono più pezzi di parata appiccicati, pieni di banalità. La lingua spietatamente realistica rinunzia per lo più alle frasi di abbellimento della rettorica e dice quel che ha da dire senza circonlocuzioni. E dove il suo cuore batte, si eleva ad una eloquenza che fa apparire in tuta la loro nudità le pietose tirate dei letterati. (pp. 80-82; in 1981, p. 419)
- [...] Guicciardini è il primo vero storico che sciolga la storia dal collegamento con un determinato stato. Per la prima volta dà un quadro esatto della politica internazionale, non solo perché la conobbe e la comprese per pratica, ma perché non ne comunicò semplici frammenti come è inevitabile che accada in una storia territoriale. La reciproca dipendenza degli stati, il nesso della politica interna con quella estera, l'influenza delle operazioni militari su quelle politiche e viceversa – tutti questi tipici tratti della politica, specialmente di quella europea, il Guicciardini li ha fissati con mano sicura nelle linee imperiture della sua Storia d'Italia. (pp. 91-95; in 1981, p. 451)
Si è detto spesso, e anche grandi filosofi furono di questo avviso, che la storia universale non è altro in fondo che la ripetizione delle stesse cose... Questo modo di vedere è sbagliato.
[citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]
Bibliografia
[modifica]- Walter Binni e Riccardo Scrivano, Antologia della critica letteraria, Principato Editore, Milano, 1981.
- Eduard Fueter, Storia della storiografia moderna, traduzione di A. Spinelli, I, Ricciardi, Napoli, 1943.
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