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Emilio Papiniano

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Emilio Papiniano (Palazzo di Giustizia di Roma)

Emilio Paolo Papiniano (142 – 211/213), giureconsulto romano.

Citazioni su Papiniano[modifica]

  • La sua gloria nella giurisprudenza pervenne al più alto grado. È sempre stato considerato ai giureconsulti come un uomo, che aveva superato quanti lo avevano preceduto, e che lasciava poca speranza a coloro che dovevano venire dopo di lui. Una legge dell'imperatore Valentiniano III ordina che in caso di vario parere tra i giureconsulti, l'opinione di Papiniano si sia preferita. (Jean-Baptiste-Louis Crevier)
  • Quella tendenza volta a porre in atto innovazioni e distacchi dal diritto determinato sistematicamente da Giuliano, e che aveva informato già sotto gli Antonini l'opera di Marcello e di Scevola, trova il suo interprete più potente sotto i Severi, in Emilio Papiniano. La rispondenza del suo genio e dell'opera sua a quel bisogno d'universalizzazione, che s'era affermato nel diritto del suo momento e che durò poi nell'epoca successiva, spiega la posizione eminente assegnatagli nella reverenza dei posteri, appo i quali il nome di lui valse a rappresentare la maggiore eccellenza raggiunta mai dal diritto. (Emilio Costa)
  • Torna in grande onore di Papiniano la cagione della sua morte. Pressato dall'imperatore a fornirgli de' pretesti per giustificare l'attentato commesso contra il fratello [Geta], e a dettargli un discorso apologetico, non ebbe per Caracalla quella compiacenza che aveva avuto Seneca per Nerone. - «È più facile, gli rispose con fermezza, commettere un omicidio che giustificarlo; e l'accusare un innocente è un commettere un secondo omicidio.» - Caracalla all'istante dissimulò; ma poco dopo i pretoriani sollevati da' suoi segreti ordini domandarono la morte di Papiniano, che perdette la testa per un colpo di scure. (Jean-Baptiste-Louis Crevier)

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