Forze terrestri russe
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Forze terrestri russe (SV), componente terrestre delle forze armate russe.
Citazioni sulle Forze terrestri russe
[modifica]- I soldati russi mangiano le razioni più nutrienti di qualsiasi altro esercito, purché si tratti di cibo per cani. (John Sweeney)
- In Russia i soldati semplici sono trattati come bestie. Gli ufficiali stanno al caldo, i soldati al gelo. Ogni tanto qualcuno scappa con un carrarmato e gli danno la caccia con gli elicotteri. (Adriano Sofri)
- L'esercito russo passerà alla storia come l’esercito più barbaro e disumano del mondo. (Volodymyr Zelens'kyj)
- Le forze armate della Russia, a differenza degli eserciti occidentali, non hanno sviluppato una cultura istituzionale che possa contribuire a minimizzare le perdite tra la popolazione civile: l’esercito russo non ha alcun freno che possa scongiurare una violenza ingiustificata e senza controllo. (Sergej Medvedev)
- Nell'esercito russo l'usanza di maltrattare oltre ogni limite i soldati semplici è talmente consolidata che in ogni città è nata un'associazione delle madri che cerca di proteggere le reclute dalle prepotenze degli ufficiali. (Demetrio Volcic)
- Nessuno dovrebbe avere l'illusione di poter ottenere una superiorità militare sulla Russia, di poter metterci un qualche tipo di pressione. Avremo sempre un'adeguata risposta a qualsiasi avventurismo. I nostri soldati e ufficiali hanno dimostrato la loro prontezza a combattere con risolutezza, in modo coeso, professionale e coraggioso, a cogliere gli obiettivi non convenzionali più difficili proprio come si addice a un esercito moderno e pronto al combattimento che conserva le sue tradizioni e il suo dovere militare. (Vladimir Putin)
- Questa potenza russa così pubblicizzata è un mito. Non è così potente, è un’orda di persone con le armi. (Kyrylo Budanov)
- Rispetto al tema militare ho l’impressione che resti molto forte l’idea dell’armata invincibile, poi ovviamente in Italia prevale un’idea un po’ letteraria della Russia, rafforzata dall’esperienza della Seconda guerra mondiale e dal retaggio comunista. Eppure le condizioni disastrose dell’esercito russo erano già note da tempo a chi si occupa di questi temi, pensiamo alle guerre in Cecenia (1994 e 1999), in Georgia, nel Donbass nel 2014 e in Siria, dove le truppe russe hanno faticato molto di fronte a eserciti meno numerosi o addirittura di fronte a guerriglie poco organizzate. In tutte queste occasioni ha usato la tecnica che abbiamo visto usare anche in Ucraina: massiccio uso di artiglieria e bombardamenti, cioè sostanzialmente non stiamo parlando di una conquista, ma di una distruzione sistematica, accompagnata da un comportamento brutale nei confronti della popolazione civile. Di fatto, la Russia ha in realtà pochissimi reparti ben attrezzati e ben addestrati, tutto il resto è un esercito di stampo sovietico, inefficiente, povero e colpito dalla corruzione. (Anna Zafesova)
- Un esercito di merda. Ma come può essere buono un esercito se tutto il resto nel paese è una merda, nel pantano del nepotismo e del servilismo? (Oleg Tinkov)
- Un esercito patetico, inetto, arcaico, e per di più depredato e affamato dai suoi generali. (Jonathan Littell)
- Gli eserciti delle nazioni che vivono nel XXI secolo e nella società dell'informazione stanno convertendo le loro forze armate in contingenti militari automatizzati e robotizzati: i droni solcano gli spazi aerei, mentre il soldato diventa un singolo complesso da combattimento, connesso a un sistema informatico con videocamera, navigatore, visore notturno, posizionamento GPS, ecc., ecc., ecc.; mentre noialtri ancora discutiamo se un uomo debba o meno prestare il servizio militare. A proposito, consideri come mai nella guardia personale di Putin non c'è nemmeno un soldato di leva, ma solo e soltanto superprofessionisti con il grado di tenente colonnello. Perché i nostri governanti si fanno proteggere da militari di professione, mentre propongono al Paese di difendersi con i suoi stessi ragazzini di diciotto anni?
- I detenuti hanno introdotto la crudeltà nell'esercito. Risentimento e avidità sono i loro tratti distintivi. Ricordo un episodio a Černoreč'e: obbligarono un guerrigliero prigioniero a muoversi su un campo minato. Il campo era ricoperto di cadaveri, il reparto di Basaev che aveva sfondato uscendo da Groznyj. Il ceco riportò ai soldati armi, droga e soldi; loro lo rispedirono di nuovo sul campo a frugare nelle tasche dei morti. Il prigioniero riuscì a compiere tre viaggi, arricchendo i suoi padroni di trentamila dollari, finché una mina saltante antiuomo non gli spappolò mezzo piede. Lo fucilarono.
La cosa peggiore è che con la loro crudeltà quei balordi contagiano gli altri. Quel ceceno era stato ucciso da un giovane di leva. Il soldato lo aveva condotto sulla diga e lì gli aveva sparato. E se ne vantava pure: «Ho fatto fuori un ceceno». Senza rendersi conto che sparare a un prigioniero senza un piede ed essere un soldato sono due cose diverse. - Il nonnismo è considerato una manifestazione estrema dell'esercito di leva. Si tende a credere che per risolvere il problema sia sufficiente il passaggio a un esercito a contratto. In realtà esistono già, da parecchio, reparti interamente formati da militari professionisti. Il risultato è lo stesso. Solo che il ruolo dei "nonni" è stato preso dai criminali. Ho visto con i miei occhi un piantone, un laureato, ex ingegnere, che puliva la caserma con uno straccio, prepararsi al turno successivo mentre un "nonno" spilungone e tatuato lo spronava a calci.
- Per un esercito dal volto umano, di tipo non carcerario, è necessario mettere in pratica una serie di assiomi tanto ovvi quanto impossibili da applicare. Un soldato dovrebbe servire, mentre la pulizia dei cessi andrebbe riservata ai civili volontari. Un soldato dovrebbe ricevere uno stipendio adeguato e tenerci così a non perdere il proprio posto. La selezione professionale dovrebbe ispirarsi ai criteri delle scuole per astronauti, dove una multa per eccesso di velocità equivale a mettere una grossa croce sulla carriera. Un soldato dovrebbe essere inviolabile: chiunque alzi le mani su di lui, compreso il ministro della Difesa, dovrebbe finire dietro le sbarre. Allo stesso modo, qualunque atto di violenza commesso da parte del soldato andrebbe punito con la detenzione.
D'altronde è evidente che questa è un'utopia.
Frasi come "Faccia a terra, brutto stronzo, ora flessioni!" si sentiranno ancora per un bel po'. - Siccome il nostro è un esercito di operai e contadini e vi prestano servizio soltanto operai e contadini, lo Stato se ne sbatte alla grande di risorse umane così a buon mercato. Perché apprezzare qualcosa che in fondo è gratis? Le femmine ne scodelleranno altri. Perciò la nostra nazione getta i propri soldati nello sciacquone, sempre, e poi tira la catenella. Dopo la Cecenia non avevamo neppure un solo sistema di riabilitazione per gli ex combattenti. E nemmeno adesso esiste. Perciò, una volta tornati dalla guerra, quei ragazzi con i capelli grigi e gli occhi senza fondo sono rimasti da soli con se stessi. E nella stragrande maggioranza dei casi o si sono dati all'alcol, o sono finiti dentro, o sono tornati al fronte. Io non volevo né darmi all'alcol né finire dentro, perciò sono ripartito per la Cecenia. Ed eravamo in migliaia nella stessa situazione. E non ha proprio nulla a che vedere con il patriottismo. E se ci fosse stata la guerra a Mosca, saremmo stati felici di combattere anche a Mosca. Oh, non ha idea di quanto saremmo stati felici di combattere a Mosca!
- I nostri soldati muoiono per le ragioni più diverse: l'esercito è terreno fertile per la morte. Puoi desiderare ardentemente di fare il militare, puoi partire anche prima del tempo [...], ma non servirà a salvarti la pelle. Si troveranno comunque dei bastardi a cui non piaci tu, non piace quanto sei alto o non piacciono i tuoi piedi grandi o piccoli. E addio per sempre.
- In Russia, cioè, manca il benché minimo controllo della società civile sull'operato dei militari. I soldati semplici – lo scalino più basso della gerarchia – non sono nessuno. Al di là dei muri di cemento di una caserma, un ufficiale può fare a un soldato quello che vuole, quello che gli passa per la testa in un determinato momento. Analogamente, quello stesso ufficiale può trattare come più gli piace un collega di grado inferiore.
- In Russia l'esercito – uno dei pilastri istituzionali dello Stato – continua a essere un campo di concentramento per i giovani che finiscono dietro il suo filo spinato. Un campo con relative norme di convivenza paracarcerarie imposte dagli ufficiali. Un luogo in cui il primo metodo educativo è quello di «stanarli e ammazzarli fin nel cesso» (il primo slogan che il neoletto Putin ha usato per scandire la sua lotta con i nemici all'interno della Russia).
- L'esercito rimane un posto in cui qualunque persona normale ha paura di finire. Oggi come oggi è un luogo di morte per i giovani, altro che dovere verso la patria. In Russia la chiamata alla leva cade nel mese di ottobre. E la verità è che ogni anno in ottobre migliaia di famiglie si danno alla macchia. Per sopravvivere. Per mantenere una propria dignità.
- Nulla è cambiato, nell'esercito, compreso il concetto perverso dell'«onore d'ufficiale» da difendere sempre e comunque, e che conta più della vita e della dignità dei soldati.
- Vorreste vivere in un Paese in cui le tasse che pagate vanno a foraggiare una simile istituzione? Come vi sentireste con un figlio diciottenne precettato quale «materiale umano», come lo si definisce qui da noi? Che ne dite di un esercito da cui i soldati disertano in massa ogni settimana (e solo per avere salva la vita), talvolta in intere squadre o compagnie? Che cosa pensereste di Forze Armate che in un solo anno, il 2002, hanno perso più di cinquecento uomini – un intero battaglione – non in guerra, ma per le percosse subite? Un esercito in cui gli ufficiali rubano di tutto: ai soldati i dieci rubli mandati dai genitori, e allo Stato intere colonne di carri armati? In cui gli ufficiali odiano e picchiano a loro discrezione i sottufficiali? In cui questi ultimi sfogano sui soldati semplici l'odio che provano per i superiori? In cui ufficiali e sottufficiali sono accomunati dall'odio per le madri dei soldati, colpevoli di protestare occasionalmente – vivono nel terrore e lo fanno solo quando le circostanze di una morte sono troppo scandalose – e di chiedere giustizia?...
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