Essere John Malkovich

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Essere John Malkovich

Immagine JohnMalkovich2005Locarno.jpg.
Titolo originale

Being John Malkovich

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1999
Genere commedia drammatica, fantastico
Regia Spike Jonze
Soggetto Charlie Kaufman
Sceneggiatura Charlie Kaufman
Produttore Steve Golin, Vincent Landay, Sandy Stern, Michael Stipe
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Essere John Malkovich, film statunitense del 1999 con John Cusack e Cameron Diaz, regia di Spike Jonze.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Ingegnoso bastardo... Non sai quanto sei fortunata ad essere una scimmia, perché la consapevolezza è una vera maledizione: io penso, io sento, io soffro... e tutto quello che vorrei in cambio è l'opportunità di fare il mio lavoro e loro non me lo fanno fare perché io svelo le contraddizioni. (Craig) [allo scimpanzé]
  • "Dimmi Greg, perché ami le marionette?" "Sai Maxine, non lo so con certezza. Forse perché per un po' puoi diventare qualcun altro, puoi essere nei suoi panni, pensarla in modo diverso, muoverti in modo diverso, provare cose diverse." (Greg) [muovendo e facendo parlare prima la marionetta di Maxine e poi la sua]
  • La verità è la madre degli imbecilli, ragazzo. (Charlie)
  • Mi dica, qual è lo strano potere che John Malkovich emana? Lei deve aiutarmi a capire perché l'unico mio desiderio è quello di essere Malkovich. (Lotte) [a Lester]

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Craig: C'è una porticina nel mio ufficio, Maxine... ed è un passaggio che ti conduce all'interno di John Malkovich. Vedi il mondo attraverso gli occhi di John Malkovich e poi dopo circa quindici minuti, sei sputato fuori in un fossato che costeggia la New Jersey Turnpike!
    Maxine: Grandioso! Chi cazzo è John Malkovich?
    Craig: Oh-oh, è un attore, uno dei più grandi attori americani del ventesimo secolo!
    Maxine: Oh, e cosa ha fatto?
    Craig: Oh, un sacco di cose, anche quel film sul ladro di gioielli. È molto stimato. E comunque il punto è un altro: è un evento, direi, eccezionale... quasi soprannaturale. Non si può spiegare! E inoltre solleva tutta una serie... tutta una serie di questioni filosofiche basate sulla natura del proprio ego, sull'esistenza dell'anima. Io sono io, Malkovich è Malkovich... Avevo un pezzo di legno in mano, Maxine, ora non ce l'ho più... dov'è? È scomparso? Dove è andato a finire? È ancora nella testa di Malkovich? Io non lo so! Capisci che razza di pasticcio metafisico c'è in quel passaggio? Eh? Non so se potrò continuare a vivere la mia vita come l'ho vissuta finora.
  • John Malkovich: Charlie, qualcuno ha parlato attraverso la mia bocca!
    Charlie Sheen: Eri fatto, tutto qui. Caso chiuso, fine della storia. Quant'era calda questa pupa?
    John Malkovich: Eh, già... potrebbe essere stata questa... Lotte a parlare. Potrebbe averlo fatto lei, attraverso me! Perché... perché la cosa strana è che a questa Maxine piace molto chiamarmi Lotte!
    Charlie Sheen: Accidenti, roba seria. Forse ti usa per evocare lo spirito di un'amante lesbica morta. È il mio tipo, fammi sapere quando chiudi con lei.
    John Malkovich: Non dire stronzate, ho già chiuso con lei! Stasera mi ha messo troppo in agitazione.
    Charlie Sheen: Sei pazzo a mollare una ragazza che ti chiama Lotte, te lo dico da amico.
    John Malkovich: Charlie, io non so niente di quella ragazza, potrebbe essere anche una fottuta strega, o qualcosa di simile.
    Charlie Sheen: Ancora meglio! Calda, strega e lesbica: pensa un po', una scopata geniale.
    John Malkovich: Io devo sapere la verità, Charlie.
    Charlie Sheen: La verità è la madre degli imbecilli, ragazzo.

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