Ferrari F1-2000

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Ferrari F1-2000 (2000)

Citazioni sulla Ferrari F1-2000.

Carlo Cavicchi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Pochi lo ricordano, parlando della trionfale annata 2000, ma in tutti i 17 Gran Premi disputati, almeno una monoposto modenese è salita sul podio, una marcia trionfale che si spiega con la qualità di base di un'auto costruita pescando il meglio dentro e fuori dal Reparto Corse. Fuori? Ma come, la Ferrari non si fa tutto in casa? Un tempo, forse, e sicuramente quando perdeva. [...] Una stima, mai smentita, fissa nel 70 per cento la percentuale di particolari costruiti all'esterno e montati assieme per realizzare l'indistruttibile ed efficace F1-2000. L'elenco è lungo e noioso, anche perché i contributi tecnici arrivano da mezzo mondo, persino dagli Stati Uniti con i dischi freno e le pastiglie prodotte dalla CCR. Scelte che vengono custodite gelosamente anche se si tratta spesso di segreti di Pulcinella, restando tali per gli appassionati o per la stampa, ma ben note ai rivali sul campo [...]. Tutti sanno, per esempio, che nel motore i pistoni sono della tedesca Mahle, che le frizioni sono Sachs o Ap, che l'impianto frenante è della Brembo, che da industrie molto vicine a McLaren e Williams arrivano gli ingranaggi del cambio e molti particolari in carbonio delle sospensioni. Ma non bisogna scandalizzarsi, anzi. Nessuno può illudersi di essere all'avanguardia in tutto e ci vuole molta abilità nello scoprire in giro che cosa c'è e capire se potrà funzionare bene una volta montato con altri particolari esistenti.
  • A creare quella meraviglia tecnica che è stata la F1- 2000, sempre competitiva e a volte persino più efficace della McLaren MP4-15 concepita dal geniale Adrian Newey, ci ha pensato una vera multinazionale di cervelli che a grandi linee comprende il sudafricano Rory Byrne che l'ha concepita, il britannico Ross Brown che ne ha coordinato la realizzazione [...], l'italiano Claudio Costa, che ha diretto tutto l'ufficio tecnico, e il greco Nick Tombasis che si è occupato della galleria del vento. Il loro lavoro ha prodotto una delle monoposto più innovative delle ultime stagioni, per quanto all'occhio sembri di fatto molto simile alla pur riuscita F399 dello scorso anno. Un'auto nata subito bene, tanto bene che non ha avuto nell'arco dell'anno grandi modifiche al di là delle normali evoluzioni normalmente preventivate in occasione dei Gran Premi di San Marino, prima gara europea dell'anno, Francia, metà stagione, e Monza, ultimo sviluppo in vista del rush finale. Proprio in Francia, in passato, si era sempre visto un grande cambiamento per correre dietro alle soluzioni degli avversari, quest'anno invece non è stato così e in quel momento si è capito davvero che erano gli altri, finalmente a inseguire. Lo sforzo grosso è stato fatto solo per Monza, quando è stato adottato un nuovo pacchetto aerodinamico che ha permesso il grande finale di stagione (solo vittorie di lì in avanti).
  • In quali particolari la F1- 2000 è stata migliore della concorrenza? Nel suo complesso, sostengono a Maranello. Nata bene, molto leggera, ben 50 chili sotto peso e quindi zavorrata puntualmente dove serviva (soprattutto davanti allorché si è capito che le gomme morbide della Bridgestone non venivano sfruttate al meglio), non ha mai mostrato cedimenti o difetti irrimediabili. Piuttosto i problemi sono stati evidenti nell'elettronica applicata alla trazione, un campo minato e sempre al limite del regolamento. La fatica di Schumacher a partire alla pari delle McLaren è sempre stata evidente [...] dando vita alla favola del pilota incapace di rilasciare la frizione. Di lì i continui test a Fiorano dove il pilota non faceva scuola di partenze, bensì provava sistemi diversi di differenziali. Per tanta gente era uno scolaretto con le orecchie da asino, in realtà era un professore che si ingegnava a tenere il passo di colleghi forse soltanto più furbi.

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