Figli (film)
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Figli
Titolo originale |
Figli |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2020 |
Genere | drammatico, commedia |
Regia | Giuseppe Bonito |
Soggetto | Mattia Torre (monologo) |
Sceneggiatura | Mattia Torre |
Interpreti e personaggi | |
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Figli, film italiano del 2020 con Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi, regia di Giuseppe Bonito.
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Sara: Senti, noi così non ce la facciamo, lo capisci?
Angela: Ti devo dare un bell'articolo che ho letto sullo stress dei nonni a cui i figli appioppano i nipoti. È molto interessante! Ma perché sei così arrabbiata?
Sara: Perché la vostra generazione si è mangiata tutto. Siete nati nel dopoguerra, avete vissuto la vostra infanzia in una rete familiare ampia e generosa. Vi siete goduti il boom economico, avete accumulato e sprecato negli anni ottanta e novanta, pensando che quel benessere sarebbe durato per sempre. Non avete pensato alle generazioni successive e continuate a non farlo, mamma. Oggi, con i soldi della pensione di cui sarete gli ultimi a beneficiare, vi godete la vita nelle vostre prime e seconde case di proprietà, fate progetti di vacanze, investite in obbligazioni, fate mutui a vent'anni. Check-up impeccabili, vi divertite sui social, e soprattutto credete nel futuro, il futuro che sarete gli ultimi ad avere perché non morite neanche più!
Nicola: Vabbè... [fa per alzarsi dal divano, ma la madre di Sara gli fa cenno di restare]
Angela: Voi dovete capire bene una cosa una volta per tutte. Noi anziani siamo una forza... silenziosa e tranquilla, ma se ci incazziamo sono dolori. Perché siamo di più. Siamo tantissimi. Ogni cento giovani ci sono centosessantacinque anziani e questo significa maggioranza assoluta e cioè, virtualmente, Camera, Senato e Governo della Repubblica. Abbiamo le TV perché condizioniamo palinsesti e linee editoriali: Sanremo è fatto per noi. E anche la grande fiction nazionalpopolare. Gli inserzionisti pubblicitari, intorno a cui ruota il mondo, hanno noi come chiodo fisso. Le case di proprietà e i libretti di risparmio, su cui regge l'intera economia del nostro Paese e senza i quali noi chiudevamo, come la Grecia, sono in mano nostra. Il teatro tiene grazie a noi e anche quello che resta del cinema, e con il nodo pensioni teniamo in scacco l'intera economia nazionale. Ci manca solo un poco di consapevolezza e coesione e saremo finalmente pronti a fare il culo a tutti!