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François Quesnay

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Ritratto di François Quesnay

François Quesnay (1694 – 1774), medico, naturalista ed economista francese.

Citazioni di François Quesnay

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  • Che non si speri di trovare risorse per i bisogni straordinari di uno stato, se non dalla prosperità della nazione, e non mai dal credito dei finanzieri; poiché LE FORTUNE PECUNIARIE SONO RICCHEZZE CLANDESTINE CHE NON CONOSCONO NÈ RE NÈ PATRIA.[1]
  • Che si mantenga una completa libertà di commercio; POICHÉ LA POLITICA DEL COMMERCIO INTERNO E ESTERNO PIÙ SICURA, PIÙ ESATTA, PIÙ PROFICUA ALLA NAZIONE E ALLO STATO CONSISTE NELLA PIENA LIBERIA DELLA CONCORRENZA.[2]
  • Così i loro rapporti commerciali penetrano e si estendono ovunque, tendendo sempre, in definitiva, al denaro; denaro che il commercio stesso procura e distribuisce alle nazioni in relazione ai prezzi soggetti all'ordine naturale che quotidianamente regola i valori venali dei prodotti. Ma le nazioni agricole hanno un altro punto di vista, più utile e ampio: esse devono tendere soltanto alla maggior riproduzione possibile per accrescere e perpetuare la ricchezza necessaria per il godimento degli uomini. La moneta per loro non è che una piccola ricchezza intermediaria che scomparirebbe in un attimo senza la riproduzione.[3]
  • Infatti è con riferimento all'ordine della distribuzione delle spese, secondo che esse ritornino o siano sottratte alla classe produttiva, secondo che esse aumentino o diminuiscano le anticipazioni di questa classe, secondo che esse sostengano o facciano scenderei prezzi dei prodotti, che possiamo calcolare gli effetti del buono o del cattivo governo di una nazione.[4]
  • Si faccia in modo che la somma totale del reddito venga reinvestita ogni anno nel corso della circolazione e la percorra interamente.[5]

Citazioni su François Quesnay

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  • Il merito insigne d'avere creato un sistema scientifico d'economia politica, o per meglio dire di diritto filosofico sociale, considerato principalmente nel riguardo economico, un sistema, cioè, dedotto da pochi principii e perfettamente omogeneo, che abbraccia l'economia pura e la politica economica e finanziaria, compete indubbiamente ad un uomo di genio, Francesco Quesnay, il capo della scuola, che si chiamò da prima, per antonomasia, degli economisti, e che, dopo il 1768, si disse fisiocratica, perché propugnava l'impero delle così dette leggi naturali. (Luigi Cossa)

Note

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  1. Da Massime generali del governo economico, XXIX, in Miglio 2001, p. 61.
  2. Da Massime generali del governo economico, XXV, in Miglio 2001, p. 60.
  3. Da Analisi della formula aritmetica del «Tableau économique», in Miglio 2001, p. 39.
  4. Da Analisi della formula aritmetica del «Tableau économique», in Miglio 2001, p. 32.
  5. Citato in AA.VV., Il libro dell'economia, traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 44. ISBN 9788858014158

Bibliografia

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  • Bruno Miglio (a cura di), I fisiocratici, Laterza, 2001.

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