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Francesco Saverio Bartoli

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Francesco Saverio Bartoli (incisione da un ritratto di Bonavetura Benati)

Francesco Saverio Bartoli, solitamente citato come Francesco Bartoli (1745 – 1806), scrittore, comico e letterato italiano.

Notizie istoriche de' comici italiani

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  • D'AFFLISIO MORERI ELISABETTA, detta comunemente la Passalacqua. Fu questa Comica figliuola d'Alessandro d'Afflisio, il quale dielle nell'Arte non pochi, ed utili insegnamenti; tal che riuscì valorosa nelle Commedie all'improvviso, ed egualmente nelle studiate rappresentazioni. Esercitavasi nel Ballo con molta grazia; aveva qualche intelligenza della Musica, e fece talvolta spiccare in essa la sua abilità, cantando in Musicali Operette, ed Intermezzi. Giocava assai bene la Bandiera, e sapeva colla spada schermire a meraviglia. (tomo I, p. 1)
  • Sarà sempre memorabile la caduta che ella [Elisabetta] fece dall'alto nell'eseguire un volo nel Teatro di S. Cecilia di Palermo. Dopo tal disgrazia, ragguardevole Personaggio offerille di chiudersi in un ritiro, ma la d'Afflisio accettar non volle sì generosa esibizione. Ella però in progresso di tempo ebbe a pentirsene, poiché ritornata in Lombardia, dopo d'avere esercitata la sua Professione per diversi anni con pochissima fortuna, avanzandosi in età, e scemandosi in lei il valore, fu da'Comici negletta, onde ritiratasi al Finale di Modena, quivi morì miserabile intorno all'anno 1760. (tomo I, p. 2)
  • Isabella [Andreini] fu lodata dalle penne più famose di quell'aureo Secolo: Jacopo Castelvetro, Gabriello Chiabrera, Torquato, ed Ercole Tasso, Ridolfo Campeggi, ed altri l'onorarono de'loro componimenti formandole chiarissime lodi, alle quali modestissimamente, a tutti rispose con egregi Sonetti, che talvolta, a giudizio d'alcuni dotti, la risposta supera la proposta nell'elevatezza de'sentimenti, e per la grazia dello stile, che fra il dolce, e il robusto chiaramente risuonante si fa sentire. (tomo I, pp. 31-32)
  • Se volessi descrivere a parte a parte tutte le virtù d'Isabella Andreini sarebbe cosa assai lunga, e per la debolezza de' miei talenti troppo malagevole impresa. Basterà solo, ch'io dica, che ella fu eccellente Poetessa, saggia Filosofa e valorosa Commediante. V'aggiungerò ancora, che fu Moglie fedele, Madre amorosa, ed esemplarissima Cristiana; pregi tutti che la resero un vero modello di virtù, ed uno specchio di saviezza, e d'onestà. (tomo I, pp. 32-33)
  • [Virginia Ramponi Andreini] Fu tre volte a Parigi colla stessa Compagnia diretta dal medesimo suo Consorte; ed in quella gran Metropoli fu assai tenuta in pregio per la sua impareggiabile abilità, la quale spiccar faceva egualmente nelle Commedie all'improvviso, che nelle premeditate, sempre nel carattere di prima Donna da lei con somma riputazione sostenuto. (tomo I, p. 39)
  • La Marina Antonazzoni era ornata di molta bellezza, ma soprattutto gli occhi, e le mani attraevano a sé l'ammirazioni di chi fissamente la contemplava. (tomo I, p. 44)
  • [Vincenza Armani] La Natura le profuse tutti i suoi doni ornandola di somma bellezza, e di grazia allettatrice. Coll'arte ingegnossi ella medesima d'accrescere i suoi rari pregi, poiché nel cucire, nel ricamare, e in altri femminili esercizj superò tutte le sue compagne, ed i suoi ricami potevansi chiamar pitture fatte coll'ago. Passò in questi onesti efercizj i teneri anni suoi puerili, e perché ben s'avvide, che questi non erano bastanti a farla risplendere fra il suo sesso, si rivolse nel medesimo tempo ad imparare a leggere, ed a scrivere, il che con la Grammatica insieme facilmente apprese; né avendo i tre lustri dell'età sua toccati appena possedeva benissimo la lingua latina; e felicemente vi spiegava ogni concetto. (tomo I, p. 50)
  • Fu questa Comica [Elena Virginia Balletti] moglie di Luigi Riccoboni, e facevasi chiamare sopra le Scene Flaminia. Ella sostenne con molta bravura, ed impegno il carattere di prima Donna; seguendo il Marito in Francia, e tornando poi seco in Italia, sempre fida compagna d'ogni suo tenore di vita. Furono da lei recitate eccellentemente alcune antiche Tragedie disotterrate per così dire dal di lei Consorte, e riposte in Scena; cioè la Sofonisba del Trillino, la Semiramide del Manfredi, ed altre non poche. (tomo I, p. 68)
  • [...] soprattutto contasi per sommo vanto di questa Attrice [Elena Virginia Balletti] l'essere stata la prima Comica, che fece vedere sul Teatro nell'anno 1713 la celebratissima Merope dell'immortale Sig. Marchese Scipione Maffei. (tomo I, p. 68)
  • [Elena Virginia Balletti] Leopoldo Maria Scherli[1] nella dedicatoria alle sue Poesie la vuole di leggiadre Rime Autrice. Ma noi di quelle rime nulla ne sappiamo, non avendole mai vedute, e supponendole soltanto manoscritte. Ci ricresce all'estremo di non poter mostrar al Lettore un saggio del di lei stile, e di non poter in qualche modo rendere il dovuto encomio alle virtù di questa esperta Attrice [...]. (tomo I, pp. 68-69)
  • Dopo d'avere con fortuna recitato su i Teatri d'Italia, [Brigida Bianchi] passò in Francia a far mostra della sua abilità nella Compagnia de' Comici Italiani attualmente al servizio di sua Maestà. Si divertì qualche poco a scrivere in Poesia, e l'anno 1630 diede alla luce in Parigi colle stampe di Claudio Cramoisy una Commedia trasportata1 dallo Spagnuolo, che porta per titolo: L'Inganno Fortunato, ovvero L'Amata abborrita. (tomo I, p. 123)
  • La Brigida Bianchi si faceva chiamare sul Teatro col nome d'Aurelia. La sua esperienza per le cose della sua Professione fu molto commendabile; e l'ornamento delle varie lingue, che possedeva giovolle ne' suoi studj indefessi. (tomo I, p. 124)
  • Non abbiamo potuto rinvenire di lei [Brigida Bianchi] alcuna poetica composizione, onde porgere al Lettore un saggio del suo stile; e ci rincresce altresì di non aver potuto raccogliere qualche parto di celebre penna encomiatrice de' suoi virtuosi talenti. (tomo I, p. 124)
  • [Caterina Bresciani] Rinomatissima Comica, piena d'abilità per ogni genere di carattere, ch'ella prendesse a rappresentar sulle Scene. Viderla i Teatri di Venezia la prima volta non giovinetta, e salì all'auge d'una Sorte fortunatissima; l'applaudirono fatta Donna più grave, e la sostennero divenuta Vecchia, e tremante. Il suo vero merito le servì di scudo contro le ingiurie del tempo, e poté solo con esso agli Spettatori piacere. (tomo I, p. 132)
  • Nell'Autunno dell'anno 1753 esponendosi nel Teatro S. Luca La Sposa Persiana del Celebre Sig. Dottor Goldoni per la prima volta, vi rappresentò la Bresciani la parte d'Ircana, fiera, ed iraconda; e lo fece con tanto foco, e con tanta verità investissi di quell'orgoglioso carattere, che oltre l'essersi con essa stabilita la fama di celebratissima Attrice, acquistossi poi anche il Nome d'Ircana famosa. (tomo I, p. 132)
  • La Caterina Bresciani fu una Comica di somma abilità, ed anche negli ultimi anni del viver suo nelle parti di Madre facevasi onore, ed era dagli uditori apprezzata. (tomo I, p. 133)
  • [Antonia Cavallucci] Ne' suoi primi anni portossi assai bene, a segno che fu encomiata in un discorso in lode dell'Arte Comica, dato in luce nel 1750 da un certo Dottore, Medico di Professione. Non corrisposero a così bel principio i suoi progressi, perché essendo d'un genio fantastico, ed incostante, non sapeva adattarsi ai regolati modi delle buone Compagnie; ma piacendole di vivere a suo talento, si contentò piuttosto di passar meschinamente la sua vita, castelleggiando con Ciarlatani. Fatta vecchia, fu abbandonata anche da tal sorta di gente, e capitando a Udine fermossi nell'Ospitale a servire le Donne inferme, onde procurarsi anche in tal guisa il proprio sostentamento. (tomo I, p. 133)
  • [Maria Malloni] Viveva costei con fama di valorosa Commediante intorno il 1615 e si dilettava di belle Lettere, studiando i migliori Poeti, ed impiegando ogni giorno il suo talento in iscrivere concetti di vario genere, che poi sulla Scena le facevano molto onore. Resasi per tanto Comica famosa, e Letterata di qualche grido, mosse il celebre Cavaliere Gio. Battista Marino a lodarla nel suo maggior Poema, facendola comparire fra le Grazie ancelle di Venere [...]. (tomo II, p. 12)
  • Costei [Maria Malloni] certamente fu lo splendore de' Teatri, essendo ornata di bellezza, fornita di grazia; ed avendo l'ingegno così bene addottrinato nelle lettere; che comparve molte volte elegante Poetessa. (tomo II, p. 13)
  • [Caterina Manzoni] Giovinetta qual era, avvenente, e graziosa, il Popolo l'applaudiva, e tali applausi meritar ben sapevali, esprimendo le cose che rappresentava con una naturalezza assai vera, e mostrando un ingegno aperto, e dall'ignoranza lontano. (tomo II, p. 20)
  • Faceva il Paganini qualche volta fra la settimana de' Musicali intermezzi e la Giovane Manzoni vi cantava da seconda Donna con dello spirito, e con qualche buon gusto. Crescevano le lodi per lei, e cresceva l'invidia nell'animo di chi, benché degnamente, avea trapassati quegli anni, che in una Comica s'hanno più in pregio. La Manzoni era una pianta, che germogliava gagliardamente, e che tendeva i suoi rami a far ombra a chi del Sole voleva al par di lei godere ancora i benefici effetti. (tomo II, pp. 20-21)
  • Fu la Manzoni una pregiatissima Attrice: bella di presenza, ornata di grazia, spiritosa, e fornita di molti altri pregi. Se recitava nelle Commedie una parte brillante, tutta vestivasi di quel giojoso carattere, e mostravalo collo sguardo, e col riso, facendo gioire gli spettatori insieme con essa. Nelle gravi Rappresentazioni internavasi nella forza degli affetti più intensi, ed afflittivi, mostrandone la doglia più viva, e sospirando, e piangendo con quella verità, che richiede il Teatro, e che deve spiccarsi dall'ingegnoso ed eccellente Attore. (tomo II, p. 21)
  • [Maddalena Marliani-Raffi] Nelle Commedie all'improvviso riuscì spiritosa, e gran parlatrice aggiustata, e concettosa. Motteggiatrice vivace qual era, ogni Comico la temeva sicuro di restar seco perdente nell'aringo delle Scene. Bravissima recitante nelle cose studiate riuscì poi la Maddalena Marliani, e per lei furono scritte dal Goldoni varie Commedie, cioè: La Serva amorosa, la Donna di Garbo, e la Locandiera, che tutte furono da lei rappresentate valorosamente, meritandosi infinite lodi, e dal Poeta, e dagli spettatori. (tomo II, p. 29)
  • [Teodora Ricci-Bàrtoli] [...] fu essa prodotta sulle Scene del Regio Ducal Teatro di Mantova. Arduo fu il suo cimento di comparire fra que' Comici valorosi, e troppo azzardosa l'impresa di recitare a fronte delle altre Attrici consanguinee ad essi, e da loro puntigliosamente sostenute. Ebbe da principio a sofferire, ma combattendo ella vinse, perché se le rese, se non soggette, almeno certamente, nella pugna eguali. (tomo II, p. 108)

Note

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  1. Leopoldo Maria Scherli (1720 circa - forse 1780), attore e letterato italiano.

Bibliografia

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Altri progetti

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