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Peter Noble

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Peter Noble (1917 – 1997), scrittore statunitense.

Fuggiasco da Hollywood

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Erich Oswald Carl Marie Stroheim von Nordenwald nacque nel 1885 a Vienna, suo padre era colonnello dei dragoni e sua madre dama di corte dell'imperatrice Elisabetta d'Austria. Fu educato all'Accademia militare e, com'era tradizione, a diciassette anni ebbe il grado di sottotenente; servì nell'esercito austriaco per sette anni.
A Vienna aveva vissuto la normale vita di un giovane destinato alla carriera militare. Il padre e il nonno erano stati anch'essi nell'esercito austriaco; il fratello, con il quale condivise tutte le speranze e le ambizioni giovanili, era egli pure ufficiale dell'esercito. I von Nordenwald, famiglia di tradizioni militari, non prevedevano nel modo più assoluto che il biondo Erich Oswald avrebbe scelto una carriera diversa da quella delle armi. In verità il giovane non sapeva bene ciò che voleva, nutriva un sentimento di ribellione per le costrizioni della vita militare; era più irritato che impressionato dalla pompa, dallo splendore e dagli intrighi della corte di Vienna, ed era troppo intelligente e sensibile per accettare di vivere nell'esercito fino alla fine dei suoi giorni.

Citazioni

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  • Quando Eisenstein si recò a Hollywood e gli venne domandato che cosa ammirasse di più del cinema americano, rispose senza esitare: «Chaplin, Stroheim e Walt Disney.» Al suo incontro con Stroheim, il grande regista sovietico affermò: «Noi mostriamo Rapacità [Greed film diretto da Stroheim] a tutti i nostri giovani registi, sceneggiatori e tecnici, come esempio di quanto c'è di meglio nel cinema!» (In Introduzione, p. 12-13)
  • C'è chi nasce per recitare: gente che ha la passione per il teatro nel sangue, e si applica per tutta la vita a perfezionare la propria arte, raggiungendo talvolta la grandezza. Altri iniziano a recitare per puro caso, dopo anni di ricerca di un mezzo per esprimere la propria personalità, anche fra questi qualcuno raggiunge la grandezza. Stroheim appartiene alla seconda categoria. (p. 23)
  • Nella storia del cinema due soli uomini hanno emulato Stroheim quanto a versalità: Charles Chaplin e Orson Welles, i quali hanno saputo essere a un tempo attori, sceneggiatori e registi. (p. 63)
  • Il paragone fra Stroheim e Orson Welles è particolarmente calzante. Welles ottenne un grande successo con il suo primo film, cui fece seguire un'opera cinematografica tra le più interessanti, L'orgoglio degli Ambersons (The Magnificent Ambersons); al pari di Stroheim anchegli aveva un carattere difficile, era un uomo ostinato, intelligentissimo, versatile, sempre in lotta con i finanziatori, e scrisse, diresse e interpretò i propri film, per finire schiacciato con «i sistemi di Hollywood».
  • Welles andò in Messico per girare una pellicola per la RKO Radio, la casa produttrice dei suoi primi tre film, Quarto potere (Citizen Kane), L'orgoglio degli Ambersons, Viaggio nel paese della paura (Journey Into Fear); quando tornò a Hollywood, si rese conto che (in seguito a un cambiamento nelle alte sfere della RKO) lo avevano «fatto fuori». (p. 67)
  • La filosofia di Stroheim è semplice. Nei titoli di testa della Chiave del Diavolo, il regista riprodusse questa citazione dal filosofo americano Elbert Hubbard: «È meno vergognoso essere ingannati che essere sospettosi», e, nei suoi film, il carattere dei mariti sospettosi è sempre stato molto meno simpatico di quello delle mogli fedifraghe. (p. 118)

Bibliografia

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  • Peter Noble, Fuggiasco da Hollywood (Hollywood Scapegoat), traduzione di Marco Forti, Il Saggiatore, Milano 1964.