Gérard Rancinan

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Gérard Rancinan, 2014

Gérard Rancinan (1953 – vivente), fotografo francese.

  • Il concetto di fotografia si è fermato ai tempi di Cartier-Bresson, in quanto frammento di un universo riconoscibile. Ma la fotografia, comunque la si prenda, anche la più classica, è sempre una messa in scena, presuppone sempre la scelta di chi guarda che compone ciò che vede e che, alla fine, interviene sullo scatto con l'aiuto delle tecnologie. Io semplicemente ho preso atto dei processi di creazione e sono andato oltre. Perché ridurre la foto al miserabile caso? Io scelgo tutto e ogni volta offro un dettaglio del mio pensiero. La fotografia non è anodina. Il fotografo ha una grande responsabilità che è quella di fermare una frazione del tempo, in base alla cultura e al suo gusto, e trasmettere il suo punto di vista.[1]
  • Viviamo in un mondo dove le parole hanno perso il loro valore, il politically correct ha ucciso la creatività. Si reagisce con sdegno solo davanti a fatti o dichiarazioni che non hanno importanza. Il mondo è clonato anche mentalmente e nessuno ha l'energia per reagire e prevenire un'ulteriore perdita di significato. Una generazione tecnologica dura sei mesi. Non siamo attrezzati per questi cambiamenti. Tutto è merce. Dio è Dior.[1]

Note[modifica]

  1. a b Citato in Sette, 3 novembre 2011.

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