Galina Starovojtova

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Galina Starovojtova nel 1996

Galina Vasil'evna Starovojtova (1946 – 1998), etnografa e politica russa.

Citazioni di Galina Starovojtova[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Su Boris Nikolaevič El'cin] È un politico assolutamente straordinario che impara e migliora di giorno in giorno sotto i nostri occhi. Ancora pochi mesi fa io non avevo grande fiducia in lui. Ma oggi lo stimo e gli credo ciecamente.[1]
  • E va bene, riconosciamolo. Il progetto di nuova Unione è un golpe costituzionale. E allora? Si potrebbe forse cambiare il paese, senza cambiare niente nella vecchia architettura totalitaria della Costituzione brezneviana? Sì che ci vuole un colpo di Stato, per liquidare tutto il marciume di questo potere centrale, imperiale, che del resto ha finito per suicidarsi.[2]
  • Qualche giorno fa, in un incontro a quattr'occhi al Cremlino, Gorbaciov mi disse: «Voi mi avete spesso rimproverato di essere rimasto alla testa del partito. Ma quello non era un partito, era l'unica, reale struttura statale. Come potevo lasciarla al suo destino?». Gli risposi che noi dell'opposizione l'avevamo capito, ma gli chiesi perché, almeno, non si era disfatto di quella banda di amici, appoggiandosi al movimento democratico. Esclamò: «Lei pensa davvero che potessi farlo?». Provai una sincera pena per lui, primo e ultimo presidente dell'Urss.[3]
  • L'opposizione ha ottenuto in eredità un'economia disastrata e problemi nazionali irrisolti, un sordo sabotaggio dei comunisti cammuffati e la diffidenza dell'Occidente, rimasto fedele al suo antico amore: il Presidente dell'Urss. Boris Eltsin ha ora nelle sue mani un enorme Paese affamato che, tutto intero, da Koenigsberg alla Kamciatka, si considera Europa e vuole perfino entrare nella Nato.[3]
  • Il Politbjuro non teneva stenogrammi delle riunioni più delicate, perché i criminali non amano lasciarsi tracce alle spalle. [...] Questo processo deve tenersi finché sono vivi i testimoni, e bisogna chiamarli in aula, a deporre. Bisogna chiamare Dubcek e Jaruzelski, Najibullah e i dirigenti ungheresi. Io credo che non avremo un'altra occasione di condurre noi il nostro processo di Norimberga.[4]
  • Ormai tutti comprendono che non possiamo semplicemente affidare il potere a una singola persona, per quanta stima abbiamo nei suoi confronti. Occorre una redistribuzione del potere.[5]
  • Per lavorare per un deputato comunista, bisogna pagare 650 dollari.[6]

Da «Ora c'è un pericolo, milioni di fascisti»

Intervista di Giulietto Chiesa, La Stampa, 4 settembre 1991, p. 5.

  • Si può ben essere democratici in un campo e conservatori in un altro. Io ho un'altra formazione, sono una sociologa, questi problemi li studio da una vita. Sapevo che, una volta avviata la democratizzazione, tutte le vecchie idee sull'Unione sarebbero saltate in aria. Avevo avvertito per tempo.
  • Il successo di Zhirinovskij nelle elezioni presidenziali deve metterci in guardia. Sono milioni. Se la situazione economica peggiora, la prospettiva di una loro mobilitazione diventerà concreta. C'è una massa di cosidetti «patrioti», che prima stavano sotto le bandiere del pcus. Antisemiti, reazionari e gente che non capisce cosa succede.
  • Per quanto concerne il vecchio pcus ritengo che la decisione di liquidarlo fosse necessaria. Quello non era un partito, era un pezzo essenziale dello Stato. Se si voleva cambiare lo Stato, si doveva liquidare quel partito.
  • [Sulle scorte di armi nucleari sovietiche] È un grosso problema. L'Ucraina non le vuole. Ma la Bielorussia e gli asiatici non ci rinunceranno facilmente. Pensano che entrare nel club nucleare aumenterà il loro peso internazionale. Ma il controllo sui bottoni deve restare centralizzato. Come? Dovremo decidere su base di consenso.

Citazioni su Galina Starovojtovna[modifica]

Note[modifica]

  1. Citato in Fiammetta Cucurnia, La sinistra radicale approva Eltsin, La Repubblica, 9 novembre 1990.
  2. Citato in L'ultima battaglia dei comunisti. "Non si può cancellare il Pcus", la Repubblica, 4 settembre 1991.
  3. a b Da «Vi spiego perché Eltsin è grande», La Stampa, 3 gennaio 1992, p. 7.
  4. Citato in E in piazza 400 irriducibili difendono l'antico ideale, la Repubblica, 8 luglio 1992.
  5. Citato in Anche i liberali lasciano Eltsin, la Repubblica, 12 gennaio 1997.
  6. Citato in Duma, ogni deputato ha trenta portaborse, la Repubblica, 15 maggio 1997.

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