Georg Gottfried Gervinus

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Georg Gottfried Gervinus in una litografia di Josef Bauer

Georg Gottfried Gervinus (1805 – 1871), politico e storico tedesco.

La Restaurazione e il Trattato di Vienna[modifica]

Incipit[modifica]

Il gran regno della napoleonica dominazione sopra tutta l'Europa restò spezzato dalla battaglia di Lipsia; colla resa di Parigi (30 marzo 1814) furono travolti in rovina l'impero e la dinastia imperiale. L'eroe[1] che si assise arbitro fra due secoli, e alla cui operosità l'Europa era parsa troppo ristretta, eccolo confinato in angusta sponda[2]; catastrofe di grande sublimità. Giammai la funzione poetica non aveva rappresentato con tratti così vivi, quanto ora la storia, la realtà di quel detto che la colpa è punizione a sé stessa, e che la natura e le azioni dell'uomo sono le vere cause de' suoi destini.

Citazioni[modifica]

  • [Joseph Fouché] Era del suo carattere di non indietreggiare dinanzi a verun incarico; egli aderiva esplicitamente alla massima di tutti coloro, che, deboli o iniqui, sono avidi di potere: esser lecito il male quando si commetteva per impedirne uno maggiore. Non ignorava che la sua polizia segreta era fonte di corruzione universale e di degradazione: ma la scusava col dire che risparmiava altri mali, quasiché ve ne potessero essere di peggiori! (p. 187)
  • È proprio dell'umana natura, che il violento passaggio dalle angustie e dai travagli alla piena dei piaceri faccia rilassare anche le fibre più robuste; qui poi [al Congresso di Vienna] più vivamente operava, perché trovava spiriti fiacchi e spossati, che esposti a seduzioni di ogni sorta, erano i primi maestri nell'arte di darsi bel tempo. Fra questi primeggiava Metternich, anima del congresso, braccio destro dell'imperatore[3], ministro della coalizione, presidente dell'assemblea, ispiratore dei politici più influenti d'Inghilterra e di Russia, fautore degl'intrighi di Talleyrand, e di Montgelas[4]. Con tanti titoli, chi altri avrebbe potuto andargli innanzi? E già fin d'allora non mancò chi, deplorando un tal fatto, previde com'egli colle sue astuzie, e co' suoi tranelli, non meno che colla sua mediocrità e leggerezza, avrebbe reso sterili tutti i fecondi risultati che si attendevano dal Congresso. (pp. 200-201)

Citazioni su Georg Gottfried Gervinus[modifica]

  • Giorgio Gervinus sottopone il corso della storia universale all'impero di grandi leggi naturali.
    Vede in queste leggi una specie di continua evoluzione, la quale però si rigira sopra se stessa, ma senza che impedisca il fatale andare del progresso umanano. Si discosta poco in tal guisa dai circoli del Machiavelli, dall'ibis redibis del Pascal, dai ricorsi del Vico, dai periodi trentennari, ricorrenti nella storia e dei quali Giuseppe Ferrari indicava come il modello perpetuo nella vita tipica di Cristo e nella guerra del Peloponneso. (Ernesto Masi)

Note[modifica]

  1. Napoleone Bonaparte.
  2. Isola d'Elba.
  3. Francesco I (1768–1835), imperatore d'Austria.
  4. Maximilian Josef, conte von Montgelas (1759–1838), primo ministro della Baviera dal 1799 al 1817.

Bibliografia[modifica]

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