Giacomo Carissimi

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Omaggio a Carissimi nel "Palau de la Música Catalana" di Barcellona

Giacomo Carissimi (1605 – 1674), compositore italiano.

Citazioni su Giacomo Carissimi[modifica]

  • Carissimi, ingegno originale e fecondissimo, accoppiava ad uno stile dotto e puro una melodia incantatrice. Egli diede varietà ed eleganza al basso strumentale fino allora pesante e monotono; portò ad un alto grado di perfezione il recitativo, trovato da Peri e Caccini e svolto da Monteverde, rendendolo grazioso e più espressivo; se non fu l'inventore della cantata seppe stabilirne artisticamente le forme con tanta leggiadria e verità d'espressione che la si sostituì al madrigale; la sua orchestra (il quartetto ed altri stromenti da pizzico), servì di base all'istrumentazione dei futuri musicisti: infine si può dire che la musica di Carissimi è il tipo della musica moderna. (Oscar Chilesotti)
  • L'opera di Carissimi va considerata al disopra di qualsiasi limite di genere e di forma prestabiliti. Accanto a quella di Monteverdi è la voce più potente del Seicento. Raggiunge sublimi intensità di espressione, degne di essere messe accanto a Bach e a Beethoven. (Guido Pannain)

Domenico Alaleona[modifica]

  • Al Carissimi si riannodano, per mezzo di suoi allievi e per il potente influsso che esercitò l'opera sua, tutte lo scuole musicali italiane che lo seguirono. Ora anche all'estero l'opera del Carissimi si diffuse rapidamente e potentemente, sia per la sua intrinseca forza conquistatrice, sia per opera di suoi allievi, poiché egli ne ebbe di ogni parte. Anzi agli allievi stranieri del Carissimi dobbiamo se ci sono conservate delle copie dei suoi oratòri, le quali si trovano tutto all'estero.
  • Giacomo Carissimi fu uno dei rappresentanti più forti e squisiti del Rinascimento musicale italiano, in quanto da grande maestro adoperò il nuovo linguaggio musicale dal Rinascimento creato, linguaggio che nelle sue mani divenne espressione vivida e palpitante dei sentimenti umani.
  • Giacomo Carissimi fu un sommo maestro sia nel senso di profondo conoscitore dell'arte sua, sia nel senso più alto e nobile di insegnante e di caposcuola; un grande artista, un vero musicista-poeta nel senso che considerò la musica non come arido gioco di suoni, ma come linguaggio espressivo dei sentimenti umani, linguaggio da cui egli trasse, ispirandosi a soggetti di grande umanità, opere d'arte squisite e possenti; fu infine uno dei più schietti, geniali e forti rappresentanti del Rinascimento musicale italiano.
  • Io credo che il pubblico moderno dinanzi ad un'opera di Carissimi debba essere soprattutto colpito e commosso dalla naturalezza, dalla possanza e squisitezza espressiva di quel dialogo melodico che lascia intendere con perfetta chiarezza le parole, senza che venga mai meno l'ala del canto e della melodia, e conferisce loro un'efficacia così vivida e profonda. Musica e poesia sono talmente compenetrate, che sembrano nate insieme e inseparabili luna dall'altra.
  • Palestrina, Emilio De' Cavalieri e Giacomo Carissimi sono tre figure che ormai sono abbastanza conosciute singolarmente, ma non ancora abbastanza bene conosciute come unità, nei loro vicendevoli rapporti, come rappresentanti di tre bellissimi momenti successivi di un unico magnifico svolgimento. Palestrina [...] seppe piegare la vecchia polifonia agli accenti armoniosi e commossi del «dolce stil nuovo». De' Cavalieri introdusse arditamente e genialmente il nuovo linguaggio monodico. Carissimi elevò questo linguaggio al più alto e squisito grado di espressione dei sentimenti umani. Questi tre artisti romani formano nel nostro Rinascimento musicale una triade luminosa e gloriosa.

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