Gianna Beretta Molla

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Gianna Beretta Molla

Santa Gianna Beretta Molla (1922 – 1962), pediatra italiana.

Citazioni di Gianna Beretta Molla[modifica]

  • [Ultime parole] Gesù ti amo, Gesù ti amo.[1]
  • [Pochi giorni prima del matrimonio, in una lettera al futuro marito] L'amore è il sentimento più bello che il Signore ha posto nell'animo degli uomini.[2]
  • Ogni vocazione è una vocazione alla maternità: fisica, spirituale, morale, perché Dio ha posto in noi l'istinto della vita. Prepararsi alla propria vocazione è prepararsi a dare la vita.[3]
  • [Al chirurgo, prima dell'intervento di asportazione del fibroma] Prima salviamo il bambino! Per me non si preoccupi.[4]
  • Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete – e lo esigo – il bimbo. Salvate lui.[1]

L'amore più grande. Santa Gianna Beretta Molla[modifica]

  • I miei santi genitori: tanto retti e sapienti. Di quella sapienza che era il riflesso del loro animo buono, giusto e timorato di Dio. (p. 22)
  • Siamo apostole e se desideriamo che il nostro apostolato non sia vano bensì efficace, c'è un unico modo apprezzabile: pregare. Ma dobbiamo pregare con fede, con speranza, con carità. Persino il lavoro può essere preghiera. Offrendo al Signore tutte le azioni che stiamo per compiere, affinché esse servano alla Sua gloria. (p. 51)
  • Nostro compito è rendere la verità visibile nella nostra persona, rendere la verità amabile, offrendo di noi stessi un esempio attraente... L'uomo che ha sempre bisogno di toccare, di sentire non si lascia facilmente conquistare da una parola. Il dire soltanto non trascina, ma il far vedere, sì! (p. 55)
  • Tutti, nel mondo, lavoriamo in qualche modo a servizio degli uomini. Noi medici direttamente lavoriamo sull'uomo. Il nostro oggetto di scienza e di lavoro è l'uomo che, dinanzi a noi, ci dice di sé stesso, e ci dice "Aiutami" e aspetta da noi la pienezza della sua esistenza. [...] La nostra missione non è finita quando le medicine non servono più. C'è l'anima da portare a Dio. [...] Come il sacerdote può toccare Gesù, così noi medici tocchiamo Gesù nel corpo dei nostri ammalati: poveri, giovani, vecchi, bambini. Che Gesù si faccia vedere in mezzo a noi. Trovi tanti medici che offrino sé stessi per Lui. (p. 60)
  • È meraviglioso! Quando si è in alto in alto, con un cielo sereno, la neve bianchissima, come si gode e si loda Iddio! (p. 71)
  • Il mondo cerca la gioia ma non la trova lontana da Dio. [...] Il segreto della felicità è di vivere momento per momento, e di ringraziare il Signore di tutto ciò che Egli, nella sua bontà, ci manda giorno per giorno. (p. 81)
  • Ora la nostra comprensione è perfetta, perché ci è di luce il Cielo e di guida la Legge divina, perché Cielo e Legge divina trovano in te le più belle virtù e la bontà migliore, e in me il desiderio vivissimo e la gioia immensa di renderti sempre felice. (p. 102)

Citazioni su Gianna Beretta Molla[modifica]

  • Dell'amore divino Gianna Beretta Molla fu semplice, ma quanto mai significativa messaggera. [...] Sull'esempio di Cristo, che "avendo amato i suoi... li amò sino alla fine" (Gv 13,1), questa santa madre di famiglia si mantenne eroicamente fedele all'impegno assunto il giorno del matrimonio. Il sacrificio estremo che suggellò la sua vita testimonia come solo chi ha il coraggio di donarsi totalmente a Dio e ai fratelli realizzi se stesso.
    Possa la nostra epoca riscoprire, attraverso l'esempio di Gianna Beretta Molla, la bellezza pura, casta e feconda dell'amore coniugale, vissuto come risposta alla chiamata divina! (Papa Giovanni Paolo II)
  • Fu una testimonianza preziosa di spiri­tualità coniugale e familiare, un autenti­co cammino di santità. (Carlo Maria Martini)
  • Le Lettere al marito di santa Gianna sono [...] come una luce concessa in tempi difficili per riaffermare che il matrimonio è dono di grazia, è via di un uomo e una donna che con il loro amore danno espressione e visibilità all'amore bello e straordinario di Dio. (Elio Guerriero)
  • Le prime tre gravidanze non sono state facili. Ma quando nel 1961 Gianna si scopre di nuovo incinta, fin dai primi controlli emerge la presenza di un grosso fibroma uterino di natura maligna. Viene asportato, ma le cure sono incompatibili con una gravidanza. Lei ormai è quasi al terzo mese e non ha esitazioni, vuole quel figlio. Lo ripete espressamente al marito, come in un testamento: nel caso sia necessario, scegliete lui.
    Prega, tuttavia, di salvarsi per abbracciare ancora gli altri suoi tre figli. Scrive a un'amica: «Puoi immaginare come in questi giorni il mio pensiero sia sempre rivolto ai miei carissimi tesori». (Forse è l'idea di abbandonare loro, i tre figli ancora piccolissimi, il sacrificio più grande, più della stessa vita). E tuttavia dentro di sé aveva quell'altro, che voleva portare alla luce. Il 21 aprile [1962] con un cesareo nasce Gianna Emanuela. Salvare la madre ormai è impossibile. Muore dopo una settimana, il 28 aprile, invocando il nome di Cristo. (Marina Corradi)
  • Piena di zelo per la conquista delle anime. (Alberto Beretta)

Note[modifica]

  1. a b Citato in Gianna Beretta Molla (1922-1962), vatican.va, 16 maggio 2004.
  2. Citato in Giovanni Paolo II Omelia per la canonizzazione di 6 Beati, vatican.va, 16 maggio 2004.
  3. Citato in Marina Corradi, Beretta Gianna, in AA.VV., Dagli anni cinquanta ad oggi, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, p. 35.
  4. Citato in Santa Gianna Beretta Molla, chiesadimilano.it, 28 aprile 2022.

Bibliografia[modifica]

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]