Giorgio Scerbanenco

Giorgio Scerbanenco al secolo Volodymyr-Giorgio Šerbanenko (1911 – 1969), scrittore e giornalista italiano di origine ucraina.
Citazioni di Giorgio Scerbanenco[modifica]
- Anche la frase del saggio, nella bocca dello stolto, diviene un'ingiuria, un irritante suono, perché è detta da chi non ne misura la potenza. E anzi l'ignora.[1]
- La società è un gioco, vero? Le regole del gioco sono scritte nel codice penale, in quello civile e in un altro codice, piuttosto vago e non scritto, detto codice morale. Saranno codici molto discutibili, che devono essere continuamente migliorati, ma, o si sta alle loro regole, o non ci si sta. L'unico trasgressore alle regole del gioco che io posso rispettare è il bandito col trombone che si nasconde per le montagne: lui non sta alle regole del gioco, lui, anzi, dice chiaramente che non vuol giocare alla bella società e che le regole se le fa lui come vuole, col fucile. Ma i bari no, li odio e li disprezzo. Oggi ci sono i banditi con l'ufficio legale a latere, imbrogliano, rubano, ammazzano, ma hanno già studiato la linea di difesa con il loro avvocato nel caso fossero scoperti e processati e non vengono mai puniti abbastanza. Vogliono che gli altri stiano al gioco, alle regole, ma loro non ci vogliono stare.[2]
- Un calcio a piede nudo ha una sua particolare efficacia, può avere perfino effetti superiori a quelli di un calcio con la scarpa.[3]
Uomini ragno[modifica]
- Io mi vergogno di essere uomo, capitano! Io do le dimissioni da uomo! (p. 52)
- Così era dolce dormire in quell'alba di febbraio, nella dolce grande città di Milano. E continuare a dormire, insieme, anche con la nuca forata dai proiettili. (p. 68)
- [...] in tutto il mondo aleggiava in un modo o nell'altro, là mostruosa, qui più lieve, la paura e solo la paura. (p. 167)
Incipit di Venere privata[modifica]
«Come si chiama lei?»
«Marangoni Antonio, io sto lì, alla Cascina Luasca, sono più di cinquant'anni che tutte le mattine vado a Rogoredo in bicicletta.»[4]
Citazioni su Giorgio Scerbanenco[modifica]
- Milano si presta al giallo, ma a un giallo che sta tra le mura delle case. Spesso quando si pensa alla Milano gialla o nera si pensa a Scerbanenco, alla sua Milano da marciapiede. Per me è un errore. I veri gialli italiani si possono svolgere solo tra le pareti casalinghe, non sono i gialli metropolitani all'americana. (Laura Grimaldi)
Note[modifica]
- ↑ Da Il mestiere di uomo, N. Aragno, 2006.
- ↑ Da Venere privata, ne La Milano nera di Scerbanenco.
- ↑ Da Traditori di tutti, ne La Milano nera di Scerbanenco.
- ↑ Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
Bibliografia[modifica]
- Giorgio Scerbanenco, La Milano nera di Scerbanenco, a cura di Oreste Del Buono, Garzanti, Milano, 1972.
- Giorgio Scerbanenco, Uomini ragno, a cura di Roberto Pirani, Sellerio, 2006. ISBN 8838921334
Filmografia[modifica]
- Liberi armati pericolosi (1976) soggetto, sceneggiatura
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