Giovanni Battista Rampoldi
Giovanni Battista Rampoldi (1761 – 1836), islamista italiano.
Citazioni di Giovanni Battista Rampoldi
[modifica]- Maometto ebbe sempre una puerile inclinazione ed un singolare affetto per i piccioni e pei gatti: la sua casa n'era piena; era capace di trattare gravi affari tenendo un gatto sulle sue cosce; tale fu la tenerezza per loro, che una fiata, per non destarne uno, il quale dormiva adagiato sulla manica della sua zimarra, tagliò la manica stessa, e con essa così mutilata andò al djeami a predicare: anche i grandi uomini hanno le loro debolezze. (da Vita di Maometto, Milano, Felice Rusconi, 1822, p. 529)
- [Su Caggiano] Sta su una collina, da cui fruisce di un bell'orizzonte. Vi sono quasi tremila abitanti; ha tre belle chiese ed un ospedale, e vi si tiene fiera nel giorno 9 agosto. [...] Il monte della Balzata gli sorge un miglio ad ostro. Nei suoi dintorni vi prosperano le viti, gli ulivi e molte altre piante fruttifere; vi sono pure naturali praterie che alimentano numerose gregge. Vi si raccoglie del zafferano, e nel borgo vi sono alcune manifatture di bambagia e di lana. (da Corografia dell'Italia, vol. 1, Fontana, Milano, 1832, p. 344)
- [Su Rionero in Vulture] Uno dei migliori luoghi di quella provincia per i comodi della vita. Vi sono alberghi, caffè, sorbetterie, pasticcerie, una chiesa collegiata due altre parrocchiali e circa 9.000 abitanti attivi ed industriosi [...] I dintorni producono cereali, pregiati vini ed olii: i vicini colli abbondano di castagneti e di quercie per l'ingrasso dei maiali. (da Corografia dell'Italia, vol. 3, Fontana, Milano, 1834, p. 600)
Gli Annali Musulmani formano il soggetto dell'Opera che si presenta al colto Pubblico.
Gli Arabi si rendettero così famosi dopo l'introduzione dell'Islamismo fra di loro, tanto per la estensione delle conquiste, nel che superarono qualunque altra nazione, quanto per aver in tempi barbari essi solo coltivata l'antica letteratura, che meritano certamente d'essere meglio conosciuti. Con la gloria e la possanza del loro impero eclissarono tutti i popoli contemporanei, talché si può dire che sussista tuttora una vasta monarchia, ch'eglino con tanto coraggio e somma fortuna eressero, la quale viene ora divisa tra gli Ottomani, i Persiani, Mogolli, i Magrebiani, e cento altri minori principati; nazioni tutte che dagli Arabi trassero la loro religione e polizia, e presero tutte le sacre non meno che le civili istituzioni.
Bibliografia
[modifica]- Giovanni Battista Rampoldi, Annali musulmani, vol. 1, Felice Rusconi, Milano, 1822.
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