Giuseppe Gazzoni Frascara
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Giuseppe Gazzoni Frascara (1935 – 2020), imprenditore italiano.
- Io penso che la linea difensiva del legali di Moggi sia questa: "Io non ho fatto niente di male, il mio modo di parlare era identico a quello di tutti quanti, il mio linguaggio è stato male interpretato". La verità è che Luciano Moggi aveva le mani sul calcio, aveva un potere assoluto. (Citato in Calciopoli, Gazzoni: "Moratti? Parlare è normale. Moggi aveva potere", tuttomercatoweb.com, 2 aprile 2010)
Intervista: Intervista in esclusiva a Giuseppe Gazzoni Frascara, tuttomercatoweb.com, 2 marzo 2010
- Calciopoli è stato il tentativo di condizionare il regolare svolgimento del campionato, agendo su più livelli: per me, Moggi -tramite la GEA e quindi tramite suo figlio- controllava prima di tutto buona parte dei giocatori. Purtroppo al processo molti giocatori non hanno voluto ricordarsi (o hanno fatto finta di dimenticarsi dell'accaduto) e così -relativamente alla GEA- ha avuto una condanna molto mite, che probabilmente in appello sarà ulteriormente mitigata. Quindi dal punto di vista della giustizia ordinaria, non controllava i giocatori. Quello che anche per la giustizia ordinaria sembra che Moggi avesse controllato, erano gli arbitri: "Calciopoli" dunque è il controllo degli arbitri. Per me, invece, si può dire sinteticamente che Moggi cercava di controllare prima i giocatori (tramite la struttura della GEA, attraverso il figlio) e poi gli arbitri. Gli mancavano solo i tosaerba, poi tutto era suo.
- Moggi non è mai uscito dal calcio, del resto il calcio di Moggi si svolgeva –ed ha continuato a svolgersi- al telefonino: del resto il telefonino è un grande strumento per controllare il calcio, specialmente avendo in mano procuratori e simili. Posso dire che Moggi in questo periodo ha continuato a fare affari con molti colleghi. Non so se ne abbia fatti anche con il Bologna, del resto poi ogni presidente è libero di fare ciò che vuole. So però che Spinelli lo interpella regolarmente, sono amici.
- Moggi, quando lo vidi in tv, disse: "questo non è un mondo per lei"; lui cerca di far apparire la sua condotta nel mondo del calcio, come la prassi. Sì, c'è indisciplina morale nel calcio, ma "regolare" gli arbitri come faceva lui è pazzesco. Basti pensare, ad esempio, a Siena-Milan: era una partita in cui la Juventus non c'entrava, ma c'entrava invece Moggi che penalizzò il Bologna; il DG bianconero fece in modo che l'arbitro annullasse un gol di Shevchenko: se non fosse stato annullato, il Siena avrebbe pareggiato e sarebbe finito dietro di noi. Vedete come è stato manipolato il campionato?
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