Giuseppe Sapienza

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Giuseppe Sapienza, detto Peppino (1884 – 1947), avvocato, sindacalista e politico italiano. 

Citazioni su Giuseppe Sapienza[modifica]

  • Arrivano gli anni Venti, l'ascesa del fascismo. Ma intanto Maria, inviata in Sicilia dal partito [socialista] con funzioni di propaganda, nel clima surriscaldato dalle camicie nere che disturbano i suoi comizi, s'innamora di nuovo: dell'avvocato catanese Peppino Sapienza, detto l'avvocato dei poveri (e quindi soldi pochi), generoso, colto, dongiovanni con l'immancabile gardenia nell'occhiello della giacca. Va a vivere a Catania con lui. E una notte i fascisti cercano di dar fuoco alla casa. Ma lei, che soffre d'insonnia, sente l'odore del fuoco e prontamente annoda le lenzuola e fugge con Peppino calandosi dalla finestra come fuggisse da un carcere. (Sandra Petrignani)
  • Fu [Goliarda Sapienza] sempre impregnata di catanesità. Figlia di madre per l'ideologia, è il genitore [Giuseppe Sapienza] che le istilla l'amore per il teatro affidandola ad Angelo Musco col quale recita a 14 anni. (Angelo Pellegrino)
  • Il padre poi le faceva leggere ad alta voce le testimonianze contro i suoi assistiti. Pare che dal tono della voce, Goliarda bambina riuscisse ad accorgersi di quanto contenevano di vero e di falso. (Angelo Pellegrino)
  • Peppino è un vedovo con tre figli a carico, dai nomi che la dicono lunga sulle sue inclinazioni politiche: Goliardo (che muore molto giovane), Libero e Carlomarx. Più altri illegittimi sparsi per il mondo... E siccome la prolificità s'accompagna a queste vite esuberanti, ecco che con Maria (che nel frattempo ha chiamato a vivere con sé nella casa dell'avvocato tutti i suoi figli) ne produce altri tre: ma due muoiono e ne resta una sola, Goliarda, la più amata, l'unica per la quale Maria Giudice è stata una madre normale, l'unica che vede davvero crescere e a cui si affeziona moltissimo in un rapporto addirittura simbiotico. (Sandra Petrignani)

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