Grande rhetra

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Citazioni sulla grande rhetra.

  • Le leggi di Licurgo tendevano non solamente alla soggezione degli Iloti allo stato spartano, ma alla formazione del cittadino ideale. [...] Le leggi spartane operarono così intensamente da collimare col concetto che i Greci avevano della più alta funzione della legge stessa nei confronti della società e dell'individuo. [...] I Greci non avevano alcuna chiesa o religione dottrinale: e neppure quello che noi riteniamo un buon sostituto, un ministero dell'educazione: la polis addestrava i cittadini nei loro doveri sociali attraverso le leggi.
    Perciò Sparta fu ammirata dai Greci per la sua eunomia, il suo «stato ben governato» perché, ci piaccia o meno, essa poté preparare alla perfezione i suoi cittadini, attraverso le leggi e le istituzioni, a tale ideale: poté formare soggetti altruisti, solleciti del bene comune. [...] Le leggi di Licurgo furono, per gli Spartani, un modello di «virtù», vale a dire l'areté, di eccellenza umana strettamente considerata dall'interno della comunità cittadina.
    Gli Spartani ebbero una concezione della virtus più limitata di quella degli Ateniesi: ma, benché crudele sotto certi aspetti e addirittura brutale sotto altri, di qualità eroica. Nessuno può dire che lo spirito spartano sia stato banale, e nessuno spartano avrebbe potuto ammettere che la sua città fosse, dal lato artistico, inferiore alle altre. L'arte, la poiesis, è creazione e Sparta non creò né parole né oggetti in pietra: ma uomini, essenzialmente uomini. (H. D. F. Kitto)

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