Hellraiser 4: La stirpe maledetta

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Hellraiser 4: La stirpe maledetta

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Titolo originale

Hellraiser: Bloodline

Lingua originale inglese
Paese Usa
Anno 1996
Genere Orrore
Regia Alan Smithee, Kevin Yagher
Soggetto Peter Atkins
Sceneggiatura Peter Atkins
Produttore Clive Barker
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Hellraiser - La stirpe maledetta, film horror del 1996, regia di Kevin Yagher.

Frasi[modifica]

  • La sottomissione umana si ottiene facilmente, sia con il terrore che con la tentazione. (Pinhead)
  • Male? Come osate pronunciare questa parola? [...] Quello che conoscete come male è solo un ombra. Il male ha una sua faccia. Lasciate che ora io ve lo mostri. Signori, io sono il puro male. (Pinhead)
  • La sofferenza è l'unica moneta del reame. (Pinhead)
  • Sembro forse un essere al quale interessa disquisire sulla carità di Dio?! (Pinhead)
  • L'oscurità; è lei la mia vera luce. (Pinhead)
  • Lunga attesa, demone, per un gioco così breve. (Paul Merchant)
  • Amen. (Pinhead)
  • Io ho fede nella Luce. (Paul Merchant)

Dialoghi[modifica]

  • Pinhead: Sai una cosa? È come se io avessi avuto un deja vu. La stessa sconfitta, la stessa vana e ridicola fede nella luce.
    Paul Merchant: E tu in che cosa hai fede?
    Pinhead: In niente. Io sono così squisitamente vuoto.
    Paul Merchant: Allora non ti interesserà morire. O sbaglio?
    Pinhead: Io non posso morire. Io sopravviverò in eterno.

Citazioni su Hellraiser - La stirpe maledetta[modifica]

  • Ad essere onesto credevo che Hellraiser III fosse l’ultimo capitolo, ma si sa che Hollywood è fondata sul puro profitto, quindi si va avanti anche se non c’è nulla da dire. (Clive Barker)
  • Colti dallo scrupolo di non rappresentare la stessa storia per la quarta volta, gli autori tentano di dare respiro alla serie con un'ardita dislocazione temporale plurima, combinando la fantascienza con l'orrore gotico della Francia del XVIII secolo e con quello moderno, ambientato nel 1996. Il film raggiunge una certa vivacità visuale, ma frammenta in modo esagerato una storia inconsistente: il risultato è un notevole senso di vuoto e di inutilità, enfatizzato dalle banalità pseudofilosofiche di Pinhead. (Rudy Salvagnini)
  • Ho avuto degli incubi in cui Pinhead veniva ad uccidermi, quindi ero molto spaventata all'inizio del film. Mi dicevo, "Devo fare questa cosa o no?", perché non volevo addentrarmi in questi luoghi oscuri. Alla fine mi sono detta "Magari dovrei affacciarmi per vedere cosa c’è". Così ho fatto e mi è stato molto d’aiuto. (Valentina Vargas)
  • È un prodotto che avrebbe dovuto morire tempo fa. [...] Se qualcuno mi avesse detto "Ehi, Clive, non si faranno più Hellraiser", io non mi sarei di certo messo a piangere. Ma quando un regista vuole mettersi a fare un film basato sul mio lavoro, non posso dire "Be', io non voglio averci nulla a che fare". Al contrario, devo ficcarci il mio dito e cercare di aiutare a fare un prodotto migliore. (Clive Barker)
  • Il quarto capitolo della serie è un pasticcio senza capo né coda, che risente di vicende produttive disastrose: la Miramax cacciò il regista Kevin Yagher (che si rifiutò di firmare il film), chiamò Joe Chappelle a dirigere alcune scene e rimontò il tutto. Le creature dell'inferno non fanno più paura, ma sembrano arteriosclerotiche; il gore c'è ma è indolore, e l'interesse dei fan è annullato. (Il Mereghetti)

Doug Bradley[modifica]

  • Ad uno sguardo superficiale Bloodline era molto ambizioso, con un copione complicato rispetto almeno a quanto visto prima. Tre storie diverse, tre epoche differenti – passato, presente e futuro – e grandi effetti speciali ovunque ti giri. Come si può pensare di arrivare a tutto questo con lo stesso budget di Hellraiser 3 rimane un mistero per me.
  • Con tutti questi problemi e una tonnellata di scene rigirate l’anno successivo, è un miracolo che sia uscito fuori un film da distribuire. Alla fine, è un film decente e presenta alcuni dei momenti più forti e memorabili della serie.
  • È facile dire che se stilassi una lista di posti dove si potrebbe trovare Pinhead, ce ne sarebbero davvero tanti prima di arrivare nello spazio, ma non ho lavorato con Clive per vent’anni senza aspettarmi l’inaspettato.
  • È irrilevante il posto: spazio profondo, sott’acqua, Paradiso o Inferno. Ciò che importa è che la storia abbia un contesto drammatico, e Bloodline rientra alla perfezione nello schema delle cose.
  • Imparai le mie battute mentre ero al trucco e sperai che quella roba avesse senso con ciò che mi avrebbe circondato, perché non avevo più idea di quale fosse la trama del film.
  • Se qualcosa poteva andare storto, ci andava. Abbiamo avuto incendi, un alluvione, uno sciopero, il ragazzo ha avuto la varicella!

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