Henry Morton Stanley

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Henry Morton Stanley

Henry Morton Stanley, pseudonimo di John Rowlands (1841 – 1904), giornalista ed esploratore di nazionalità statunitense ma gallese di nascita.

Citazioni di Henry Morton Stanley[modifica]

  • [Tippo Tip] Era alto, dalla pelle nera, dall'aspetto negroide, dritto di portamento e rapido nelle sue mosse, rivelava energia e forza. Aveva il volto distinto, socchiudeva gli occhi nervosamente e possedeva denti perfetti. Aveva l'aria di un arabo di buona razza. Giunsi alla conclusione che fosse un uomo rimarchevole, il più importante che io incontrai tra gli arabi. Era pulito; i suoi indumenti erano candidi, il suo fez nuovo, la sua vita appariva circondata da una ricca cintura che reggeva la sua daga splendida, di una cesellatura di argento.[1]
  • Forse non mi conoscete per nome, giustappunto aggiungo che io sono la persona che scoprì Livingstone nel 1871.[2]
  • Il dottor Livingston, suppongo.
Stanley avrebbe pronunciato questa frase incontrando Livingston in mezzo al deserto dopo lunghe ricerche; è diventata il simbolo dell'imperturbabilità ed eccentricità inglese, ma è falsa. Tim Jeal ha dimostrato che Stanley la inventò nello scrivere la propria biografia: nel suo diario le pagine relative al fatto sono strappate, mentre in precedenza Stanley riportò di aver trovato particolarmente divertente una storiella simile che gli avevano raccontato, e inoltre Livingston raccontò che a vederlo per primo fu un servitore che disse «Signore, sta arrivando un altro inglese».[3]
  • Il grande mistero che per tutti questi secoli la natura ha tenuto nascosto al mondo della scienza, aspettava di essere scoperto. Ora davanti a me scorreva il superbo fiume [Congo]! Il mio compito era seguirlo sino all'oceano.[1]

Come ritrovai Livingstone[modifica]

  • Le sue maniere [David Livingstone], si adattavano alla mia natura più di quelle d'ogni uomo che io potevo rammentare. Forse dovrei descriverle meglio come benevolmente paterne...
  • Mentre avanzavo lentamente verso di lui, notai che era pallido, con l'aria stanca e una lunga barba grigia; aveva in capo un berretto azzurro con un gallone d'oro stinto, indossava una giacca rossa e un paio di calzoni tweed grigio. Avrei voluto corrergli incontro, ma mi sentii intimidito dalla presenza di tanta folla; avrei voluto abbracciarlo, ma era un inglese e non sapevo come avrebbe accolto il mio gesto. Feci dunque ciò che l'imbarazzo e il rispetto umano mi suggerivano: mi avvicinai con passo fermo, mi levai il casco e dissi: 'Il dottor Livingstone, suppongo!' 'Sì', egli rispose con un sorriso gentile, alzando leggermente il berretto.
  • Quanto io già soffersi nella maledetta Africa assomma a zero nella stima degli uomini. Sicuramente se io posso risolvere uno dei problemi che tali viaggiatori, quali il dottor Livingstone, i capitani Burton, Speke e Sir Samuel Baker non hanno completato, la gente dovrà per forza credere che io scopersi Livingstone. (da Come ritrovai Livingstone; citato in Mario Monti (scrittore), Gli esploratori, Longanesi & C., 1970)

[Henry Morton Stanley, Come ritrovai Livingstone; citato in Mario Monti (scrittore), Gli esploratori, Longanesi & C., 1970]

Citazioni su Henry Morton Stanley[modifica]

  • [a] Henry M. Stanley Esquire, ovunque lo si possa trovare: «Vorrei saperti dire qualcosa di meglio che il proverbio scozzese 'Affronta con cuore deciso la salita più dura', perché so che tu lo farai; ringrazio il Signore che, prima di andartene, la febbre si è mutata nella forma intermittente e cioè non pericolosa. Non ti avrei lasciato partire se non con grande preoccupazione, fossi tu stato ancora soggetto a febbri continue. Mi sento confortato dall'affidarti alla custodia del buon Signore e Padre di tutti. Il tuo grato, David Livingstone». (David Livingstone)

Note[modifica]

  1. a b Citato in Mario Monti, Gli esploratori, Longanesi & C., 1970.
  2. Da una lettera di aiuto, Villaggio di Nsanda, 4 agosto 1877.
  3. Studio citato in Enrico Franceschini, «Il dottor Livingston, suppongo»: un falso, in la Repubblica del 5 febbraio 2007.

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