Herbert Spencer
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Herbert Spencer (1820 – 1903), filosofo britannico.
Citazioni di Herbert Spencer
[modifica]- Il fatto, dimostrato da un esame del passato, che le maggioranze hanno avuto torto, non può renderci ciechi al fatto complementare che di solito le maggioranze non hanno avuto completamente torto.[1][2]
- Il tempo: ciò che l'uomo è sempre intento a cercar di ammazzare, ma che alla fine ammazza lui.[3][2]
- L'istruzione ha per oggetto la formazione del carattere.[4]
- La sopravvivenza del più adatto.[5]
- La scienza è conoscenza organizzata.[6][7]
- Le nostre vite sono universalmente abbreviate dalla nostra ignoranza.[8]
- Le ruberie sui campi delle corse, la corruzione degli elettori, i biglietti di commercio non pagati, les tripotages sopra le azioni delle strade ferrate, l'arte di ottenere dalle società di strade ferrate un prezzo folle per terreni che ad esse si cedono; l'arte di ottenere dal Parlamento con turpi accordi il voto di leggi d'interessi rubati: sono esempi, se altri ne mancassero, per mettere in evidenza la poca coscienza delle classi superiori.[9]
- Mi fu fatto osservare [...] che giocare a biliardo era il segno di una gioventù male spesa.[10][2]
- Ogni causa produce più di un effetto.[11][2]
Statica sociale
[modifica]- Le regole della natura non hanno eccezioni. (Introduzione)[12]
- L'opinione è determinata in ultima analisi dai sentimenti e non dall'intelletto. (IV, 30, 8)[7]
- Nessuno può essere perfettamente libero finché non sono liberi tutti; nessuno può essere perfettamente morale finché non sono tutti morali; nessuno può essere perfettamente felice finché non tutti sono felici. (IV, 30, 16)[7]
- Il progresso, quindi, non è un accidente, ma una necessità. La civiltà non è un prodotto dell'arte, ma è parte della natura: è una cosa sola con lo sviluppo dell'embrione o lo schiudersi di un fiore. Le modificazioni che l'umanità ha subito e cui è ancora soggetta discendono da una legge che sottende l'intera creazione organica; e se la razza umana non si estingue e l'insieme delle condizioni resta immutato, tali modificazioni devono infine realizzarsi compiutamente.
Citazioni su Herbert Spencer
[modifica]- Erberto Spencer fu certo un avversario del socialismo e dell'anarchia, ed è stato chiamato un individualista borghese; ma intanto se c'è filosofo che abbia fatto una critica enormemente demolitrice dello Stato, all'infuori degli anarchici, è lui. (Luigi Fabbri)
- Herbert Spencer, il più vigoroso interprete della fede nel progresso, come veniva intesa nella seconda metà del secolo [XIX], non aveva certo voluto, con le sue teorie sull'evoluzione, che egli in sociologia aveva formulato già prima di Darwin, approvare la mancanza di scrupoli in commercio che va sotto il nome di "laissez faire." L'evoluzione viene scambiata con il progresso e la scelta naturale s'identifica con il risultato di una competizione. Per questa via indiretta, Herbert Spencer è diventato il filosofo del gusto dominante, al quale egli offre una giustificazione teoretica. Un sociologo ha messo poco tempo fa in evidenza che, nell'intervalIo di quattro decenni, vennero venduti in America più di 300.000 esemplari delle opere di Spencer. (Sigfried Giedion)
- Secondo Spencer, le parole sono come i gettoni: il valore di questi e il significato di quelle dipendono dalla generale convenzione. (Federico De Roberto)
- Spencer fu scrittore altamente prolifico, profondamente intellettuale e eccezionalmente cupo. I suoi numerosi libri erano influenti in Inghilterra, ma negli Stati Uniti erano addirittura quasi rivelazione divina. In tutti gli Stati Uniti, nei quarant'anni che seguirono il 1860 – ciò accadeva prima delle edizioni economiche e quasi ancor prima che esistessero le librerie – si vendettero 368.755 copie dei suoi libri. Spencer era il Vangelo americano perché le sue teorie si adattavano alle necessità del capitalismo, ed in particolar modo dei nuovi capitalisti, al modo del famoso guanto e persino meglio. (John Kenneth Galbraith)
Note
[modifica]- ↑ Da Primi principi.
- ↑ a b c d Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
- ↑ Da Definizioni.
- ↑ Da Evanescence of Evil, II, 17; citato ne Il libro dei mille savi, n. 2361.
- ↑ Da Principles of Biology, vol. I, cap. XII; locuzione utilizzata da Spencer come metafora della selezione naturale di Charles Darwin.
- ↑ Da L'educazione, 2.
- ↑ a b c Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644
- ↑ Da Principles of Biology, IV, 2; citato ne Il libro dei mille savi, n. 3506.
- ↑ Citato da Augusto Pierantoni nella 2a Tornata del 7 maggio 1881 della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).
- ↑ Citato in David Duncan, Life and Letters of Spencer.
- ↑ Da Saggi sull'educazione.
- ↑ Citato ne Il libro dei mille savi, n. 4771. ISBN 978-88-203-3911-1
Bibliografia
[modifica]- Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1
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