Ho vinto la lotteria di capodanno

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Ho vinto la lotteria di capodanno

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Titolo originale

Ho vinto la lotteria di capodanno

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1989
Genere film commedia
Regia Neri Parenti
Sceneggiatura Alessandro Bencivenni, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Neri Parenti e Domenico Saverni
Produttore Mario Cecchi GoriVittorio Cecchi Gori
Interpreti e personaggi

Ho vinto la lotteria di capodanno, film italiano del 1989 con Paolo Villaggio, regia di Neri Parenti.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Prima regola: zitto e mosca. Secondo: er biglietto non lo porterei né in banca, né dall'avvocato, né tantomeno dar notaio, non lo direi manco a mi' moje. Er biglietto te lo devi nasconne a casa e te lo devi scordà pe' sei mesi come minimo. (Infermiere)
  • Sono io il vincitore della Lotteria di Capodanno, stronzo! (Ciottoli)
  • Via, una birretta, che ho sete (Ciottoli, barcollando e vistosamente gonfio dopo che il boss e i suoi scagnozzi gli hanno fatto ingurgitare litri e litri di birra per indurlo a confessare il nascondiglio del biglietto)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Amministratore: Quale vostro amministratore, ho il dovere di esporvi come è stata investita la donazione Ciottoli. Acquisto della nuova sede: tre miliardi.
    Ciottoli: [parlando tra sé e sé, nascosto tra la folla] Me ne restano due.
    Amministratore: Ristrutturazione e arredamento: un miliardo.
    Ciottoli: Beh, insomma...
    Amministratore: Biblioteca braille: mezzo miliardo. Auditorium con corredo di apparecchiature per ascolto quadrifonico e dischi: 200 milioni. Un anno di stipendi per cuochi, camerieri, inservienti e giardinieri: 150 milioni. Nuovo guardaroba per tutta la nostra comunità, rinnovo parco cani di razza purissima: 130 milioni. I restanti 20 milioni vanno...
    Ciottoli: Allo strozzino?
    Amministratore: All'esimio maestro e scultore Giacomo Pannocchia, che ha affissato eternamente nel marmo la nostra gratitudine verso un grande uomo. Il nostro benefattore: Paolo Ciottoli! Il cui animo è così generoso e schivo, così modesto fino all'eroico e al sublime. E non ci ha permesso nemmeno di rendergli il dovuto omaggio, a lui va il nostro abbraccio riconoscente, il nostro grazie. Grazie Ciottoli.
    Ciottoli: Prego, ma...
    Amministratore: La sua vera fortuna è stata quella di capire che la gioia della vita non è quella di ricevere, ma dare, dare, dare! Al punto che sono sicuro che se egli fosse qui presente, in questo momento per noi di grande gioia, un nodo di commozione gli stringerebbe la gola. E magari due lacrime gli scenderebbero dal ciglio. E se paradossalmente noi ora gli dicessimo: «Ciottoli, i tuoi miliardi te li restituiamo!». Ebbene lui non li accetterebbe.

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