Il cervello dei morti viventi
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Il cervello dei morti viventi
Titolo originale |
Nothing But the Night |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito |
Anno | 1973 |
Genere | Horror |
Regia | Peter Sasdy |
Soggetto | John Blackburn |
Sceneggiatura | Brian Hayles |
Interpreti e personaggi | |
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Il cervello dei morti viventi, film del 1973 con Christopher Lee e Peter Cushing diretto da Peter Sasdy.
Incipit
[modifica]Nove bottiglie tutte in file stan | Nove bottiglie tutte in file stan | E se una bottiglia per caso in terra va | Otto bottiglie solo resteran. (Bambini)
Frasi
[modifica]- Signorina, il suo innegabile gusto per il sensazionale riuscirà soltanto a farci perdere un tempo prezioso. (Col. Charles Bingham)
Dialoghi
[modifica]- Sir Mark Ashley: Non mi hai ancora detto perché ti interessa tanto la morte dell'autista di quel pullman.
Col. Charles Bingham: Sono quasi in pensione ma ho le mie buone ragioni.
Sir Mark Ashley: Nostalgia di lavoro?
Col. Charles Bingham: Non è solo una questione di polizia, Mark. È un fatto personale.
Sir Mark Ashley: Non vedo come.
Col. Charles Bingham: Mark, hai sentito parlare della fondazione Van Traylen?
Sir Mark Ashley: Sì, un organizzazione molto meritevole.
Col. Charles Bingham: Il pullman tornava all'aeroporto da una gita organizzata per i ragazzi dell'orfanotrofio Van Traylen.
Sir Mark Ashley: È una fortuna che si siano salvati.
Col. Charles Bingham: Ma l'autista è morto.
Sir Mark Ashley: Potevano morire tutti.
Col. Charles Bingham: Infatti questa era l'intenzione.
Sir Mark Ashley: Un pullman di bambini? Non ci posso credere.
Col. Charles Bingham: I bambini erano in più.
Sir Mark Ashley: Come?
Col. Charles Bingham: Erano accompagnati da tre illustrissimi, molto ricchi finanziatori della fondazione Van Traylen.
Sir Mark Ashley: E chi avrebbe voluto ucciderli?
Col. Charles Bingham: Durante questi ultimi nove mesi, già tre finanziatori sono morti. Vorrei che tu dessi un'occhiata a queste. [Mostra delle foto] Noreen Stokes, una scrittrice di successo, è precipitata da uno strapiombo in un luogo che conosceva benissimo. Paul Anderson, un magnate di tessili con la quale avevo fatto la guerra nei servizi speciali, è caduto dalla terrazza di un attico.
Sir Mark Ashley: Suicidio?
Col. Charles Bingham: Era in convalescenza dopo una lieve operazione ed era quasi guarito. [Mostra un'altra foto] Hellen Van Traylen. Si è sparata, a quanto sembra.
Sir Mark Ashley: Ma tu non credi che l'abbia fatto.
Col. Charles Bingham: Per suicidarsi ci vuole un motivo. Hellen Van Traylen aveva creato la fondazione e l'orfanotrofio. Era molto affezionata ai bambini ed era anche immensamente ricca. Tutto il suo denaro e tutti i beni degli altri due erano assegnati per testamento alla fondazione. Se quegli altri tre finanziatori fossero morti ieri sera nel pullman, la fondazione avrebbe avuto cinque milioni di sterline in più.
- Joan Foster: Ogni tema ha le sue variazioni, dottore.
Dr. Haynes: Un'eredità di depravazione? Non regge.
Joan Foster: Da un punto di vista scientifico no, ma attrae il lettore.
Dr. Haynes: Ah, capisco. Dall'alta cucina del giornalismo.
Joan Foster: Un modo da guadagnarsi il pane.
- Joan Foster: A che le fa pensare questo? A un incubo?
Sir Mark Ashley: Era molto più che un incubo. Qualcosa che è realmente successo alla bambina.
Joan Foster: Non a lei personalmente.
Sir Mark Ashley: Che vuol dire?
Joan Foster: Guardi qui. [Mostra un vecchio giornale]
Sir Mark Ashley: È Hellen Van Traylen.
Joan Foster: Noti i suoi guanti lunghi. Li portava sempre per nascondere le bruciature dell'incendio. Suo marito si chiamava Vincent. Era un milionario americano. Tutto quello che Mary ha detto coincide, perfino i dettagli della stanza, come il fucile appeso al muro e la cassaforte di cui ha ricordato anche la marca.
Sir Mark Ashley: Ma Mary non era lì.
Joan Foster: Infatti. Ora, lei è un uomo di scienza. È possibile che una bambina riviva un avvenimento accaduto trent'anni fa a una donna che ora è morta?
Sir Mark Ashley: È impossibile.
- Dr. Knight: Non c'è alcun dubbio.
Joan Foster: Riguardo a che cosa?
Sir Mark Ashley: I cinque finanziatori erano morti prima dell'esplosione.
Joan Foster: Cosa?
Dr. Knight: Ma perché distruggere i loro corpi?
Sir Mark Ashley: Per nascondere il modo in cui erano stati uccisi.
Joan Foster: Oh, è impossibile. Ci dev'essere un errore.
Dr. Knight: Signorina, neanche la dottoressa discuterebbe la parola di Sir Mark.
Sir Mark Ashley: La dottoressa? Che cosa c'entra in questo?
Dr. Knight: Mi scusi. Dopo il suo arrivo si è risposata. Lei l'ha conosciuta come Laura Tyrell. Ora è la direttrice medica dell'orfanotrofio.
Sir Mark Ashley: Laura Tyrell! La ricordo.
Dr. Knight: Mi sono sempre domandato perché mai sia venuta a seppellirsi in un posto fuori mano come questo. E il dottor Yeats, anche lui.
Joan Foster: Perché? Che cosa hanno di tanto speciale?
Dr. Knight: Beh, Laura Tyrell è una biochimica di primissimo ordine. Si è specializzata nei rapporti chimici tra il cervello e la personalità umana.
Sir Mark Ashley: E Yeats?
Dr. Knight: È un chirurgo del cervello e, come Laura Tyrell, il migliore nella sua specializzazione.
- Sir Mark Ashley: Ecco i fatti: i finanziatori sono vecchi e immensamente ricchi, e hanno un gran terrore di morire.
Cameron: Tutti hanno paura della morte.
Sir Mark Ashley: Ma essi hanno usato le loro ricchezze per poter diventare immortali.
Cameron: Le va di scherzare? È impossibile. Come?
Sir Mark Ashley: Col trappiantare il nucleo cerebrale di ogni loro conoscenza, esperienza e personalità nei cervelli di alcuni di quei bambini.
- Col. Charles Bingham: Tu hai bruciato tua madre viva!
Mary Valley: Sì. Era venuta per tormentarci, per dimostrarsi innocente. Sapeva troppe cose e ha voluto vendicarmi.
Col. Charles Bingham: Vendicarti? Tu non hai il diritto di fare giustizia da te, qualunque cosa abbia fatto!
Mary Valley: Lei non ha fatto niente, io tutto.
Col. Charles Bingham: Ma lei ha ucciso Haynes e i finanziatori.
Mary Valley: Essi non sono morti. Io li ho salvati.
- Cameron: Ma santo cielo! Come possono essere ancora vivi?
Sir Mark Ashley: Una parte di loro lo è, ed è l'essenza della loro personalità.
Cameron: Ma in che modo?
Sir Mark Ashley: Con la memoria, l'esperienza di un'intera vita umana è stata trapiantata in quei bambini.
Cameron: Perciò quello che Mary raccontava non l'era successa personalmente.
Sir Mark Ashley: Oh, no. La vera Mary Valley ormai non esiste.
- Col. Charles Bingham: Tu sei Hellen Van Traylen!
Mary Valley: Ha capito! È intelligente!
Lord Fawnlee: Non deve condannare Hellen, colonnello. È stata un genio. Ha voluto trasmettere il dono della luce interiore da una generazione all'altra come una resurrezione. Diventi uno di noi, perché noi saremo immortali.
Col. Charles Bingham: Come lei? Sconvolta, contaminata!
Dr. Rose: Mary è solo una bambina. Diventerà un magnifico essere umano.
Col. Charles Bingham: Intanto ha ucciso sua madre!
Dr. Yeats: Quello che ha fatto lo ha fatto per la nostra salvezza.
Col. Charles Bingham: È un demone!
Lord Fawnlee: Hellen aveva l'anima di una santa. Le sue doti si riveleranno attraverso questa figlia eletta. Noi siamo convinti che la sua volontà è stata giusta.
Col. Charles Bingham: Giusta?! Usare i corpi di questi bambini per prolungare le vostre stanche vite deluse?
Dr. Yeats: Non hanno provato alcun dolore.
Col. Charles Bingham: Come può dirlo? Sono distrutti, sono dei morti. Hellen Van Traylen è viva in Mary Valley in un miscuglio orribile e folle!
Dr. Rose: Diventerà molto più grande di Hellen, perfetta di mente e di corpo.
Col. Charles Bingham: Ma ha già perduto la giovinezza. È lei che vi domina! Non ve ne siete accorti? Siete stati le vittime di quei mostri. Vi hanno usato come tante cavie.
Explicit
[modifica]Hai distrutto il mio sogno. Che tu possa essere maledetto! (Mary Valley)
Citazioni su Il cervello dei morti viventi
[modifica]- Il film precedeva The Exorcist (L'Esorcista, 1973) e trattava un tema simile, quello di bambini "posseduti", ma si dimostrò troppo irritante, andava contro il moralismo perbenista che vuole solo bambini ingenui e serafici o al massimo vittime del demonio: invece in questo film i bambini uccidono e si uccidono. (Fabio Giovannini)
- In alcune interviste di poco posteriori alla realizzazione di questo film, Christopher Lee, qui anche nelle vesti di produttore, faceva presente come molti film del terrore, difettosi di mezzi e di inventiva, si rifugiassero nel grand guignol e nell'orripilante, nel vano tentativo di ravvivare storie risapute e mediocri. Alla luce di queste idee, Lee aveva costituito una casa di produzione (la Charlemagne) assieme ad Anthony Nelson-Keys (ex produttore-hammeriano), producendo proprio questo film. Bisogna dire che Lee è stato di parola, coerente nel rinunciare totalmente a facili effetti per affidare tutte le chance alla storia vera e propria. In effetti, sembra che sia stato più attento a non farsi accusare di eccessi "sanguinari" che a ravvivare l'interesse degli spettatori, per i primi tre quarti di film messo a dura prova dal faticoso dispiegarsi di una vicenda appartenente più a un giallo stinto che a un horror vero e proprio. Il tutto per preparare un finale pirotecnico ed efficace pur in uno squilibrio narrativo che inficia la validità complessiva del film. (Rudy Salvagnini)
- Thriller con la pretesa di elevarsi al di sopra del cinema di genere, ma che risulta solo fiacco e noioso. (Il Mereghetti)
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