Jay McInerney

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Jay McInerney

Jay McInerney (1955 - vivente), scrittore statunitense.

Citazioni di Jay McInerney[modifica]

  • [Su Fernanda Pivano] Grazie alla sua influenza mi trovai trasformato in un grande scrittore americano prima ancora di essere tradotto in italiano [...] essere adottati da Fernanda fa un po' paura. È difficile sentirsi degni di far parte del suo pantheon di giganti letterari.[1]

Incipit di alcune opere[modifica]

L'ultimo dei Savage[modifica]

L'amicizia è una trovata di Dio per farsi perdonare l'istituto della famiglia.[2]

La luce dei giorni[modifica]

Una volta, non molto tempo addietro, giovani uomini e donne erano venuti in città perché amavano i libri, perché volevano scrivere romanzi, racconti o addirittura poesie, o perché volevano partecipare alla produzione e distribuzione di questi manufatti e conoscere le persone che li creavano. Per coloro che bazzicavano le biblioteche di periferia e le librerie di provincia, Manhattan era l'isola splendente delle lettere. New York, New York: era proprio lì sul frontespizio – il centro da cui si irradiavano i libri e le riviste, sede di tutte le case editrici, patria del "New Yorker" e della "Paris Review", dove Hemingway aveva malmenato O'Hara e Ginsberg sedotto Kerouac, dove Hellman aveva fatto causa a McCarthy e Mailer aveva picchiato un po' tutti, dove – o almeno così immaginavano – solerti assistenti editoriali e aspiranti scrittori fumavano sigarette recitando Dylan Thomas, che aveva esalato l'ultimo respiro al St. Vincent Hospital dopo aver tracannato diciassette whisky alla White Horse Tavern, che serviva ancora da bere alle frotte di turisti e giovani letterati venuti a sollevare un calice in memoria del bardo gallese.

Note[modifica]

  1. Citato in L'ultimo saluto a Genova, l'omaggio dell'America, Corriere della Sera, 20 agosto 2009, p. 43; disponibile in arte.it.
  2. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • Jay McInerney, La luce dei giorni, traduzione di Andrea Silvestri, Bompiani, 2016.

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