Johann Michael Moscherosch

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Johann Michael Moscherosch

Johann Michael Moscherosch, conosciuto anche con lo pseudonimo di Philander von Sittewald (1601 – 1669), scrittore satirico tedesco.

Mirifiche e veridiche visioni di Filandro di Sittewald[modifica]

  • [...] gli edifizi di questo paese di cuccagna stavano magnifici e adorni in cima e giù per il poggio, artisticamente eseguiti al modo greco e romano, maestrevolmente contornati di splendidi capitelli, colonne, loggiati, archi pensili e trionfali, e bellamente ornati con eccellente artifizio di figure, grotte, labirinti, pitture e storie. All'ingresso del giardino c'erano a lettere d'oro su marmo nero i seguenti versi: Quest'è la casa famosa | dove stano i pazzi di Venere; | Follia entri, Spirito esca, | e segua, il Pentimento, mezzo morto in vita.[1] (p. 22)
  • Al secondo piano c'erano tutte ragazze nobili, oneste e graziose, di cui non si sapeva altra pecca se non quella di non voler sposare altro che un nobile di antico lignaggio cavalleresco. Un angioletto gridava loro senza cessa: «Meglio aprir la porta dai contadini, che chiuderla dai nobili; meglio podestà presso i contadini che birro presso i baroni».[1] (p. 27)
  • In questa stanza domandai di nuovo al vecchio donde derivasse l'origine prima di questa malattia e la gravità dei casi. «Figlio mio» disse egli: «Solo l'ozio | è principio del fornicare. | Dove non v'è Cerere | e Bacco non fa calore, | là Venere non suda.
    Dove c'è Messer Ozio c'è anche volentieri Madonna Prurigine. Quando Diana va a passeggio è finita col suo onore».[1] (p. 32)
  • Quel povero poeta che aveva chiesto un dono alla Regina Elisabetta, e lei per compassione aveva detto: «Il povero può giacere dappertutto», le diede tosto questa giudiziosa risposta: «Ormai, grazie a Dio, son salito in alto, | e, come sento, salvato da ogni miseria: | ché, se il povero può giacere dappertutto, | oggi io dormo nel letto della mia regina[1] (p. 33)

Note[modifica]

  1. a b c d «Nelle Mirifiche e veridiche visioni di Filandro di Sittewald comincia a tradurre I sogni di Quevedo, poi scivola a descrivere i guasti costumi della guerra dei Trent'anni [...].» Cfr. nota introduttiva a Moscherosch in Germanica, p. 20.

Bibliografia[modifica]

  • Johann Michael Moscherosch, Mirifiche e veridiche visioni di Filandro di Sittewald; in Germanica: raccolta di narratori dalle origini ai nostri giorni, a cura di Leone Traverso, traduzione per Johann Michael Moscherosch di Vincenzo M. Villa, Bompiani, Milano, 1942.

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