Josep Piera

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Josep Piera i Rubió, noto come Josep Piera (1947 – vivente), poeta e scrittore spagnolo di origine valenziana.

Citazioni di Josep Piera[modifica]

  • Quando mi chiedono che cosa resta, in questo nostro mondo cibernetico, di quel Mediterraneo quasi arcadico del ricordo, "Napoli? Il raffinato cadavere di Napoli?", rispondo: "Per restare resta molto. Resta l'immenso paradiso infranto della memoria. Resta la magnifica nostalgia dei perduti splendori. Restano la coscienza profonda di una storia condivisa, le spoglie delle civiltà da cui proveniamo, un presente postatomico con scorie industriali e una vegetazione radioattiva. Il Mediterraneo è anche questo. Una bellissima cloaca, come il golfo di napoli. Un rifugio di turisti nordici in pensione, come a Ischia. Un frammento di sogno di pietra, come Capri. Una costa geniale dove si trova Ravello, sognata da Goethe, sognata da Wagner. Isole trasformate in prigioni; vulcani in fiamme; vigne d'oro; vino verde, di uve prodotte e raccolte in proprio; un mondo rurale minacciato, fra il drammatico e il gaudente. Rovine di mille anni fa e persino di ieri. Eterni corpi di marmo e altri ancora effimeri, parimenti magnifici. Tutto il cumulo di passato e presente che ora è vita. Resta il bellissimo cadavere barocco che è Napoli".[1]

Note[modifica]

  1. Da (ES) Mediterráneo. Paraíso roto de la memoria, in Mediterráneo. Memoria y utopía, a cura di José Monleón, Edición Universidad de Murcia, Murcia (Spagna), 2004. Citato in José Monleón, Teatralità mediterranee, Jaca Book, Milano, 2005, traduzione di Laura Majocchi p. 25. ISBN 88-16-43633-6

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