L'ingorgo (film)
Aspetto
L'ingorgo
Titolo originale |
L'ingorgo |
---|---|
Lingua originale | italiano, francese, spagnolo e tedesco |
Paese | Italia |
Anno | 1978 |
Genere | Commedia, drammatico, grottesco |
Regia | Luigi Comencini |
Soggetto | Luigi Comencini |
Sceneggiatura | Luigi Comencini, Ruggero Maccari e Bernardino Zapponi |
Produttore | Silvio Clementelli, Michael Fengler |
Interpreti e personaggi | |
|
L'Ingorgo, film italiano del 1978 con Alberto Sordi e Ugo Tognazzi, regia di Luigi Comencini.
Frasi
[modifica]- L'Africa è un cesso... a parte quel poco di buono che hanno saputo fare gli inglesi e di cui fra poco non ci sarà più traccia. (Avvocato De Benedetti)
- [...] L'Umanità fa schifo! (Montefoschi)
- Li vede questi, Ferreri? Questi non lo sanno perché sono saliti in macchina: sono saliti in macchina questa mattina per rompere le scatole a me! (Avvocato De Benedetti)
- Noi ti ringraziamo, o Signore, di avere chiamato a te e accolto nel tuo seno quest'uomo, togliendolo dai disastri del mondo. Salvaci, o Signore: salvaci dalla plastica, salvaci dalle scorie radioattive, salvaci dalla politica di potere, salvaci dalle multinazionali, salvaci dalla ragione di Stato, salvaci dalle parate, dalle uniformi e dalle marce militari, salvaci dal disprezzo per il più debole, salvaci dal mito dell'efficienza e della produttività, salvaci dai falsi moralismi, salvaci dalle menzogne della propaganda. Rispettate la natura, amate la vita, congiungetevi carnalmente nel rispetto del prossimo: fornicare non è peccato se fatto con amore. Amen. (Autista del pullman dei giovani hippy) [fingendosi prete nel momento in cui muore il ferito in ambulanza]
- Vede, Ferreri, io sono socialista e, come dicono i socialisti, "a ciascuno secondo i suoi bisogni". Ora, io ho bisogno della macchina e questi no, loro no! Ma lo sa cosa perdo io, oggi? [...] Attraverso l'Eminenza, io imbarcavo il Vaticano per l'affare dell'Italvernici, che vogliono chiudermi per via dell'inquinamento. Ora, se il Vaticano ci sta, la fabbrica non chiude e gli operai non perdono il posto. Lo vede, che sono socialista io? (Avvocato De Benedetti)
Dialoghi
[modifica]- Ferito in ambulanza: Quanto mi daranno?
Infermiere: Di carcere?
Ferito in ambulanza: No, di soldi! Mi ha investito l'autobus... il mezzo pubblico paga. Sulle strisce... mi ha investito sulle strisce. Mi è andata bene. Cosa posso perdere? Una gamba? Ma io sto male dappertutto! Lei che è pratico, faccia un po' i conti: supponiamo che io rimanga infermo... quanto mi daranno?
Infermiere: Mah, non lo so, dipende da quanto guadagnava da vivo...
Ferito in ambulanza: Ma io mica sono morto?!
Altro infermiere: Faje 'na siringa de morfina, così sta zitto!
- Il professore: Stavo, appunto, spiegando a suo marito che, allo stato attuale delle cose, la macchina, l'autovettura non risponde più a un preciso dettato consumistico, ma è ridotta ormai a status symbol. Per cui, che circoli o non circoli, non ha nessuna importanza.
Irene: Come è giusto! Sei d'accordo, Franco?
Franco: Eh? Sì, sì... cioè... non lo so... certo che io vorrei anche circolà' co' questa macchina! Professò' questa qui fa i centosessanta senza che te ne accorgi!
Il professore: Vede? Lui mi recepisce il fatto consumistico come un momento liberatorio. È fuori strada. Aggiornati, figliolo... aggiorniamoci!
Irene: E se consumassimo un piccolo spuntino?
- Papà Gargiulo: Germana, lo sai che papà t' vuò bbene, io ti ho sempre voluto bene... e allora ascoltami: noi dobbiamo abortire... cioè... tu devi abortire. L'aborto è legalizzato. Ti ricordi quando ci fu il referendum? Fosti proprio tu a convincermi a scrivere "NO".
Germana Gargiulo: Ma che c'azzecca, papà? Chell era 'o referendum p'd'o divorzio.
Papà Gagiulo: E che c'entra? È 'a stessa cosa! Tu sei giovane, moderna, spregiudicata... non vorrai dirmi che sei contro l'aborto?
Germana Gargiulo: No, non so' contro. Però non voglio abortì'.