La fuga (film 1947)
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La fuga
Humphrey Bogart e Lauren Bacall in una foto promozionale del film
Titolo originale |
Dark Passage |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1947 |
Genere | noir, thriller |
Regia | Delmer Daves |
Soggetto | David Goodis (romanzo) |
Sceneggiatura | Delmer Daves |
Produttore | Jerry Wald |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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La fuga, film del 1947 con Humphrey Bogart e Lauren Bacall, regia di Delmer Daves.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Siamo tutti paurosi. Il coraggio è una cosa inesistente. C'è solo la paura: paura di farsi male, paura di morire. Perciò gli esseri umani vivono. (Dr. Coley)
- Ti vuole a tutti i costi, è vero? Accetterebbe anche di fuggire con te, al costo di rovinare per sempre la propria vita. Ma lo farebbe volentieri perché starebbe con te, questo è ciò che vuole! Ma non ti ha ancora, non ti avrà mai e nessun'altra ti avrà mai perché così voglio io! Non sei altro che un galeotto evaso! Nessuno sa quello che hai scritto! Crederanno a me! Crederanno a me! [si butta dalla finestra] (Madge) [ultime parole, rivolte a Vincent]
- Al diavolo i "se". So che mi ami e questo mi basta. (Irene) [al telefono con Vincent]
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Vincent: Non le dà tristezza vivere qui sola?
Irene: Sono nata nella tristezza.
- – Don't you get lonely up here all by yourself?
– I was born lonely, I guess.
- Tassista: Lei non ha mai guidato un taxi. Se avesse idea di quanto è noioso...
Vincent: E cosa c'è di noioso? Vede gente.
Tassista: Certo, ne vedo molta.
Vincent: È ha il tempo di sentirsi solo?
Tassista: È così. Non faccio che portare gente che non si cura di me. Io la vedo entrare nei locali, aspetto, e poi prendo altra gente che esce e parla per tutto il tragitto di quanto si è divertita. E io devo stare qui seduto sempre solo ad annoiarmi.
[...]
Vincent: Si diventa tristi a guidare un taxi.
Tassista: È vero, fratello. Tristi e furbi.
Vincent: Furbi in che modo?
Tassista: Osservatori. Si impara a leggere sui visi.
Vincent: Come sarebbe?
Tassista: Pare strano, ma dai visi capisco cosa pensa la gente, cosa fa e a volte persino chi è.
- Tassista: Non abbia paura e andrà tutto bene.
Vincent: Se mi ha riconosciuto lei, mi riconosceranno anche gli altri.
Tassista: È questo lo sbaglio. A meno che non sia più felice in galera.
Vincent [sarcastico]: Sì, è per questo che ci tengono i galera: per farci felici.
- [Prima dell'intervento di chirurgia estetica facciale]
Dr. Coley: Se un uomo come me odiasse qualcuno potrebbe rovinarlo per sempre, farlo somigliare a un mastino o a una scimmia! [ride] Io lo farò più vecchio, ma bello. Avrà l'aspetto di chi ha vissuto.
Vincent: Ho vissuto, purtroppo.
- Madge: Perry non ha mai avuto a che fare con me!
Bob: Sì, questo vallo a raccontare a un altro...
- – He never had anything to do with me!
– Santa Claus has nothing to do with Christmas.
- Un uomo: Mah. Così è il mondo. Non è che una continua battaglia per vivere. Ognuno pensa a sé. Nessuno che si curi minimamente del suo prossimo. Una volta, ogni tanto, qualcuno ti dava una mano.
Una donna: A volte mi sento così stanca e disgustata di tutto. Non aspetto mai niente con piacere.
Un uomo: Almeno lei ha i bambini, io non ho nessuno. Però abbiamo qualcosa in comune: la tristezza.