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La taverna dei sette peccati

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La taverna dei sette peccati

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Tay Garnett e Marlene Dietrich sul set

Titolo originale

Seven Sinners

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1940
Genere commedia, drammatico
Regia Tay Garnett
Soggetto Ladislas Fodor, Laslo Vadnai
Sceneggiatura John Meehan, Harry Tugend
Produttore Joe Pasternak
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La taverna dei sette peccati, film statunitense del 1940 con Marlene Dietrich e John Wayne, regia di Tay Garnett.

Frasi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Sono accusata di perturbare la pubblica quiete, lo so. Io sconvolgo i mari, io metto a fuoco le giungle. L'universo io sconvolgo. Sono fatta così. (Bijou)
  • La vita però è proprio buffa: se parli d'una qualche verità, ti dicono che sei impertinente. (Bijou)
  • Sei un verme ma non solitario. (Dan ad Antro)

Dialoghi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Bijou: Eh ma che furia, il viaggio dura otto giorni...
    Martin: Però io ho tutti quegli altri da visitare.
    Bijou: Per voi siamo rifiuti umani, vero? Però vi salviamo il mestiere.
  • Bijou: Ho fatto un po' tardi ma...
    Dan: Un po' tardi? Io ti ho aspettata tutta la vita.

Citazioni su La taverna dei sette peccati

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  • Film d'avventure esotiche che tiene svegli col suo ritmo svelto. La fulgida Marlene ha una corona di baldi maschietti. L'ambiente è suggestivo, e c'è una scazzottatura da antologia. (il Morandini)
  • Un giovane ufficiale [...] desta l'interesse della scandalosa cantante Bijou (Marlene Dietrich), che dopo una vita turbolenta tra bettole e taverne, intravvede nell'incontro la possibilità di costruirsi un'esistenza diversa [...]. Una colossale zuffa che vede coinvolti tutti i personaggi determina però un finale amaro e senza prospettive di riscatto. Il dramma esotico di Garnett riprende il tema, caro al regista, del rapporto tra il crescere delle passioni e la furia degli elementi naturali, grazie all'ambiguità sensuale della Dietrich – in un ruolo molto vicino alla Amy Jolly interpretata in Marocco – e al crescente talento di un giovanissimo John Wayne, destinato di lì a poco a diventare uno dei miti immortali del cinema. (Piero Di Domenico)

Altri progetti

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