Letteratura erotica
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Citazioni sulla letteratura erotica.
Citazioni
[modifica]- Libri erotici. Piovono da ogni parte, coi tempi che corrono. Nessuno dei loro autori sembra accorgersi per un istante della regola aurea della loro arte, e cioè che in un argomento del genere, poeticamente, è solo il primo passo che conta, anzi il primo gesto, il primo sguardo trasgressore. Passata la sensazione del fuoco ghiacciato sulla pelle, del vento freddo e ardente, simile a chi fugge rasente la terra davanti a un terremoto, della soglia varcata nella stretta dell'emozione, non c'è più niente – più niente di cui la penna possa fare uso. Ma dov'è il provvidenziale suggeritore che questi autori dovrebbero pagare per ripetere loro incessantemente all'orecchio:
... Enough, – no more
T'is not so sweet now as it was before.[1] (Julien Gracq)
- La letteratura erotica non è segno di decadenza, vista la sua fioritura in periodi di grande civiltà, come il secolo di Augusto, il Quattrocento, il regno di Luigi XIV; è stata anche particolarmente brillante nel Settecento, giustamente detto «secolo dei lumi». Non è nemmeno segno d'immoralità e abiezione, dal momento che vari autori cristiani (e non soltanto Ausonio) l'hanno praticata senza rimorsi. Resta da decidere se sia corruttrice, perché questa è l'accusa principale che ha sempre motivato la sua messa al bando.
In realtà, se la letteratura erotica è pericolosa per i costumi, non lo è più di qualsiasi altro genere di libri letti quando si rinuncia al senso critico. - La letteratura erotica non propone l'erotismo quale esso è nella realtà, ma quale si manifesterebbe se gli impulsi si liberassero completamente da convenienze e inibizioni. I suoi eroi non conoscono scrupoli né ostacoli, le sue eroine sono in grado come Gamiani[2], di «fare trentacinque tappe in una notte». La maggioranza degli autori dà forma ai propri fantasmi invece che a esperienze reali, e tali fantasmi esagerano o deformano le vere possibilità del sesso. Non per questo è una letteratura meno autenticamente interessante dal momento che una parte della sessualità umana tende a sfogarsi nell'immaginario.
- Non sempre la letteratura erotica ha goduto di cattiva fama, e ha costretto i suoi autori all'anonimato, le sue opere a una diffusione clandestina. Presso gli antichi Greci e Romani poteva esprimersi alla luce del giorno; era praticata dai migliori autori apertamente e ne divertiva i lettori senza falsi pudori. Semplicemente, non aveva posto nel genere elevato, che comprendeva la tragedia e l'epopea, ma le veniva assegnato quello familiare della commedia, della novella, della poesia elegiaca, satirica o epigrammatica.
Furono i Greci ad aprire la strada, visto che l'antica tradizione delle Dionisie, che celebravano il culto del fallo con inni licenziosi, li preparava a una simile libertà di espressione letteraria.
Note
[modifica]- ↑ Basta, – non più | Non è così dolce ora come lo era prima. La traduzione dei versi di William Shakespeare tratti da La dodicesima notte è in Julien Gracq, Letterine, introduzione di Lionello Sozzi, traduzione di Aldo Pasquali, Edizioni Theoria, Roma-Napoli, 1989, p. 216, nota 3.
- ↑ Protagonista del romanzo di Alfred de Musset, Gamiani ou deux nuits d'éros, 1833.
Voci correlate
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