Luca Furbatto
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Luca Furbatto (1972 – vivente), ingegnere italiano.
Citazioni di Luca Furbatto
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Io personalmente sarei dell'idea che [in Formula 1] il regolamento aerodinamico andrebbe ridimensionato mentre darei più libertà sugli aspetti meccanici delle vetture. Il regolamento WEC [Le Mans Series, ndr] ha trovato un bilancio fantastico in questo senso permettendo a vetture completamente diverse di competere con tempi sul giro che sono estremamente vicini — basti dire che Audi correva con un Diesel e Toyota e Porsche con un benzina ibrido.[1]
- Per me lo spettacolo [in pista] esiste se ci sono 3 componenti: 1) combattività in gara, almeno con 3 o 4 pronti a giocarsela in tutte le gare 2) l'elemento umano è ben presente, cioè il talento deve emergere. Nel senso che è bello vedere le macchine in derapata, che svirgolano in frenata e dove i sorpassi sono un arte più che una consequenza. Dove le vetture sono meno sui binari e più macchine da rally 3) c'è l'elemento imprevedibilità che rende il tutto più interessante. Vedi gara bagnata ma anche un contatto o il guaio meccanico. E dove l'errore si paga con un fuoripista o andando a muro ma senza farsi del male.[1]
- Le sospensioni in Formula 1 ormai sono utilizzate in maniera concreta con funzione aerodinamica. Dal punto di vista sospensivo probabilmente non faresti mai qualcosa del genere perché comporterebbe diverse problematiche, ma ha una sua logica per quanto riguarda il condizionamento aerodinamico. Il cinematismo in Formula 1 è secondario: le sospensioni anteriori sono molto rigide e non esercitano una grande funzione sospensiva. Basta vedere le macchine quando saltano sui cordoli, non si muovono così tanto.[2]
Intervista di Omar Fumagalli, automoto.it, 30 dicembre 2020.
- Devo dire che contrariamente a quello che si pensa, Kimi è uno che parla poco in pubblico ma che descrive molto, molto in dettaglio, il comportamento della macchina. [...] Compila tutte le informazioni richieste dopo ogni test ed è davvero esaustivo, dettagli precisi. Certamente un ottimo collaudatore, completo e che sa cosa vuole su determinati aspetti di set-up della vettura.
- [Sulle comunicazioni costanti fra box e monoposto, «davvero non si corre il rischio di esagerazione nel controllo, di limitare le libertà di un pilota?»] Sicuramente le informazioni sono tante, ma sono tutte dovute per la complessità. Basta vedere il nostro volante, è pieno di comandi da gestire con precisione, affollato direi. Siamo necessariamente noi a dover dare le informazioni ai piloti in base ai parametri (es. del motore ibrido, gestione cambio e differenziale, ecc.) con tre ingegneri che li osservano in diretta. Quando si vince o si perde, in realtà il merito è in parte anche delle indicazioni che dobbiamo dare noi da remoto. Loro si devono fidare "ciecamente" perché ottimizziamo sempre la vettura in ogni condizione, preserviamo il motore per le gare successive [mentre i piloti andrebbero sempre al massimo, ndr]. Questo non toglie però che sono loro che fanno la parte più difficile, cioè che guidano al limite.
- Mi piacerebbe tornare ai tempi d'oro in cui la F1 rivoluzionava per la prima volta la sua aerodinamica. Essere in Lotus, quella di Colin Chapman. A quei tempi si rivoluzionava di continuo con meno limiti. Le minigonne e non solo. Un periodo purista mai rivissuto, per l'aerodinamica e il concetto del telaio che gli andava intorno.
- [«Un ingegnere a capo del design di una F1 oggi, lavorerebbe nella produzione auto di serie o si annoierebbe?»] A me della serie interessa certo la parte di stile e di concetto, meno quella di performance che rispetto alle monoposto è molto inferiore. Quando ero in McLaren ho potuto vedere qualcosa, delle hypercar stradali inglesi: un altro mondo nei tempi di lavoro, tempi molto dilatati, progetti che durano anni. In F1 ogni due settimane si cambia qualcosa sulla vettura, ogni gara un centinaio di pezzi nuovi [e quando dice nuovi non intende solo quanto sia specifico del circuito!, ndr].
Citazioni su Luca Furbatto
[modifica]- Uno di quegli ingegneri che vengono dalla scuola italiana che insegna ad amare l'automobile da competizione, a prescindere dalle risorse, dalle ambizioni, dai risultati da podio. (Leo Turrini)
Note
[modifica]- ↑ a b Da un'intervista di Leo Turrini; citato in Simone Nencioni, L'ing. Luca Furbatto (ex Manor) ci spiega la Formula 1 che verrà, circusf1.com, 10 febbraio 2017.
- ↑ Dall'intervista di Carlo Platella, Luca Furbatto: il quadro tecnico della nuova Formula 1, formulapassion.it, 12 settembre 2022.
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