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Luciano Favero

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Luciano Favero (1957 – vivente), ex calciatore italiano.

Citazioni di Luciano Favero

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Citazioni in ordine temporale.

  • Ero a conoscenza delle trattative della Juventus per prelevarmi dall'Avellino e mandarmi alla Lazio, quale contropartita di alcuni giocatori; partii per le vacanze con la consapevolezza di vestire la maglia biancazzurra laziale. Fu proprio in vacanza che ricevetti dalla società la notizia del mutamento di programma; la cosa mi lasciò letteralmente incredulo e la mia felicità esplose nel più vivo entusiasmo. Poi è sopraggiunta una fase all'insegna della paura di commettere errori; essere accanto a personaggi di fama mondiale, mi ha fatto scaturire un senso di inferiorità e di imbarazzo che ha creato delle difficoltà al mio rendimento iniziale. Soprattutto, ero deluso dalla consapevolezza di vedere i tifosi juventini titubanti a un mio impiego nella squadra bianconera; molto mi giudicavano non da Juventus. È stato un periodo molto duro, poi, in una partita casalinga contro il Napoli, sono riuscito ad annullare Maradona e la gente ha cominciato a scoprire anche Luciano Favero, quale protagonista delle vittorie della Juventus.[1]
  • Agnelli e Boniperti rappresentavano l'emblema del decantato Stile. Quello che dicevano loro andava seguito e doveva essere fatto bene.[2]
  • [«Anche i suoi baffi sono stati un'icona di stile...»] Erano il mio marchio di fabbrica. Non li ho mai tagliati, li porto ancora. Mi sono sempre piaciuti.[2]

Intervista di Edoardo Pittalis, ilgazzettino.it, 17 gennaio 2022.

  • Ero uno dei sei figli di Corrado e Bianca che avevano una mezzadria nelle campagne di Santa Maria di Sala. Io non avevo tanta voglia di studiare, vedevo sempre e solo il pallone, a volte non tornavo neanche a casa per fermarmi a giocare. Papà veniva a cercarmi perché aveva bisogno di aiuto in campagna, non sempre mi prendeva con le buone.
  • Con la Juve ho giocato più di 200 partite e per tre anni di fila non ho saltato una gara. Ho vinto tutto, ho pure fatto due gol che per me erano una rarità: uno a Udine nel 1985, l'altro a Torino contro il Pescara nel 1987. Quando abbiamo vinto l'Intercontinentale a Tokyo contro l'Argentinos Junior, ai rigori dopo i tempi regolamentari finiti 2-2, per me è stata una soddisfazione enorme, ero arrivato fin lì ed era qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Il figlio di contadini che vinceva il titolo mondiale per club. Praticamente era come se volassi a un palmo da terra, non credevo a quello che stavo vivendo.
  • Maradona era uno che se gli arrivava la palla non c'era più nulla da fare.
  • Platini gli davi la palla e sapeva sempre cosa fare, era tranquillizzante giocare con lui.
  • [Sulla strage dell'Heysel] Per me è stata terribile, ma lo è stata anche per tutti coloro che erano là, lo è stata per il calcio tutto che da quella sera non è più stato lo stesso. Noi quando siamo scesi in campo con un'ora di ritardo non sapevamo che c'erano morti, ci avevano detto che era caduto un muro, che la folla si agitava, che era meglio incominciare a giocare per calmare gli animi. E forse è stato un bene continuare. Quella Coppa dei campioni per noi è come se non ci fosse. Ogni volta che devo parlarne sento un dolore profondo. Troppa follia.
  • Quanto al calcio giocato, è cambiato tanto dai tempi miei, è più veloce, più fisico. Ci sono più contrasti e questo spiega anche il numero di infortuni. Mi sembra manchi la passione di una volta, non c'è più nemmeno l'attaccamento alla maglia.

Citazioni su Luciano Favero

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  • Mi pare che Luciano Favero, baffo sulfureo nato in laguna, sia ormai uno stopper assai affidabile. Pur non avendo un gran fisico, è massiccio, ha peso nel contrasto, perché ha fegato, un anticipo squillante, un temperamento irriducibile. (Vladimiro Caminiti)
  • Vedo un uomo nella sua semplicità, nel suo nero baffo si possono scorgere piccole immense cose del carattere umano; quella consapevolezza di vivere la parte con umiltà in ogni istante, anche facendo i giocatori di successo.[...] Un giocatore adatto alla difesa ma in grado di discese snelle e convergenti. Un difensore tattico mai statico e sempre ricco di slancio. Un campione dell'impegno morale anche la domenica, imperlato di serenità, [...] un campione come ne vorremmo molti, e invece ahimè ne abbiamo pochi così compenetrati nella professione da farne qualcosa di limpido, di vero, prima che qualcosa di tecnico. Prima lo spirito insomma, poi la tecnica. [...] Io penso che Luciano Favero sia il massimo oggi, con pochi altri esemplari, di professionalità. (Vladimiro Caminiti)

Note

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  1. Citato in Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Luciano Favero, tuttojuve.com, 11 ottobre 2019.
  2. a b Dall'intervista di Andrea Pistore, Luciano Favero: «Marcavo Maradona, poi ho fatto il caddie sui campi da golf. La causa a Tacconi? Ingigantita», corrieredelveneto.corriere.it, 14 gennaio 2022.

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