Mario Scaramella
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Mario Scaramella (1970 – vivente), avvocato e consulente italiano.
Citazioni di Mario Scaramella
[modifica]Intervista di Anna Germoni, Panorama.it, 1 febbraio 2016
- Moghilevich fu indicato da Litvinenko come un uomo dell'Fsb, era già noto per essere il capo della mafia russa. Gli stavano addosso l'Fbi ma anche altre agenzie di sicurezza: gli spagnoli, gli israeliani. E l'Ecpp indagava i suoi traffici di materiale nucleare.
- [Sulla morte di Aleksandr Val'terovič Litvinenko] Molto è rimasto segreto per ordine del ministro degli Interni che a sua volta ha avuto pressioni dal ministero degli Esteri, ma bisogna capire, da noi sarebbe inconcepibile accusare un capo di Stato estero di un omicidio...
- In Italia quando si scoprì che dovevo indagare su i rapporti fra politici e spionaggio russo qualcuno saltò dalla sedia e si dedicò a boicottare il mio lavoro, partendo proprio dalla delegittimazione.
- Mi si chiese di scoprire cose che forse credevano io non potessi scoprire. Quando ho riferito in merito ai politici corrotti, le istituzioni italiane mi hanno scaricato, si lavora meglio all'estero in effetti.
- [«Con lei Litvinenko parlò della mafia russa e dei soldi del Pcus?»] Sì, era esperto di mafia russa, aveva diretto l'Urpo, la divisione contro la criminalità organizzata dei servizi segreti russi, ed anche del Pcus: lui proveniva dal vecchio Kgb. [...] Litvinenko ha copiato per me l'intero archivio dell'Urpo. Sono più di diecimila pagine di nomi di mafiosi russi e dei loro contatti, per la politica abbiamo centinaia di pagine di verbali e trascrizioni di interrogatori, i nomi sono molti.
- Moghilevich ha legami con tutto e tutti, soprattutto se c'entra il gas russo.
- Per la mia esperienza il Cremlino non si fa manipolare da nessuno. Semmai manipola.
Intervista di Guido Ruotolo sull'avvelenamento di Sergej e Julija Skripal', Notizie.tiscali.it, 27 marzo 2018
- Era il 25 settembre 1971 ed il Regno Unito arrivò al più deciso atto di guerra diplomatica di tutta l'era sovietica e di confronto fra blocchi contrapposti. Londra espulse 105 diplomatici come schiaffo alle ostilità del Cremlino. Dopo quasi cinquant’anni il nuovo braccio di ferro diplomatico fra Sua Maestà e Mosca arriva a battere questo record di tensione: se contiamo i 60 diplomatici espulsi dagli USA e gli oltre 40 sanzionati da altri 16 paesi "atlantici" per solidarietà al Regno Unito, che già ne ha cacciati ben 23 all'indomani dell'avvelenamento del Colonnello Skirpal e di sua figlia a Salisbury con un raro gas nervino, siamo certamente di fronte al più grave confronto diplomatico di sempre.
- Effettivamente non sono ancora emerse ancora pistole fumanti che inchiodano Putin alle sue responsabilità ma quasi tutti i paesi occidentali dal moderato Canada fino alla nostra quasi-neutrale Italia, sono unanimi nel censurare la responsabilità politica del Cremlino, pure in attesa delle prove che Theresa May annuncia di avere.
- Se l'attentato è da attribuire ai russi, Putin non poteva non sapere o autorizzare.
- Putin potrebbe essere il responsabile perché ha ordinato l'operazione. O comunque è responsabile per omesso controllo del proprio arsenale segreto ed illegale. [...] Chi conosce infatti la Russia e si intende di guerra fra spie, sa che in realtà una diretta responsabilità del Cremlino sarebbe finanche meno grave di una Russia fuori controllo, dove i servizi segreti militari possono spadroneggiare ed utilizzare impunemente armi di distruzione di massa.
Intervista di Giancarlo Capozzoli, Espresso.repubblica.it, 5 agosto 2020
- L'efficienza di questi boss criminali passati agli ordini degli apparati della Russia post sovietica è stata posta al servizio sia interno che estero della sicurezza, pertanto oggi abbiano elementi come Moghilevich, un tempo semplici mafiosi, operare a livello internazionale nel traffici con i terroristi, negli attacchi informatici nelle grandi operazioni finanziarie a danno dei paesi "nemici" cioè dell'Occidente, dell'Europa, dei paesi anglosassoni.
- Negli anni ho ritrovato la Mafia russa sul mio percorso quando ho indagato sui traffici di materiale nucleare come consulente della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, poi piu recentemente come collaboratore della Commissione di inchiesta sulla intelligence italiana e sul dossier Mitrokhin.
- Scoprimmo che i nuovi servizi segreti russi, FSB, SVR e l'intelligence centrale militare GRU utilizzano i boss per i loro scopi, un mio informatore il Colonnello Alexander Litvinienko era stato il capo dell'ufficio anti criminalità organizzata dell'FSB e ci raccontò tutto. In seguito altri ex ufficiali russi ci fornirono prove ed evidenze, alla fine Litvinienko è stato ammazzato.
- Il povero Litvinienko ha pagato il prezzo piu alto ma credo che anche chi ha portato avanti quelle inchieste temerarie ed abnormi su di noi si sia molto esposto. Il tempo ha dimostrato che era in corso un confronto durissimo e che noi eravamo la prima linea. Oggi la counter intelligence e l'antiterrorismo dei paesi occidentali propriamente detti, basa l'analisi sul nostro lavoro di quegli anni.
Intervista sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, Stylo24.it, 24 febbraio 2022
- [Sulla battaglia dell'aeroporto Antonov] Stanotte alle 4 poche centinaia di armati dei servizi speciali (Gru, intelligence centrale militare e competenti Ru) sono entrate nell’aeroporto ed hanno tentato accessi nei ministeri di Kiev, senza uniforme, effettuando azioni di guerriglia che saranno rivendicate dai separatisti del Donbass, contemporaneamente truppe regolari si muovono da nord, est, sud est, i carri, le navi e le truppe russe, i caccia, i missili di precisione sparati anche dai bielorussi contro i fratelli ucraini.
- Più che uno scenario da primavera praghese immagino una operazione sul modello afgano.
- Ovvio che nessuno è al sicuro, l'offensiva di Putin è verso tutti i paesi dell'ex blocco Soviet/Est ed anche verso gli oppositori interni, (non tutti i vertici dei servizi sono filo putiniani); in una ottica più ampia la minaccia è alla Nato ed alla Ue, sostanzialmente abbandonate dalle ultime tre amministrazioni americane al proprio destino.
Citazioni su Mario Scaramella
[modifica]- Affermava di aver insegnato in università dove non lo conoscono neppure. Ho chiesto a Guzzanti, che lo aveva sempre coperto, di chiedere chiarimenti e Scaramella integrò il curriculum con qualifiche ancora più inquietanti. (Valter Bielli)
- In commissione tutti avevano sospetti, anche nel centrodestra. Poi me lo trovo impelagato in una sparatoria in cui sono coinvolti dei camorristi e in cui, l'unico ferito che arriva all'ospedale, è proprio quello che avrebbe sparato. E Scaramella fa la vittima, afferma che avevano tentato di ammazzarlo per il suo ruolo nella commissione Mitrokin! (Valter Bielli)
- Ma come si può ancora stare a sentire un megalomane che è stato capace di mentire persino sul suo stato di salute? Che è arrivato a dire che nel suo corpo c'era una dose di polonio cinque volte superiore a quella letale, salvo uscire oggi con le sue gambe dall'ospedale? Lo dico un'ultima volta. Credetemi: Scaramella is a mental case. Non va messo sotto inchiesta, non va buttato in un carcere: va consegnato alle cure di un efficiente staff medico che si prenda cura della sua psiche e, in silenzio e per il suo equilibrio, lo faccia dimenticare.
- Mario Scaramella è un lurido bugiardo. [...] Non ho mai detto che Prodi è stato un agente del Kgb, né ho mai sostenuto che sia stato "coltivato" dall'intelligence sovietica. Fatevelo dire, soltanto in Italia può essere dato credito a un caso psichiatrico come Scaramella.
- Purtroppo mi sono imbattuto in questo stupido bugiardo circa tre anni fa. [...] Scaramella cominciò ad alluvionarmi con e-mail prolisse, logicamente sconnesse, zeppe di richieste incomprensibili, basate su informazioni altrettanto incomprensibili e, soprattutto, di misteriosa provenienza. La conoscenza diretta e personale di questo spostato non migliorò la situazione. Io mi illudevo che l'interesse di Guzzanti e di Scaramella fosse legato ai tentativi di penetrazione del Kgb nella sinistra italiana negli anni '70-'80. Come del resto era avvenuto in Francia e in Germania. Dunque, pensavo che la vostra commissione Mitrokhin volesse approfondire il lavoro svolto da un centinaio di agenti del servizio segreto sovietico in Italia. Le cose purtroppo non stavano così.
- Mario sembrava ossessionato dal gruppo dei Verdi. Non avevo particolari informazioni. Piuttosto fui io ad ascoltarlo attentamente, mentre sosteneva che dietro la loro attività politica potessero nascondersi interessi del Kgb.
- Mario voleva sapere se gli affari dell'Olivetti nell'ex Unione Sovietica nascondevano legami con il Kgb. Ho semplicemente spiegato che ogni azienda che operava sul mercato sovietico veniva spiata dal Kgb. Ma questo non vuol dire essere controllati dal Kgb.
- Quando finì il mio lavoro a Napoli, Mario mi mise in mano 600 o 800 euro in contanti. Mi sentii umiliato. Gli dissi che non vendevo informazioni e che avevo accettato l'incarico perché collaborare con l'Italia era per me un'occasione irripetibile di far sapere all'occidente cosa è stato il Kgb, chi è Putin e quanto sia corrotto il suo regime. Aggiunsi che era giusto che fossi retribuito come un consulente professionista, con parcelle regolarmente accreditate sul mio conto dalla Commissione. E soprattutto in modo trasparente, perché l'Fsb non sospettasse che mi ero intascato in nero milioni di dollari per le mie informazioni. Era una questione di trasparenza e di sicurezza. Mario non mi accreditò nessun denaro. Continuò a dirmi di non preoccuparmi. Che sarei diventato famoso e avrei testimoniato di fronte al Parlamento italiano. Che avrei potuto portare la mia famiglia in vacanza in Italia. Mi aveva preso per un pezzente.
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