Michele Pirro
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Michele Pio Pirro (1986 – vivente), pilota motociclistico italiano.
Citazioni di Michele Pirro
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [«Un collaudatore che fa una gara la fa per collaudare in corsa o per cercare di vincere?»] Un collaudatore fa delle prove e dei test. Un pilota fa la gara! Quando si fa una gara si entra in un automatismo diverso dal collaudatore. Le procedure e i tempi per mettere a punto in funzione delle condizioni della pista si accorciano e bisogna essere estremamente concentrati su ciò che sta accadendo, con l’obiettivo di fare una performance pura.[1]
- In MotoGP il livello del campionato è altissimo e confrontarsi solo ogni tanto con i migliori è complicato perché gli automatismi li acquisisci correndo sempre al massimo e contro avversari che sono più veloci di te.[2]
- La MotoGP è il coronamento di tutti gli sforzi che fai come pilota.[2]
- Per me è più difficile correre in gestione che attaccare. Preferisco le situazioni in cui spingo al limite, perché se giro due secondi più lento del mio ritmo diventa tutto più complicato. Diventa difficile anche sorpassare, perché sei costretto a compiere manovre meno naturali. Questo aspetto è sicuramente un mio limite [...].[3]
- [...] odiavo Gigi [Dall'Igna, direttore generale di Ducati Corse] [ride, ndr]. Io avrei dovuto fare il collaudatore per un anno, volevo correre e lui diceva che lo avrei fatto quando la moto sarebbe stata competitiva. Quando arrivò Stoner come collaudatore, pensavo di essere libero, ma Casey è durato poco in quel ruolo e quell'episodio ha segnato la mia carriera [ride, ndr]. Poi Gigi mi disse: un pilota lo posso trovare, ma un collaudatore che fa quello che fai tu no. Ho metabolizzato questa cosa, anche se rimane sempre il pensiero di quello che avrei potuto fare. [...] Quando sei giovane è difficile da accettare. Non penso di essere da meno di tanti altri piloti, quindi un po' dispiace. Mi rimarrà sempre il dubbio su quale sarebbe stato il mio livello se avessi corso qualche stagione completa in MotoGP.[4]
Cristina Marinoni, iconwheels.it, 7 settembre 2018.
- [«Com'è nata la tua passione per le due ruote?»] L'ho ereditata da mio padre, che da sempre ama le moto da turismo. A 13 anni l'ho convinto a portarmi in pista e, da quel momento, non ho pensato ad altro. Al punto che ho perso 25 kg in sette mesi: non avevo mai praticato sport e, in più, approfittavo del negozio di alimentari dei miei genitori.
- Se nasci a San Giovanni Rotondo, luogo di devozione di Padre Pio, hai due alternative: diventare sacerdote oppure lavorare all'ospedale [...].
- [...] tutti i ragazzini della mia città diventano chierichetti. Ero un po' più ribelle rispetto alla media, però. [«Racconta»] Io e un mio amico eravamo molto vivaci. Senza fare niente di esagerato, ma abbastanza per essere rimandati alla Prima Comunione. Più precisamente: non idonei a ricevere il sacramento. Mia nonna, devotissima a Padre Pio, ha perso 10 anni di vita. [...] Non ti dico la vergogna l'anno successivo: nella foto di gruppo sono 10 cm più alto di tutti. L'episodio mi ha insegnato una lezione che mi è servita molto in sella. [«Perché?»] Ho imparato che bisogna rispettare le regole. La disciplina già da piccoli è indispensabile in qualsiasi ambito, sport e giochi compresi. Figurati sul lavoro; che tu sieda a una scrivania o sfrecci a 300 km orari.
Intervista di Paolo Beltramo, sport.sky.it, 11 dicembre 2023.
- Il feeling del pilota si può misurare soltanto dal cronometro [...]. Se ti limiti all’approccio scientifico, devi sapere che qualsiasi novità portino gli ingegneri per loro ovviamente dovrebbe andare meglio, essere un passo avanti. Secondo loro adesso la moto potrebbe andare sulla luna, visto che loro migliorano la moto tutti i giorni e pensano che ogni modifica sia un miglioramento, così almeno dicono il computer, la statistica. Però alla fine di 10 pezzi 8 vengono scartati.
- A me, ad essere sincero, il rammarico di non aver fatto qualche anno di mondiale rimarrà per sempre. Non saprò mai se il mio livello avrebbe potuto crescere o no. Comunque aver avuto la fiducia di piloti come Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo e vedere questi di un'altra generazione apprezzare il lavoro che abbiamo fatto e continuo a fare da una parte mi inorgoglisce. Perché io invecchio, ma le sensazioni sono ancora valide.
- Vivere due generazioni di piloti, cioè quella dove abbiamo corso io, Dovizioso, Lorenzo, Stoner, Valentino e una completamente nuova, diversa, è una cosa bella. Nella mia carriera, magari indirettamente perché faccio poche gare di MotoGP e in quei casi me le suonano, confrontarmi, vedere il modo di guidare, di pensare dei giovani mi rende felice, non mi pesa. Tutti noi della vecchia guardia eravamo un po' più rigidi, un po' più impostati su come avevamo l'abitudine di guidare le moto, oggi sono molto più flessibili, più pronti al cambiamento. Loro vengono da una scuola che già da piccoli li ha formati molto bene. Noi invece ci siamo formati andando con lo scooter o l'Ape. [...] Sai, su queste cose un conto è metterci mano a 25-30 anni, un altro farlo a 15.
- [«A che punto della carriera è giusto cominciare a fare il collaudatore?»] Quando io sono arrivato, volevo fare il pilota. A quei tempi il collaudatore prendeva 3 o 4 secondi, in pratica consumava della benzina, verificava che non si rompesse niente. Quando sono arrivato io, guidavo forte come i piloti ufficiali. Perciò, se qualcosa fosse andata meglio o peggio, lo si sarebbe potuto valutare. Questa è stata la chiave. Prima, anche se giravi più piano, si pensava che il pilota ufficiale avrebbe colmato il divario anche di 2 o 3 secondi. Questo metodo ti faceva perdere molto tempo nello sviluppo. Per esempio dicevi: la provo con Battaini e poi, quando la guida Valentino Rossi, gli dà 3 secondi. Non funziona così, non è che 3 secondi li trovi al supermercato! Di questa cosa sono orgoglioso, perché ho cambiato anche un po' le sorti del collaudatore: prima era un ex pilota, adesso deve essere uno che va anche forte.
- Gigi [Dall'Igna] è un leader. All'inizio con lui mi sono scontrato, perché io volevo correre e lui invece voleva che facessi il collaudatore [...]. Negli anni ho poi capito che un leader capisce cosa devono fare le persone che lavorano con lui e così riesce ad ottenere il massimo. Fino a qualche anno fa io con lui ero incazzato nero, ma ora [...] come faccio a non dargli ragione? Io non ho mai fatto un anno o due interi di mondiale, ma a fare la moto migliore ci siamo riusciti senza dubbio. Questo grazie a quello che aveva in testa lui.
- [Sulla Ducati] Forse il nostro vero merito è stato quello di fare in modo che Superbike e MotoGP iniziassero a parlarsi: io ho provato anche le SBK e i nostri piloti, quando girano per allenarsi, usano le moto di serie che hanno tutte comunque qualcosa che le unisce alla MotoGP. Non è facile trovare una casa che ha portato questo know-how in tutte le sue moto, anche in quella elettrica: c'è un link che lega il top di Ducati, cioè la MotoGP, alla moto che tutti poi possono comprare, alla SBK, Supersport, all'elettrica.
Citazioni non datate
[modifica]- [...] il pilota deve essere "concentrato" nel fare del suo meglio ed esprimere tutto il potenziale di cui ha bisogno per essere veloce durante i fine settimana di gara. Fondamentalmente, è totalmente focalizzata su se stessa. Il pilota collaudatore, d'altra parte, lavora dalle sette alle otto ore al giorno, deve avere un quadro completo e ha anche molto chiaro le esigenze degli altri utenti. Nel corso degli anni ho imparato a distinguere e gestire questi due obiettivi.[5]
- [«Ti senti più pilota o collaudatore?»] [...] Mi sento un pilota e lavoro tutto l'anno per essere un pilota. Il fatto di essere un collaudatore e migliorare le moto, è comunque competizione perché si cerca di migliorare per vincere.[6]
Citazioni su Michele Pirro
[modifica]- Michele è uno dei pochi piloti al mondo che non correndo costantemente riesce a stare tra i primi dieci della MotoGp. Non è roba da poco. Stare tra i primi dieci della MotoGp vuol dire che sei uno dei piloti più veloci del mondo. Essere uno dei piloti più veloci del mondo che fa collaudi è qualcosa che sicuramente è per pochi. [...] Se i nostri piloti ufficiali vanno così è perché lui si fa, passami il termine, un mazzo tanto: questo lui l'ha capito bene, ha capito bene che nel tempo ha rinunciato a parte delle soddisfazioni del pilota per avere tante altre soddisfazioni. (Davide Tardozzi)
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista Michele Pirro: "Mi sento a tutti gli effetti un pilota ufficiale Ducati", motociclismo.it, 6 giugno 2014.
- ↑ a b Dall'intervista di Paolo Sperati, Michele Pirro, il pilota totale di Ducati, redbull.com, 25 marzo 2017.
- ↑ Dall'intervista di Christian Caramia, Pirro: "Bagnaia? Può solo perdere il titolo MotoGP, nelle corse non si sa mai", motosprint.corrieredellosport.it, 11 ottobre 2022.
- ↑ Dall'intervista di Matteo Aglio, MotoGP, Michele Pirro: "Fino a 5 anni fa odiavo Gigi Dall'Igna", gpone.com, 19 dicembre 2022.
- ↑ Da un'intervista a motosan.es; citato in Michele Pirro sottolinea le «due grandi differenze» tra essere un collaudatore e un pilota da competizione, motorcyclesports.net.
- ↑ Dall'intervista Michele Pirro, in visita presso la sede di Sidi, si racconta, sidi.com.
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