Modi di dire romani

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Raccolta di modi di dire romani.

A[modifica]

  • Anna' in gattaccia.[1]
Andare a corteggiare donne.[2]
Riprenditi.
Datti una regolata, ora esageri.

C[modifica]

  • Ciccia ar culo.[4]
E chi se ne frega!
  • Come t'antitoli?[5]
Come ti intitoli?
Come ti chiami?

M[modifica]

  • Me possino cecamme.[6]
Che possano accecarmi.
Se quello che dico non è verità: non dubitare, non mento, credimi, è proprio vero!

N[modifica]

  • Nun me stucca er pacco.[7]
Non stuccarmi il... "pacco".
Non affliggermi; basta, non seccarmi più.

R[modifica]

P[modifica]

  • Purcin de la Minerva.[9]
Pulcino della Minerva.
L'Obelisco della Minerva

S[modifica]

Ci becchiamo.
Arrivederci. Ci vediamo.

T[modifica]

Ti risulto?
Ti piaccio? Mi trovi simpatico? Sono il tuo tipo?

Note[modifica]

  1. Citato in Cesare Pascarella, Sonetti, Nuova ristampa riveduta e corretta dall'Autore, Roux e Viarengo, Roma-Torino, 1906, p. 157.
  2. Spiegazione in Sonetti, p. 176.
  3. Citato in Studi italiani di linguistica teorica ed applicata, vol 28, Pacini Editore, Pisa, 1999, p. 16
  4. Citato in Roberto Vacca, Una sorta di traditori Bompiani, 1997, p. 428.
  5. Citato in Stefano Bartezzaghi, Come dire, Galateo della comunicazione, Mondadori, p. 101
  6. Citato in Vittorio Gleijeses, I Proverbi di Napoli, con ventiquattro litografie fuori testo di Gatti e Dura, Edizioni del Giglio, SEN, Napoli, 1978, p. 226.
  7. Citato in Renzo Paris, Squatter. Una storia di case occupate, Castelvecchi, Roma, 1999, p. 59
  8. Citato in La cucina senza tempo (da perdere), Edizioni Gribaudo, 2011, p. 79. ISBN 88-580-0206-7
  9. Citato in Pascarella, Sonetti, p. 150.
  10. Citato in Studi italiani di linguistica teorica ed applicata, vol 28, Pacini Editore, Pisa, 1999, p. 18
  11. Citato in L'Espresso, Edizioni 14-20, p. 52

Voci correlate[modifica]