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Oromo

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Donne oromo

Citazioni sugli oromo o galla.

Citazioni

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  • Divisi in numerose tribù che di vincolo comune non hanno che il linguaggio, in tutte sono la ferocia ed il sucidume delle più selvagge popolazioni. Non mangiano che carne cruda, bevono il sangue degli animali la cui carne li nodrisce, e le intestina dei quali vengono poi usate a collane o in acconciature del capo orribili a vedersi. Armati di lunghi bastoni induriti al fuoco, di scudi di pelle bovina, fanno contra i nemici incursioni rapide e disastrose. La sete loro di sangue, nulla risparmia: quindi, malgrado l'imperfezione delle armi delle quali fan uso, la loro ben conosciuta crudeltà, le orride grida che mandano pugnando, gettarono per gran tempo tra gli Abissini un impression di terrore che loro non permetteva di resistere. (Amédée Tardieu)
  • Non solamente è la poligamia lecita ai Galla, ma, siccome una numerosa famiglia è fra questo popolo primitivo il miglior mallevadore d'una grande possanza, le donne stesse sono le prime a sollecitare i mariti a prender un'altra compagna. (Amédée Tardieu)
  • Gli azebù galla sono considerati dalle altre popolazioni come una razza di schiavi. È in mezzo ad essi che si compiono ancora oggi le retate più numerose di quegli infelici.
  • I galla non hanno una religione ben determinata ma tengono in onore più di qualunque altro popolo d'Abissinia e forse di Africa la carità e la tolleranza. Le loro credenze sono un miscuglio di giudaismo, di islamismo e di paganesimo. Adorano Oul dio del cielo assistito da quarantaquattro geni secondari e quelli fra i galla che sono cristiani continuano ad invocare cotesti geni fra le preghiere di un cristianesimo denaturato. L'islamismo dei galla, dov'è diffuso, ha essenzialmente carattere di opposizione politica agli abissini copti.
  • L'ideale diremo così che sta in cima dei pensieri di un azebù galla consiste nell'assalire e nell'uccidere i componenti di qualche disgraziata carovana poco difesa, più che per depredarla, per evitare gli uomini.
    L'azebù galla che non è riuscito ancora a compiere una di tali imprese, è considerato come imbelle. Nessuna donna consentirebbe ad unirsi a lui, e non gli è permesso di portare la capellatura a treccie, segno che distingue simile specie di eroi.
  • La conquista dei galla, iniziata da Menelik nel 1870 ebbe fine nel 1897 con l'assoggettamento dei borana. I galla difesero con la forza della disperazione le loro terre: solo le scordie fra tribù e tribù e i fucili dei quali l'Europa aveva invaso l'Abissinia finirono per avere ragione sul loro valore e sul loro numero. Decimati dalla strage e dalle carestie susseguenti alle guerre ed alle razzie che popolarono l'Abissinia di schiavi, i galla si sottomisero agli scioani, ma l'odio di razza cova in loro tenace e paziente fomentato dalle tristi condizioni provocate dal governo dispotico e crudele dei luogotenenti abissini.
  • Nessun capo abissino e neppure quelli che potevano disporre di veri eserciti ai loro comandi osò mai avventurarsi in mezzo delle sterminate pianure dove essi vivono numerosissimi. Nessun abissino osa frequentare i loro mercati. Sono idolatri, non coltivano la terra, si cibano soltanto di latte e passano per i cavalieri più abili dell'impero.
  • Gelosi della loro autonomia non soffrono che mercanti arabi frequentino i loro mercati, e preferiscono di tentare vie e pericoli per arrivare a Baso[1] a fine di cambiare i loro ricchi prodotti: indipendenti per indole e per tradizioni non riconoscono freno di autorità alcuna, e solo quando supremi pericoli minacciano la patria corrono fiduciosi sotto le armi, e combattono con spartano eroismo guidati da un re che eleggono capo delle armate.
  • I Gallas vi ha chi ci dice che sieno gente crudele, e chi vorrebbe farci credere sia un popolo di miti costumi, dedito alla pastorizia: per quanto ne seppi l'anno passato nella remota Fadasi, e per quanto ebbi campo ad apprendere in quest'anno in Baso, credo siano esagerate le voci che attribuiscono a questo popolo molte crudeltà.
  • Sono gente di alta statura e ben fatti. Hanno il cranio dolicocefalo seguendo il diametro antero-posteriore. Viso rotondo, occhio grande, e penetrante, ciglia lunghe, e sopracciglio folto ed inarcato, naso corto e leggermente appiattito. Labbra grosse nella parte mediana; bocca grande, orecchie piccole; capelli increspati e lunghi, gambe rotonde, mani piccole; pochissima muscolatura.

Note

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  1. Località della regione del Goggiam, parte nord-occidentale dell'impero d'Etiopia.

Voci correlate

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Altri progetti

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