Patricia Highsmith
Patricia Highsmith (1921 – 1995), scrittrice statunitense.
Citazioni di Patricia Highsmith
[modifica]- Chi sono io? Solo un riflesso negli occhi di chi mi ama.[1]
- Giugno. Come suonava dolce quella parola, pigra, limpida e traboccante di sole e di calore![2]
- I criminali sono interessanti per quanto riguarda l'azione, perché almeno per un certo periodo sono attivi, liberi di spirito, e non si piegano davanti a nessuno.[3]
- Io trovo noiosissima e artificiosa la pubblica passione per la giustizia; dopo tutto, che giustizia sia fatta, non importa né alla vita né alla natura.[3]
- Uccidere è un po' come fare l'amore, una specie di volontà di possesso.[4]
Carol
[modifica]Nella mensa per i dipendenti del Frankenberg era l'ora di punta.[5]
Il talento di Mr. Ripley
[modifica]Tom sbirciò alle sue spalle e scorse l'uomo che lo seguiva uscire dietro di lui dal Green Cage. Accelerò il passo, ma non c'era ombra di dubbio. L'uomo era proprio alle sue calcagna. Tom lo aveva notato cinque minuti prima mentre questi lo osservava con insistenza da un altro tavolo, come se non fosse proprio del tutto sicuro, ma quasi. A Tom, però, era sembrato sicuro abbastanza da indurlo a bere d'un fiato il suo drink, pagare in gran fretta e lasciare il locale.
Giunto all'angolo si protese in avanti e affrettò il passo oltre la Quinta Strada. Era nelle vicinanze di Raoul's. Si chiese se fosse il caso di correre il rischio di entrare e farsi un altro bicchiere. Doveva sfidare la sorte con tutte le conseguenze che ne derivavano oppure era meglio squagliarsela verso Park Avenue cercando di seminare quel tipo entrando e uscendo da qualche portone male illuminato? Si decise ed entrò da Raoul's.
L'alibi di cristallo
[modifica]Erano le tre e trentacinque di un martedì pomeriggio al Penitenziario Statale, e i detenuti stavano tornando dal lavoro. Uomini in uniformi non stirate, color carne, col numero sulla schiena, defluivano per i lunghi corridoi del blocco A. Da loro si alzava un fitto borbottio, anche se in apparenza nessuno stava parlando col vicino. Era uno strano coro, non musicale, che il primo giorno aveva spaventato Carter. Era ancora un pivello e aveva addirittura pensato che bollisse in pentola una rivolta: ora invece l'accettava come una caratteristica del Penitenziario Statale, o forse, chissà, di tutte le prigioni. La porta delle celle era aperta, e a mano a mano gli uomini sparivano, inghiottiti dalle celle al pianterreno, e di sopra, in quelle che davano sulle ringhiere (il blocco aveva quattro piani). Ben presto i corridoi si svuotarono. Adesso c'erano venticinque minuti per lavarsi al lavandino della cella; cambiarsi la camicia, chi ci teneva e ne aveva una pulita; scrivere una lettera, o mettersi la cuffia e ascoltare il disc-jockey del programma musicale che andava in onda a quell'ora. Il campanello della cena suonava alle quattro.
Citazioni su Patricia Highsmith
[modifica]- Il nome «Patricia Highsmith» indica per me un territorio sacro, colei il cui posto tra gli scrittori è paragonabile al posto che Spinoza occupa per Deleuze (il «Cristo tra i filosofi»). Chi parla di lei deve fare attenzione, perché cammina sui miei sogni. (Slavoj Žižek)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Natalia Aspesi, Attrazioni molto fatali, la Repubblica, 18 agosto 2003.
- ↑ Da Il talento di Mr. Ripley, traduzione di Maria Grazia Prestini, Bompiani, Milano, 2011, cap. 26, p. 249. ISBN 978-88-452-4866-5.
- ↑ a b Da Suspense: pensare e scrivere un giallo, traduzione di Cagnoni & Coyaud, La tartaruga, Milano, 1986. ISBN 88-7738-005-5; citato in Rispetto la legge, ma i criminali mi piacciono, La Stampa, 20 settembre 1986, p. 3.
- ↑ Citato in La scrittura segreta di Patricia Highsmith, Rivistastudio.com, 6 novembre 2019.
- ↑ Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
Bibliografia
[modifica]- Patricia Highsmith, Il talento di Mr. Ripley, traduzione di Maria Grazia Prestini, Bompiani, Milano, 2001.
- Patricia Highsmith, L'alibi di cristallo, traduzione di Carlo Brera, Bompiani, Milano, 1993.
Filmografia
[modifica]- Carol (2015) – soggetto
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