Philip Sidney

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Philip Sidney in un ritratto postumo di ignoto

Philip Sidney (1554 – 1586), poeta e militare britannico.

Citazioni di Philip Sidney[modifica]

  • [...] il musicista rileva ciò che è in armonia con la Natura e ciò che non lo è, solamente il poeta, rifiutando di soggiacere a tali legami ed elevandosi con la forza della propria creatività, inaugura effettivamente una realtà nuova, sia migliorando ciò che già produce la Natura, che creando ex novo forme mai esistite. Così egli cammina tenendo per mano la Natura, senza esserne limitato dal rigido mandato, ma esplorando liberamente e mantenendosi solo entro l’orizzonte della propria immaginazione.[1]
  • Il solo svantaggio d'un cuore onesto è la credulità.[2]
  • Non saranno mai soli se accompagnati da nobili pensieri.
They are never alone that are accompanied with noble thoughts.[3]
  • Stupido, mi disse la mia Musa, guarda nel tuo cuore e scrivi.
Foole, said my Muse to me, look in thy heart and write.[4]
  • Una donna gentile non soltanto deve comandare senza autorità, ma convincere senza parlare.
[...] a fair woman shall not only command without authority but persuade without speaking.[5]

Incipit di Sleep[modifica]

Vieni, Sonno; o Sonno! nodo sicuro di pace.[6]

Citazioni su Philip Sidney[modifica]

  • il Sidney non è un servile imitatore, e i suoi sonetti gli meritano l'epiteto di «Petrarca inglese» per la sottigliezza psicologica e le mosse appassionate: prima di lui la letteratura inglese non aveva conosciuto nulla di liricamente così alto. (Mario Praz)

Note[modifica]

  1. Da Apologie for Poetrie, citato in Alberto Olivetti, Poesia e politica in Philip Sidney, ilmanifesto.it, 4 ottobre 2019.
  2. Da Arcadia, II; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2022, n. 1447. ISBN 978-88-203-3911-1
  3. (EN) Da The Countess of Pembroke's Arcadia (1580), Sampson Low, Son & Marston, Londra, 1868, libro I, p. 71.
  4. en Da Astrophel and Stella (1591), D. Stott, Londra, 1888, p. 1.
  5. (EN) Da The Countess of Pembroke's Arcadia (1580), 1868, libro III, p. 278.
  6. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X

Altri progetti[modifica]