Piedone a Hong Kong
Piedone ad Hong Kong
Titolo originale |
Piedone ad Hong Kong |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1975 |
Genere | azione, poliziesco, commedia |
Regia | Steno |
Soggetto | Lucio De Caro |
Sceneggiatura | Lucio De Caro e Steno |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Piedone a Hong Kong, film italiano del 1975 con Bud Spencer, regia di Steno.
Frasi
[modifica]- A lei non piacciono i miei metodi, vero dottor Accardo? (Rizzo)
- Bel lavoro Rizzo: due morti in quarantott'ore. Fa parte del suo metodo? (Accardo) [dopo la morte di Pastrone]
- Tu adoperi i pugni, e io i soldi. (Barella) [a Rizzo]
- Tu c'hai antenati napoletani, perché ti fai capire troppo bene a segni. (Rizzo) [a Yoko, dopo che a gesti gli ha dato a intendere di volere del cibo]
- San Gennà, pure qua stai, eh! (Rizzo) [Quando rintraccia il misterioso Chen Li]
- «Caro Caputo, non ti preoccupare che sto in prigione. Ricordati che l'asso nella manica ce l'ho sempre io. Adesso, invece di stare lì senza far niente, devi fare un lavoretto per me, ma prima di tutto leva quei piedi da sopra alla scrivania mia!»(Rizzo) [lettera dal carcere a Caputo]
- Piantone! Sono il dottor Colussi! Aprite il passo carraio, che esce un'ambulanza! (Rizzo) [imitando il dialetto veneto del dottor Colussi per evadere dal Carcere di Poggioreale introducendosi nell'ambulanza del penitenziario]
- Hai visto? Hai rotto tutta la porta...E si bussa prima di entrare! (Rizzo) [a uno degli scagnozzi di Accardo, dopo avergli sbattuto in faccia la porta d'ingresso del covo di Barella, rompendola]
- E adesso mi dirà che lo sapeva che era lui la pecora nera, eh? (Rizzo) [a Morabito, dopo aver arrestato Accardo]
Dialoghi
[modifica]- [Rizzo è in macchina insieme a Caputo, travestito da donna per attirare dei malviventi] Rizzo: Lasciati andare, lasciati andare che mi sembri un pezzo di ferro!
Caputo: Ma quale pezzo di ferro, commissà? Io la femmina non l'ho fatta mai, mica mi sto divertendo?
Rizzo: E già, perché io mi sto divertendo!
Caputo: E lo so, ma ch'aggia fà?
Rizzo: Capù, che hai mangiato aglio?
Caputo: No, cipolla, poco poco...
Rizzo: Eh mannaggia, tu puzzi proprio: pure 'a cipolla...Zitto, zitto, che sento rumore! Dai, abbracciami! Stringimi, stringimi!
Caputo: Un momento!
Rizzo: Stringimi!
Caputo: Un momento commissà, nun 'nce 'a faccio cchiù!
Rizzo: E non respirare!
Caputo: Ma comme, nun respiro? Io moro si nun respiro!
Rizzo: Muori, muori! Ma non respirare!
- Rizzo: Il signor Pastrone è il numero 1 della droga a Napoli e bisogna farlo parlare.
Morabito: Che il signor Pastrone sia il numero 1 della droga a Napoli è da dimostrare: il signor Pastrone è un antiquario!
Rizzo: Non ho mai visto droga d'antiquariato.
- Caputo [leggendo il fonogramma spedito dall'Interpol e recante avviso dell'arrivo a Napoli di Barella]: «Frank Barella, nato a Olba... Olbash...» vabbè, chillu paese llà «il 7/1929. Indesiderabile. Schedato a Niuyok il 6/4/1958. Legato al traffico di stupefacenti e coinvolto in due tentati omicidi. Perquisita sua abitazione settembre 1972 a Longislànd. Costretto a soggiorno obbligatorio in Italia. Stop. Controllare suoi spostamenti. Stop».
Rizzo: Non bastavano le rogne che c'abbiamo noi, ce le dovevano mandare pure dagli Stati Uniti!
- Rizzo: Barella, tu sei un sorvegliato speciale, lo sai che ti devi presentare ogni due giorni in Questura? Dove abiti?
Barella: All'Hotel Excelsior.
Rizzo: Te la passi bene, eh?
Barella: Io non sono un poliziotto, per questo sono ricco. [cava di tasca un mazzetto di banconote e lo porge a Rizzo] Tieni, prendi, vuoi favorire?
Rizzo: Questa è roba che io non mangio, mi fa male allo stomaco.
- Accardo: Il 12 dicembre dello scorso anno dal nostro ufficio vi informiamo che un carico di eroina è in arrivo dall'Estremo Oriente, andate all'aeroporto e che cosa trovate? Niente. Il 4 gennaio vi informiamo che è in arrivo a Napoli via mare un carico da New York, andate al porto e trovate solo dei vecchi giornali al posto dell'hashish. Il 18 gennaio, invece, siete voi a informarci che un carico di droga viaggia su una bara diretta a Boston, ma l'FBI trova soltanto un cadavere. E io stesso sono stato testimone dell'ultimo episodio: un confidente che ci salta in aria davanti agli occhi. Devo continuare?
Morabito: Ma io non posso credere...
Accardo: Lei potrà anche non crederci, ma c'è una spia, tra voi, che avverte i trafficanti ogni volta che sta per scattare una trappola.
Rizzo: Bene: ora sappiamo quello che dobbiamo fare.
Morabito: Che cosa vuol dire?
Rizzo: Se c'è un corrotto ci sarà un corruttore, e questo è il numero 1 della droga a Napoli: Pastrone. Quello a cui lei mi ha sempre impedito di mettere le manette ai polsi.
Morabito: Le ho già detto che non ci sono prove: nessun magistrato firmerà l'ordine di cattura. Eppoi, è troppo protetto, non possiamo arrestarlo: si porterebbe dietro quattro avvocati e uscirebbe in due ore.
Rizzo: Basta con queste coperture e protezioni! Se no per questa gente [allude ad Accardo] saremo sempre una colonia. Io vado da Pastrone!
Morabito: Rizzo! Glielo proibisco formalmente! [Rizzo non gli dà minimamente retta ed esce sbattendo la porta]
- [Giunto a Bangkok, Rizzo viene rapinato del portafogli da Mimì detto "Mani d'oro"]
Rizzo: Se permetti, questo è mio.
Mimì: Come avete detto?
Rizzo: Ho detto che è mio.
Mimì: Ehm...ma voi siete italiano?
Rizzo: E tu sei napoletano, eh?
Mimì: No, di Pozzuoli.
Rizzo: E che ci fai qua?
Mimì: Faccio 'a stagione, qua c'è un bel movimento e allora...a Napoli non si batteva più un chiodo...
Rizzo: E stai qua a tenere alto il nome dell'Italia, eh?
Mimì: Ma io non sono italiano. Permettete? Mimì Apertica, detto "Mani d'oro". Apolide.
Rizzo: Apolide di Pozzuoli?
Mimì: Eh, apolide di Pozzuoli. Ehm...voi siete turista?
Rizzo: No.
Mimì: No? E che siete?
Rizzo: Commissario di polizia.
Mimì: Gesù! Sono fottuto?
Rizzo: No.
- [Durante la rissa al "Drago verde" Di Hong Kong] Barella: Ma non finiscono mai, questi cinesi!
Rizzo: Eh...sono un miliardo...
- Pilota elicottero Hong Kong-Macao: Lei è mai stato a Macao?
Rizzo: No.
Pilota elicottero Hong Kong-Macao: Macao è una colonia portoghese, completamente circondata dalla Cina rossa. Quelle isole laggiù appartengono tutte a Mao. Va a Macao per turismo? [Rizzo non risponde] Per giocare? [Rizzo non risponde] Per affari?
Rizzo: Miei.
- [Mentre è rinchiuso nel Carcere di Poggioreale] Rizzo: Stammi a sentire, Gennarì: funziona sempre la posta aerea?
Gennarino: Eeeeh, una lettera qui si può spedire semplice, raccomandata, espressa: è facilissimo. Ma è una lettera importante?
Rizzo: Molto importante.
Gennarino: E va bene, noi la manderemo...con le Poste Vaticane.
- [Nel covo napoletano di Barella, in attesa dell'arrivo di Accardo e della sua banda]
Barella [puntandogli una pistola contro] : Stai correndo un po' troppo!
Rizzo: Non spareresti mai, Frank: avresti potuto farlo altre volte, ma ti è sempre mancato il coraggio. Eppoi tu ti liberi troppo facilmente delle polizie di tutto il mondo. È da Bangkok che ho capito che tu sei dell'FBI!
Barella: Bravo sbirro, hai fatto presto a scoprirmi. Io invece fino a Macao ho continuato a pensare che...che la pecora nera potevi anche essere tu...
Rizzo: E adesso lo sai chi è?
Barella: Penso di sì, ma non ho le prove.
Rizzo: Le avremo ben presto, vedrai...
- [nel covo napoletano di Barella]
Accardo: Non avresti mai dovuto tenere in quella camera d'albergo quel dossier su di me. Pensavo che l'FBI addestrasse meglio i suoi uomini. O forse sei tu che non sei abbastanza bravo?
Barella: Bravo abbastanza per capire che eri tu l'uomo ideale per l'organizzazione. Come agente del Narcotic Bureau eri a conoscenza di tutte le mosse della polizia italiana. La prova l'ho avuta a Macao: come potevi essere già lì al momento del nostro arresto? Solo l'organizzazione sapeva che io e Rizzo eravamo là.
Accardo: Ah, ah...
Barella: La spia che tutti cercavamo sei tu! E sei tu che hai sparato a Caputo!
Accardo [estraendo una pistola]: È un peccato che tu non lo possa raccontare a nessuno. Sai che faccio? Ti manderò dove ho spedito Pastrone: ho fatto tacere anche lui. Ok...? [nascosto dietro la porta d'ingresso, Rizzo gliela sbatte in pieno viso]
[Rizzo, Barella, Yoko e i marinai americani sono seduti al tavolo di un ristorante al Borgo Marinari]
Speaker radiofonico: «Una brillante operazione antidroga è stata portata a termine dal dottor Morabito, Capo della Squadra Mobile di Napoli. Il giovane dirigente ha sgominato un'intera banda di trafficanti internazionali capeggiati da un funzionario del Narcotic Bureau, Sam Accardo. Da diversi mesi il dottor Morabito controllava segretamente tutte le mosse e gli spostamenti degli spacciatori. Grazie ai pazienti e snervanti pedinamenti che Morabito ha imposto ai suoi uomini la polizia italiana è riuscita a infliggere un magistrale colpo d'arresto alla malavita organizzata. Un telegramma di congratulazioni è stato personalmente inviato dal Ministro degli Interni al dottor Morabito».
Barella: È così che vanno le cose in Italia?
Rizzo: Nooo, pure peggio succede...
Barella: Beh, se tu credi che in America mi daranno una medaglia quando torno...È proprio vero: oggi conviene essere più delinquenti che poliziotti. Ah...Perché, pensi che ti daranno i contributi ora che ti sei preso lui a carico? [allude a Yoko, seduto accanto a lui]
Rizzo: E ridi ridi...tu basta che ridi...Ma solo a me mi succedono certe cose? Cose 'e pazze! La Marina americana non l'ha voluto perché dice che è troppo piccolo, c'ha cinqu'anni, non l'hanno potuto arruolare. O me lo prendo io, o va a finire in un orfanotrofio a Tokio. Tu che avresti fatto al posto mio?.
Barella: Io se fossi nei tuoi panni, me lo terrei.
Rizzo: E io me lo tengo.
Barella: Bravo.
Rizzo: Giogiò, famme 'o piacere: mangia bene! Stai facendo 'na schifezza co' 'sto piatto! E famme la cortesia, no? Aaah! E mo che fai? [Yoko prende dalla sua maglietta due bacchette e le usa al posto della forchetta per mangiare gli spaghetti]
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