Radosław Sikorski

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Radosław Tomasz Sikorski nel 2006

Radosław Tomasz Sikorski (1963 – vivente), politico polacco.

Citazioni di Radosław Sikorski[modifica]

  • [Sulla rivoluzione ucraina del 2014] A Kiev non è in atto alcun colpo di stato. I palazzi del governo sono stati abbandonati. Il presidente della Rada è stato eletto in modo legittimo.[1]
  • L'ambasciatore Nebenzya ha definito Kiev cliente dell'Occidente, mentre in realtà Kiev combatte per affermare la propria indipendenza da chiunque.
    Ha bollato il regime di Kiev come criminale, quando invece l'Ucraina gode di un governo eletto democraticamente.
    Ha accusato gli ucraini di essere nazisti. Ebbene, il presidente dell'Ucraina è ebreo, il ministro della difesa musulmano, e non ci sono prigionieri politici.
    Ha affermato che l'Ucraina è infestata dalla corruzione. Ricordo a tutti che Alexei Navalny aveva documentato quale fosse il livello di onestà e correttezza nel suo stesso Paese.
    Ha addossato al neo-colonialismo americano la responsabilità della guerra, quando invece la Russia ha provato ripetutamente ad annientare l'Ucraina sin dal 1800, poi sotto i Bolscevichi, e oggi è al terzo tentativo.
    Ci ha accusato di esserci lasciati contagiare dalla russofobia. «Fobia» sta a indicare una paura irrazionale. In realtà, ogni giorno noi siamo minacciati di sterminio nucleare sia dall'ex presidente russo che dalla propaganda di Putin. Mi sento di affermare che tali dichiarazioni non sono irrazionali. E difatti, noi prendiamo molto sul serio le minacce russe.
    L'ambasciatore ci accusa di compromettere la sicurezza della Russia. Falso. Abbiamo dato avvio al riarmo solo quando la Russia ha lanciato l'invasione del paese confinante.
    Ha persino affermato che la Polonia ha aggredito la Russia nel corso della Seconda guerra mondiale. Ma di che cosa sta parlando? È stata l'Unione sovietica ad attaccare la Polonia, di concerto con la Germania nazista, il 17 settembre del 1939. E il 27 settembre, i due Paesi festeggiarono la conquista fianco a fianco, con una parata trionfale.
    Sostiene che la Russia si è sempre limitata a respingere le aggressioni altrui. Mi spieghi allora che cosa ci facevano le truppe russe alle porte di Varsavia nell'agosto del 1920? Si trattava di semplici rilevamenti topografici? La verità è che per ogni aggressione subìta, la Russia ha invaso i paesi confinanti dieci volte più spesso. Pretende che questa sia una perfida guerra per procura voluta dall'Occidente. Mi permetto di offrirgli un consiglio: se vuole evitare di cadere nella trappola dell'Occidente, la cosa migliore sarà di ritirare le truppe dietro i confini internazionali. Si sottrarrà così a ogni complotto occidentale.
    Dice inoltre che c'è stato un colpo di stato illegale a Kiev nel 2014. A Kiev, nel 2014, c'ero anch'io. Non c'è stato nessun colpo di Stato. Il presidente Yanukovych ha fatto aprire il fuoco contro centinaia dei suoi concittadini ed è stato sospeso dall'incarico dal parlamento ucraino democraticamente eletto, che comprendeva il suo stesso schieramento politico, il partito delle regioni.
    E infine, afferma che noi in Occidente stiamo facendo di tutto per opporci all'invincibilità della Russia. Ebbene, vorrei ricordargli che la Russia non ha vinto la guerra di Crimea, non ha vinto la guerra russo-giapponese, non ha vinto la Prima guerra mondiale, non ha vinto la battaglia di Varsavia, non ha vinto in Afghanistan e non ha vinto la Guerra fredda.
    Eppure, dopo ogni fallimento è stato avviato un programma di riforme, e questa è una buona notizia.[2]

Da Polonia, Sikorski: "Putin e gli euroscettici una minaccia per l'Europa"

Intervista rilasciata a Andrea Tarquini (con la collaborazione di Jan Gebert), repubblica.it, 24 maggio 2014

  • I partiti populisti sono una minaccia, perché vogliono utilizzare le istituzioni europee e i soldi del Parlamento europeo per conseguire la distruzione dell'Europa quale essa è oggi, cioè distruggere l'Europa quale luogo dell'esistenza politica e vita politica comune.
  • Obiettivamente, un'Ucraina democratica è una minaccia per l'esercizio del potere in Russia. D'altro canto, il presidente Putin, per sua convinzione e per conseguire più popolarità in Russia, cerca di ricostruire la sfera d'influenza russa nelle ex colonie. Non è il solo in questa nostalgia coloniale, c'è gente che la pensa così anche nella "vecchia Europa". Ma in Europa abbiamo imparato che certe nostalgie possono condurre a tragedie. Nessuno si aspetta che Londra un giorno rivendichi territori abitati da persone che parlano inglese, come Putin ha fatto in nome della difesa dei diritti delle comunità russe. Nessuno si aspetta che gli inglesi invadano la Scozia in caso che al suo referendum vinca il sì all'indipendenza.
  • Gli Stati baltici chiaramente si sentono minacciati. Perché come Putin sottolinea, la dottrina militare russa include la "protezione", tra di altri, di cittadini lettoni di lingua russa. È una dottrina pericolosa: significa che un’instabilità come quella ucraina può nascere in ogni altro paese vicino della Russia.

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