Sebastian Münster
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Sebastian Münster (1488 – 1552), cartografo e cosmografo tedesco.
Cosmographia universale
[modifica]Citazioni
[modifica]- Gulone insatiabile, nella lingua Suecia si adimanda Ierff, e nella Germanica Vilfrast, el qual animale scarca e purga il ventre stringendolo tra gli alberi, e corre subito di nuovo a mangiare, e venendo il cacciatore lo ferisce di saetta per la pelle che portano li signori, per che ell' è molto bella. Ma quelli che portano tai vestimenti, si mutano quasi nella natura di simil animali. (p. 914)
- [Su Attila] Costui haveva un ignegno acuto e circunspetto, la persona gagliarda e picciola, un animo grande, prattico e molto bene instrutto nelle cose della guerra, astuto, e prudente ne consigli. Oltra di questo era in lui una grand'arte d'inganni e insidie, una audacia desperata, un'animo crudele e superbo, perfidia più che Affricana, bella forma di persona l'aspetto torvo, la testa un poco grandetta, gli occhi minuti, la barba rara, el naso schiacciato, gli cappelli quasi cannuti, color scuro, e molta impatientia di libidine. Egli era parim ente superbo nel caminare: voltava gli occhi intorno quaà e là, talche ne movimenti del corpo mostrava l'alterezza dell'animo. (p. 920)
- [Su Vlad III di Valacchia] Dicesi che questo Dracula fu crudelisimo, e che non vuolendo li ambasciatori del Turco humiliarsi ad honorare la pila Frigia per mantenere costume, gli fisse a quella con tre chiodi nel capo si che non si potessero muovere. Impalò molti Turchi e celebrò tra quelli un convito lo suoi amici. Invitò tutti i poveri, la gente inutile oppressa da grave infermità o da fortuna vecchi, decrepiti, e già inutili, e avendogli empiuti davantaggio, gli arse. Tagliò spesse volte le piante de piedi a Turchi, e un attele con sale, fudrale lingere dalle capre, che con l'asperità della lingua gli davano miglior tormento. Dimandando un fiorentino mercante, che gli fussero conservati i suoi denari gli fe porre su la strada, e per che non mentì dei denari numerati la notte lo lasciò andare sano e salvo. Usò tanta severità nella Barbara regione, che ciascuno era più securo co'l suo havere nella selva. (p. 992)
- Tra tutti li serpenti il dragone è grandissimo, quale ha li denti acuti, e serrati: ma ha maggior forza nella coda, che nei i denti, ne ha tento veleno, quanto gli altri serpenti. Se egli liga alcuno con la coda, l'amazza, ne lo elefante è securo con la sua grandezza. Impero che ascondendosi per le vie: dove caminano li elefanti, con la coda gli liga le gambe, e gli affoga. (p. 1145
- La Libya anchora e la Mauritania hanno Panthere che per altro nome si chiamano pardi, ed è animale crudele, veloce di corso, di glauco over turchin colore, variato di molte machie, che tende insidie alle simie e alli cervi. Quando egli piglia le simie usa una cotal astutia. Enrando lui tra le simie, tutte le simie fuggono agl'alberi. Al hora il pardo giacendo in terra, finge di esser morto, chiude gli'occhi e ritiene il fiato. Il che vedendo le simie su gli'albori se rallegrano, ma non ardiscono di venir a basso, finanche all'ultimo una desse preso animo, non però senza paura, descendono, bassamente si accosta al pardo, e di nuovo salta in dietro, e di poi ritorna e avverte a gli'occhi e al'halito segno di vita: che non trovandolo fa atto alle altre simie che securamente corrino giù dagl'alberi. Il che poi che hanno fatto, e con allegrezza saltato intorno, e pensato che l'inimico loro morto fusse disteso in terra, e poi che hanno ballato così alquanto, il pardo subbito levandosi alcune squarcia con le unghe e altre straza con li denti, e mangia quella parte che più gli è grata. Ma quando gli huomini vogliono pigliar li Pardi, aduertiscono dove sogliono bere, e in quel luoco pongono d'ottimo vino, del quale talmente s'inebriano li Pardi e s'adormentano, che senza faticha si prendono. (p. 1227)
Explicit
[modifica]Non è da maravigliarsi, se gli huomini tra loro hanno conseguito non solamente varia fortuna, ma etiam natura, costumi, e modi di vivere, vedendo noi che paesi e li luoghi hanno la istessa varietà, poi che una natione partorisce huomini bianchissimi, un'altra alquanto biuanchi, altra foschi, altra afatto negrissimi. Così ha ordinato Dio che ancora gli huomini, si come tutte le altre cose, nascessero di varia natura e animo e d'industria moltiforme, e che ciascheduno si contentasse della sua sorte, dannando il stata, la forma e la fortuna d'altri.
Bibliografia
[modifica]- Sebastiano Munstero, Cosmographia universale, in Colonia, appresso gli heredi d'Arnoldo Byrckmanno, 1575.
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