Drago

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Drago raffigurato a Universal Studios, Florida

Citazioni sui draghi.

Citazioni[modifica]

  • Anni or sono, quando l'uomo era giovane e il drago già vecchio, il più saggio della nostra razza ebbe pietà dell'uomo. Egli radunò tutti i draghi facendo giurare loro di vegliare sull'uomo, sempre. E al momento della sua morte, la notte divenne viva con quelle stelle. Fu così che nacque il Paradiso dei Draghi. Ma quando moriamo, non tutti i draghi sono ammessi in questo luogo lucente. No, dobbiamo guadagnarlo. E se non lo facciamo il nostro spirito sparisce come se non fossimo mai esistiti. (Dragonheart - Cuore di drago)
  • C'è un punto debole sotto la gola, lì. Vede? Devi trafiggerlo con un coltello o una daga. Zak! È l'unico modo per uccidere un drago. (Hrothgar, La leggenda di Beowulf)
  • E cos'è una favola, senza un drago da uccidere? (Desperate Housewives)
  • È meglio testa di lucertola che coda di drago. (proverbio italiano)
  • È pur vero che anch'io ho ucciso draghi, come tuo padre. Ma come per molti, sfortunatamente, i draghi erano solo nella mia testa. (Vikings)
  • I Draghi mi hanno sempre attratto come elementi mitologici. Sembrano in grado di unire malizia umana e bestialità, saggezza malevola e spietatezza... Creature terrificanti. (J. R. R. Tolkien)
  • I draghi non vincono una guerra da trecento anni, gli eserciti la vincono in ogni momento. (Il Trono di Spade)
  • I draghi sono draghi proprio perché gli uomini non possono nulla contro di loro. (Berserk)
  • I draghi vivono in tane maleodoranti sotto le profondità di montagne che si sgretolano, e per raggiungerli bisogna attraversare laghi di fuoco e cercare in qualche modo di evitare di essere divorato vivo da draghetti cuccioli. (Roger Ebert)
  • Il Drago è ovunque. Il Drago è in ogni cosa. Le sue squame brillano nella corteccia degli alberi. Il suo ruggire si sente nel vento. E la sua forcuta lingua colpisce come il fulmine. (Mago Merlino, Excalibur)
  • Il drago è una creatura temibile ed essi devono aver visto in esso un'alternativa all'assenza del Creatore e al silenzio della Sua Andraste. (Dragon Age: Origins)
  • Il drago senza san Giorgio non sarebbe stato nemmeno grottesco. (Gilbert Keith Chesterton)
  • Il fuoco non uccide un drago. (Daenerys Targaryen, Il Trono di Spade)
  • – Il loro numero sta diminuendo per i cercatori di tesoro. Ma i draghi esistono. Quelli che la gente chiama draghi verdi, come quello che abbiamo qui, sono i più comuni. I draghi rossi lo sono meno. Quelli neri sono i più rari.
    – I draghi d'oro sono i più rari. (The Witcher)
  • Il Valacco crede che l'eclisse sia un combattimento di dragoni cacciati dall'inferno, e giudicano, che facendo un gran rumore, tirando assai colpi d'archibugio, si possa impedire che il sole sia divorato da questi dragoni. (Giulio Ferrario)
  • L'uccisione del Drago è un tema che si ritrova nella mitologia della maggior parte dei popoli. In Grecia specialmente, dove abbondavano le leggende dedicate agli dei e agli eroi, non c'era quasi personaggio del mito che non avesse ucciso il suo drago; tra essi Eracle e Perseo, per non ricordare che i più famosi. In epoca cristiana sono stati i santi a compiere quest'impresa, come dimostrano la storia di san Giorgio e tutte quelle analoghe. Solo i nomi dei personaggi e le circostanze variano secondo i paesi e le leggende. Ma donde provengono tutti questi racconti? Poiché l'uccisione del Drago era un tema familiare nella mitologia sumerica sin dal III millennio a.C., è legittimo supporre che le leggende greche, al pari di quelle che si vedono ricomparire agli inizi del cristianesimo, siano nate a Sumer. (Samuel Noah Kramer)
  • La diffusione di miti con i draghi nelle leggende popolari di molte culture non è probabilmente casuale. L'implacabile, reciproca ostilità tra uomo e drago, esemplificata nella leggenda di S. Giorgio, è molto sentita in Occidente. (Nel terzo libro della Genesi Dio sancisce una rivalità eterna tra uomini e rettili.) Ma non si tratta di una peculiarità dell'Occidente: è un fenomeno diffuso in tutto il mondo. Ed è solo un caso che il verso fatto comunemente dall'uomo, per imporre il silenzio o per attirare l'attenzione, assomigli in modo così singolare al sibilo di un rettile? Può darsi che i draghi rappresentassero un grosso problema per i nostri antenati preumani di alcuni milioni di anni fa e che il terrore che essi evocavano e i decessi che causavano abbiano stimolato l'evoluzione dell'intelligenza umana? O forse la metafora del serpente si riferisce all'uso fatto della componente aggressiva e ritualistica del nostro cervello, che risale ai rettili, nell'ulteriore evoluzione del neopallio? Con una sola eccezione, il racconto della Genesi, sulla tentazione del serpente dell'Eden, è il solo esempio che si abbia nella Bibbia della comprensione da parte degli uomini del linguaggio degli animali. Quando temevamo i draghi, temevamo forse una parte di noi stessi? In un modo o nell'altro, nell'Eden, i draghi esistevano. (Carl Sagan)
  • La Madre-Abisso, | che tutto ha formato, | ha preparato Armi irresistibili: | ha messo al mondo Dragoni giganti | dai denti aguzzi, | dalle zanne (?) spietate, | a cui ha riempito il corpo | di veleno al posto del sangue. (Enûma Eliš)
  • Le mappe una volta dicevano "ci sono i draghi qui". Adesso non lo dicono, ma non vuol dire che i draghi non ci siano. (Fargo)
  • Mi auguro che non stiamo dando la caccia a un drago. [...] La seccatura di un normale troll marino basterebbe per un giorno. (Caitlín R. Kiernan)
  • Non vi sembra un po' curioso che quello che Hagrid desidera di più sia un drago e che si presenti uno sconosciuto che per caso ne ha uno? Quante persone vanno in giro con un uovo di drago in tasca? (Harry Potter e la pietra filosofale)
  • Ora tu vedi il passato e il presente, come le altre creature inferiori: non hai facoltà più elevate della memoria e della percezione. Ma i draghi, ragazzo mio, hanno una mente assai diversa. [...] Vediamo come se ci trovassimo in vetta a una montagna: tutto il tempo, tutto lo spazio. In un istante scorgiamo la visione appassionata e il tumulto. Non che le cose falliscano per colpa nostra, intendimi. [...] I draghi non s'immischiano nel vostro insignificante libero arbitrio. Puah! (Il drago, John Gardner)
  • «Perché uccidono i draghi?» chiede alla madre che sospira e striscia lungo il bordo della pozza.
    «Perché loro non sono draghi. [...] Gli uomini non possiedono né il respiro infuocato né le ali dei draghi [...] Sono gelosi di queste cose e le temono.» (Caitlín R. Kiernan)
  • Quando ero piccola, molto più piccola di adesso, Pa mi disse che in un certo dialetto cinese il mio nome, Loung, significa "drago". Disse che i draghi sono gli animali degli dèi, se non dèi loro stessi. I draghi sono molto potenti e saggi, e spesso vedono il futuro. Mi spiegò anche che, come nei film, di tanto in tanto un paio di draghi cattivi possono venire sulla terra a seminare distruzione tra gli uomini, anche se la maggior parte di loro ci proteggono. (Loung Ung)
  • Ogni drago genera un S. Giorgio che lo uccide. (Khalil Gibran)
  • Solo un cavaliere può uccidere un drago – ad esempio, non un militare di carriera, né un campione sportivo. Ci sono cavalieri che si vantano di aver ucciso più draghi: mentono. Non è nel disegno del mondo consentire l’uccisione di più di un drago ad un Cavaliere [...] Dei draghi non si sa molto, ma in genere i cavalieri ignorano anche il poco che se ne conosce. Che esistano regioni in cui i draghi dimorano, regioni lontane e forse tecnicamente inaccessibili, molti credono, e pare verosimile. Da quella regione si allontanano; viaggiano sempre soli: nessuno ha mai saputo di una coppia di draghi, una famiglia, due draghi amici. Il drago si dirige verso la propria uccisione. Che si sappia, questo è il solo modo di morire consentito ai draghi. Il drago si dirige verso le mura della città, in cui tuttavia non penetra mai; non ha interesse per i villani, ma cerca cavalieri, giacché solo da uno di questi otterrà la morte. Talora il drago si apparta in una grotta, se ne fa ricetto, accumula sassi sulla soglia. Il drago emette dalla bocca fuoco: che tiene luogo di favella. Egli ha verosimilmente molte cose da dire, ma la lunga solitudine l’ha reso disavvezzo, e l’intima fatica esce in lingua di fiamma. (Giorgio Manganelli)
  • Uccidere i draghi è un concetto occidentale. In Oriente sono sacri, creature divine che hanno portato la saggezza, la forza, la redenzione perfino. (Godzilla II - King of the Monsters)
  • Un drago non è una fantasia oziosa. Quali che possano essere le sue origini, nella realtà o nell'invenzione, nella leggenda il drago è una potente creazione dell'immaginazione umana, ricca di significato più che il suo tumulo sia ricco d'oro. (J. R. R. Tolkien)
  • Una leggenda dice che discendiamo dai draghi. Anche i ragazzi che si nascondono dalla guerra nella caverna dicono che il drago li protegge. Il drago li farà rinascere come figli suoi. Avranno una loro lingua, creeranno un mondo destinato a loro. E in quel mondo nuovo, non esisterà una parola per omicidio o assassinio, non erediteranno le nostre ostilità, gli avvoltoi non li divoreranno. Quando riemergeranno, li riconosceremo come figli del drago, poiché ne porteranno i geni. Azanu ed io abbiamo chiamato nostro figlio Tesfaye e la nostra speranza verrà cresciuta dal drago, assieme agli altri suoi figli nella caverna, che li prepara a riemergere e creare la loro nuova società. (Teza)
  • Vi era un gran drago e i Babilonesi lo veneravano. Il re disse a Daniele: "Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque". Daniele rispose: "Io adoro il Signore mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago". Soggiunse il re: "Te lo permetto". Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi ne preparò focacce e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: "Ecco che cosa adoravate!". (Libro di Daniele)

Jorge Luis Borges[modifica]

  • Il drago occidentale è, nel migliore dei casi, terrificante, nel peggiore ridicolo.
  • Il tempo ha notevolmente intaccato il loro prestigio. Crediamo nel leone come realtà e come simbolo; crediamo nel minotauro come simbolo, non più come realtà; il drago è forse il più conosciuto ma anche il meno fortunato degli animali fantastici. Ci appare puerile e contamina con tale puerilità le storie in cui figura. Conviene non dimenticare, tuttavia, che si tratta di un pregiudizio moderno, forse provocato dall'eccesso di draghi nelle fiabe.
  • Un serpente grosso e alto con artigli e ali è forse la più fedele descrizione del drago. Può essere nero, ma è essenziale che sia splendente; di solito poi si esige che esali boccate di fuoco e di fumo. Si tratta, naturalmente, della sua immagine attuale; pare che i greci dessero il suo nome a qualunque serpente di taglia considerevole.

Il drago del lago di fuoco[modifica]

  • Come si può scendere a patti con un drago? Bisogna ucciderlo, come ho fatto io.
  • Guardate queste scaglie, queste creste. Quando un drago è così vecchio, non conosce altro che pene, continuamente. Diventa decrepito, storpio, miserevole.
  • Sapete una cosa? Maghi, la magia, stanno sparendo da questo mondo. Si estingueranno, e mi rende molto felice, perché con loro spariranno anche i draghi.
  • Un tempo i cieli ne erano pieni. Magnifici dorsi crestati e ali squamose s'innalzavano nel caldo abbraccio del vento.

George R. R. Martin[modifica]

Drago rosso tricefalo, emblema della casata di Targaryen nelle opere di George R. R. Martin
  • Dopo aver visto un drago in volo, la cosa migliore che un uomo può fare è continuare a zappare l'orto, perché al mondo non c'è meraviglia più grande.
  • Gli occhi erano il punto più vulnerabile dei draghi. Gli occhi e il cervello dietro di essi. Non il ventre, come raccontavano certe favole: le scaglie in quella zona erano robuste quanto quelle sulla schiena e sui fianchi. E nemmeno la gola. Era follia. Tanto valeva che quegli aspiranti uccisori di draghi cercassero di domare un incendio con delle lance. "La morte esce dalla bocca del drago [...] però non entra dalla medesima via."
  • I draghi non amano la pioggia.
  • I draghi non cessano mai di crescere, basta che abbiano cibo e libertà.
  • I draghi non sono né maschi né femmine, mutevoli come la fiamma, sono ora gli uni ora le altre.
  • Il drago di ghiaccio era di un bianco cristallino, quella sfumatura così nitida e fredda che vira quasi all'azzurro. Era ricoperto di brina, per cui quando si muoveva la pelle di rompeva e crepava come la crosta della neve sotto gli stivali di un uomo, e perdeva scaglie di ghiaccio. Gli occhi erano chiari e profondi e glaciali. Le ali enormi e simili a quelle di un pipistrello coloravano tutto di un tenue azzurro traslucido. Aveva denti cristallini, in triplice fila, lance frastagliate di altezza irregolare, bianche contro le fauci blu. Quando il drago di ghiaccio batteva le ali, spirava un'aria gelida, si alzavano vortici di neve e il mondo pareva ritirarsi e rabbrividire. Il drago di ghiaccio respirava il gelo. Il suo alito formava ghiaccio.
  • Il fuoco non può uccidere un drago.
  • I signori dei draghi dell'antica Valyria controllavano le loro cavalcature tramite sortilegi e corni magici. Daenerys aveva solo la voce e la frusta. Una volta montata sul dorso del drago, le era sembrato di dover reimparare a cavalcare. Quando frustava la sua purosangue argentata sul fianco destro, la puledra andava a sinistra, perché il primo istinto per un cavallo è quello di allontanarsi dal pericolo. Invece, colpendo il fianco destro di Drogon, il drago virava a destra, perché il primo istinto per un drago è sempre quello di attaccare. Certe volte, però, non sembrava avere importanza da che lato lo colpiva: Drogon andava dove voleva, portandola con sé. Se Drogon non voleva girare, nessuna parola e nessuna frusta al mondo sarebbero servite. La frusta, più che fargli male, lo irritava.
  • "L'osso di drago è di colore nero a causa del suo elevato contenuto di ferro" spiegava il libro. "È anche resistente come l'acciaio ma al tempo stesso leggero e flessibile, e naturalmente del tutto inattaccabile dal fuoco."
  • Si commette un grave errore a rubare al drago. Perché il drago ricorda.
  • Solamente i draghi e gli uomini mangiano carne cotta.
  • Troppi draghi sono altrettanto pericolosi quanto troppo pochi draghi.
  • Un drago non è uno schiavo.
  • Una volta un mercante di Qarth mi disse che i draghi provengono dalla luna. [...] Mi disse che la luna è un grande uovo.[...] Un tempo nel cielo c'erano due lune. Ma poi una si avvicinò troppo al sole e il suo calore la frantumò. Migliaia di draghi si riversarono dalla luna frantumato e bevvero il fuoco del sole. Ecco perché il respiro dei draghi è fatto di fuoco. Verrà il giorno in cui anche la seconda luna accetterà il bacio del sole. Anch'essa si frantumerà, e i draghi faranno ritorno.

Il regno del fuoco[modifica]

  • C'è solo una cosa peggiore dei draghi: gli americani.
  • Noi crediamo che siano come i pesci: le femmine depongono le uova, il maschio passa e le feconda con il suo seme a migliaia.
  • Non hanno niente di magico. Sono solo un insieme di organi. Hanno un cervello, un cuore e un fegato. Se colpisci un punto vitale, uccidi la bestia.
  • Non riuscivamo a credere che fossero reali. Gli uomini li avevano trasformati in mito. Ma la natura aveva generato qualcosa di più spaventoso. Troppo tardi i nostri scienziati scoprirono la loro vera identità: la specie che aveva ridotto in polvere i dinosauri, le cui ceneri scatenarono le glaciazioni, che nel corso dei millenni spazzarono via ogni forma di vita al mondo. Allora, affamati, entrarono in letargo in attesa che il pianeta si popolasse, aspettando di dare nuova vita al loro ciclo.
  • Questi mostri vivono di cenere, si cibano di morte. Non ci si può contrattare, nessun compromesso per nessuno di noi.
  • [Sul tempo ideale per uccidere un drago] Tu sai che ci vedono benissimo di giorno e forse anche meglio di notte, ma al crepuscolo non riescono a mettere a fuoco. È l'ora magica.

Voci correlate[modifica]

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